Ramus
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Ramus è un cognome di famiglia di Valcamonica, originario di Mu. I membri di questa famiglia furono importanti intagliatori del XVII-XVIII secolo.[1]
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[modifica] Giovanni Battista
Nasce a Mu nel 1613, muore a Cavareno nel 1652.
Giovanissimo fu mandato dal padre a Ossana in Val di Sole ad apprendere l'arte dell'intaglio. Nel 1645 torna in Valcamonica per costruire le soase delle chiese di Stadolina e Canè.
Gli viene attribuita anche la soasa della chiesa di Pontagna, di qulla di Poia e gli altari laterali della Pieve di Edolo.
I figli di Giovanni Battista si dedicarono tutti alla scultura lignea, ma mentre Simone e Carlo operarono in Val di Sole e Trentino, Giovanni Domenico e Pietro si distinsero in Valcamonica.
[modifica] Giovanni Domenico
Nato nel 1643, di lui ci rimangono il paliotto e il tabernacolo dell'altare principale di Stadolina, e l'altare maggiore della parrocchiale di Vione.
[modifica] Pietro
Nato nel 1639, morto nel 1683, si sposò ad Edolo nel 1661, dove pose la sua residenza. Eseguì la grande soasa della chiesa di Cedegolo e l'altare dell'immacolata della chiesa di Edolo. Costruì il pulpito della pieve di Pisogne e quello di Edolo.
Lavorò in Valtellina, al santuario di Grosotto fino alla morte nel 1683.
Nelle botteghe dei Ramus appresero l'arte dell'intaglio Andrea Fantoni di Rovetta e Giovan Giuseppe Piccini di Nova, in val di Scalve
[modifica] Note
- ^ Tratto da: Lino Ertani. La Valle Camonica attraverso la storia. Esine, Tipolitografia Valgrigna, 1996. 272
[modifica] Voci correlate
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