Politecnico di Torino
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Politecnico di Torino | |
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Nome latino | n.d. |
Motto | |
Fondazione | 1859 |
Tipo | Statale |
Facoltà | Ingegneria, Architettura |
Rettore | Francesco Profumo |
Sede | Torino, Italia |
Altre sedi | |
Studenti | 24,193 [1] studenti (2006) |
Dipendenti | 5817 (2006) |
Affiliazioni | |
Sport | CUS Torino |
Sito | polito.it |
Il Politecnico di Torino è un istituto universitario statale a carattere scientifico-tecnologico. Ultimo erede di una serie di scuole di Ingegneria torinesi istituite a partire dal 1859, il Politecnico forma architetti, ingegneri, disegnatori industriali e designer grafici e virtuali. Rilascia i titoli accademici di laurea e laurea specialistica ed è sede di diversi corsi di dottorato di ricerca e master. È storicamente considerato[2] il miglior politecnico italiano ed uno dei più prestigiosi in Europa.
La sede centrale di ingegneria si trova in corso Duca degli Abruzzi, mentre la sede centrale di architettura è sita presso il Castello del Valentino. Vi sono inoltre altre sedi in corso Francia (Alenia), in via Boggio e al Lingotto. Il Politecnico di Torino ha inoltre sedi decentrate ad Alessandria, Biella, Ivrea, Mondovì, Vercelli, Verrès e centri d'ascolto per le lauree a distanza a Torino, Scano di Montiferro, Oristano, Domodossola e Alessandria.
Il Politecnico di Torino intrattiene rapporti con diverse università, soprattutto europee, americane e cinesi, attraverso la partecipazione a reti universitarie che, grazie ad accordi bilaterali, favoriscono il conseguimento di doppie lauree, come ad esempio il master TOP-UIC (Chicago) ed il progetto ALPIP (America Latina Piemonte Politecnico) o la rete CLUSTER, oltre alla partecipazione ai progetti dell'Unione Europea come Socrates/Erasmus.
Nel 2004 il Politecnico di Torino ed il Politecnico di Milano fondano l'Alta Scuola Politecnica.
Indice |
[modifica] Storia
Il Regio Politecnico di Torino nasce come istituzione nel 1906, ma le sue origini sono più lontane. La Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, sorta con la Legge Casati nel 1859 e il Museo Industriale Italiano, nato sotto l'egida del Ministero dell'Agricoltura dell'Industria e del Commercio nel 1862, ne furono i diretti ascendenti. La prima, istituita nell'ambito dell'Università, apriva la ricerca e la formazione superiore agli studi tecnici; il secondo guardava più direttamente al contesto di un Paese che si affacciava alla nuova realtà industriale. Sotto differenti aspetti e con personalità complementari, illustri docenti e ricercatori seppero dare uno statuto a nuovi ambiti disciplinari, come l'Elettrotecnica e la Scienza delle Costruzioni, ed ebbero visioni anticipatrici nei confronti di una Scuola attenta ai problemi dell'uomo e della società.
Nel 1859 la residenza sabauda del Valentino, oggi proprietà del Politecnico, viene ceduta alla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri. Sul modello delle grandi scuole politecniche europee, nei primi anni del Novecento il Regio Politecnico di Torino si mosse in più direzioni intessendo relazioni sia con il mondo scientifico europeo, sia con l'industria locale e nazionale. Nasce l'Aeronautica e i nuovi laboratori, dalla Chimica all'Architettura. Nel novembre del 1958 viene inaugurato il grande complesso di corso Duca degli Abruzzi.
Nel 1986 nasce la scuola per esperti della produzione industriale, nel 2000 diventa Laurea. Nasce come scuola d'elite, primo esempio di laurea "europea", coordinata tra Atenei diversi. Uno dei corsi a numero chiuso, seppur sottovalutato, che riesce a connubiare gli insegnamenti classici dell'ingegneria alle lingue (stage e corsi all'estero) e lo sviluppo personale.
Il 3 ottobre 2005 è iniziato il primo corso italiano di Systems Design. Il corso è un master di secondo livello, improntato sulla teoria dei sistemi industriali e sul concetto Zeri: trasformare il materiale di scarto di un'attività nella materia prima di un altro.
[modifica] Didattica
Sono circa 26mila studenti iscritti nell'anno accademico 2004/2005, suddivisi tra facoltà di Ingegneria, e le facoltà di Architettura. In tale anno accademico risultano i seguenti corsi di laurea di primo livello:
[modifica] Architettura
[modifica] I Facoltà di Architettura
- Sede di Torino:
- Disegno industriale
- Progetto grafico e virtuale
- Scienze dell'architettura
[modifica] II Facoltà di Architettura
- Sede di Torino:
- Architettura per il progetto
- Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale
- Storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali
- Sede di Mondovì:
- Architettura per il progetto
[modifica] Ingegneria
[modifica] I Facoltà di Ingegneria
- Sede di Torino:
- Ingegneria aerospaziale
- Ingegneria biomedica
- Ingegneria chimica
- Ingegneria civile
- Ingegneria dei materiali
- Ingegneria dell'autoveicolo
- Ingegneria della protezione del territorio
- Ingegneria edile
- Ingegneria elettrica
- Ingegneria energetica
- Ingegneria meccanica
- Ingegneria per l'ambiente e il territorio
- Matematica per le scienze dell'ingegneria
- Produzione industriale (a Torino/Athlone)
- Produzione industriale (a Torino/Barcellona)
- Produzione industriale (a Torino/Parigi)
- Sede di Alessandria:
- Ingegneria delle materie plastiche
- Ingegneria elettrica
- Ingegneria meccanica
- Sede di Biella:
- Ingegneria tessile
- Sede di Mondovì:
- Ingegneria civile per la gestione delle acque
- Ingegneria meccanica
- Ingegneria Meccatronica
- Ingegnaria Telematica
[modifica] II Facoltà di Ingegneria
- Sede di Vercelli:
- Ingegneria civile
- Ingegneria elettronica
- Ingegneria informatica
- Ingegneria meccanica
[modifica] III Facoltà di Ingegneria
- Sede di Torino:
- Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione
- Ingegneria dell'informazione
- Ingegneria dell'informazione franco-italiana - L.I.F.I. (a Torino/Grenoble)
- Ingegneria delle telecomunicazioni
- Ingegneria elettronica
- Ingegneria fisica
- Ingegneria informatica
- Sede di Verrès:
- Sede di Ivrea:
- Sede di Mondovì:
- Ingegneria elettronica
- Ingegneria telematica
- Sede di Scano di Montiferro:
[modifica] IV Facoltà di Ingegneria
- Sede di Torino:
[modifica] Strutture interne
[modifica] LABINF - Laboratorio Didattico di Informatica Avanzata
Il LABinf è utilizzato dagli studenti, di anni successivi al primo, che seguono insegnamenti dei corsi di laurea della Facoltà di "Ingegneria dell'Informazione" e solo previa iscrizione e successivo ottenimento delle credenziali. Vi si svolgono le esercitazioni al calcolatore, in genere con l'assistenza di un docente, delle materie informatiche più complesse. Vi sono inoltre ospitati anche gli studenti che stanno preparando la tesi, che dispongono di una sezione apposita, e saltuariamente gli assegnisti di ricerca.
I personal computer sono tutti connessi in rete e offrono la possibilità di utilizzare i più diversi software, anche su piattaforma UNIX. I server del laboratorio sono per lo più macchine UNIX e gestiscono i vari servizi utili al funzionamento del laboratorio (autenticazione degli utenti, aree personali e condivise, posta elettronica, accesso ssh remoto, stampa, sito web del laboratorio e homepage degli utenti).
Il LABinf si trova al piano terra della "palazzina di elettronica" presso la sede centrale di Torino del Politecnico e la gestione è affidata al "Dipartimento di Automatica e Informatica". Il LABinf possiede un portale istituzionale consultabile anche dall'esterno dell'Ateneo.
[modifica] Museo Virtuale del Politecnico di Torino
Il Museo Virtuale del Politecnico di Torino è uno spazio Internet dedicato a tutte quelle attività che nel corso degli anni hanno permesso l'evoluzione del Politecnico di Torino.
Il Museo Virtuale è stato istituito a grazie ai finanziamenti richiesti secondo quanto previsto dalla Legge L.113/91 del 1998, che promuove il finanziamento ministeriale di strutture culturali e di formazione. Venne quindi istituito il Centro Museo e Documentazione Storica del Politecnico di Torino, che sviluppa il progetto del museo, inaugurato il 29 marzo 1999. Lo spazio espositivo virtuale offre al visitatore un percorso multimediale, che parte dalla fondazione nel 1859 della Scuola di applicazione per gli ingegneri al Castello del Valentino, snodandosi attraverso illustrazioni, descrizioni dettagliate di macchine, strumentazione scientifica, luoghi e personaggi, fino alla definizione dell'odierna città politecnica.
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
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