Serbia bianca
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La Serbia Bianca, conosciuta anche come "Bojka" (in serbo: Бојка), è l'area compresa fra i bacini dell'Elba e della Saale, oggi corrispondente alla parte occidentale della regione storica della Lusazia, situata fra Germania orientale, Polonia e Boemia.
Quest'area identifica l'ipotetica zona abitata nell'alto Medioevo dai Serbi bianchi una popolazione Slava occidentale non cristianizzata giunta qui verso il V secolo dalla Slesia e dalla Boemia, forse frutto della commistione fra Milceni o Sorbi superiori e Lusaziani o Sorbi inferiori. Un'altra teoria è che questi proto-Serbi siano di origine sarmatica e che, giungendo dal Caucaso, si siano solo successivamente fusi con gli Slavi incontrati in quest'area.
Governatore dei Serbi bianchi insediatisi in Serbia bianca fu, fino al 626, Dervan (Drvan). Egli, dopo un lungo periodo di sottomissione ai Franchi, si pose sotto la guida del sovrano degli Slavi Samo, dopo che quest'ultimo ebbe sconfitto Dagoberto I a Wogastisburg.
Guidati da un Visconte sconosciuto (knez), fra il 610 ed il 641, molti Serbi bianchi si stabilirono in Tessaglia, su invito dell'Imperatore d'Oriente Eraclio, come premio per aver vinto gli Avari (o, più probabilmente, per difendere meglio Costantinopoli dagli attacchi di questi ultimi). Successivamente, migrarono verso le attuali Serbia, Bosnia, Erzegovina e Montenegro.
Ad est della Serbia bianca si trovava, nei pressi dell'odierna Galizia, nei dintorni di Cracovia ed in parte della Slesia, la regione conosciuta come Croazia bianca, o Crobazia, abitata a sua volta dai Croati bianchi, che in larga parte immigrarono nei Balcani con i Serbi bianchi.
Oggi l'area della Serbia bianca è individuata nella Sorbia o Sorabia (in sorbo o sorabo: Serbja) ed è tuttora abitata dai Sorbi o Sorabi (detti anche Serbi di Lusazia, Sorbi Lusaziani, Serbi di Luzice), probabilmente i discendenti di quei Serbi bianchi che non lasciarono l'area nel VII secolo.