Pokémon
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
« ![]() un viaggio da compiere, un destino da assecondare. A portata d'immaginazione, esiste un luogo magico in cui creature magnifiche, dotate di poteri incredibili, aiutano a realizzare i sogni: è il mondo dei Pokémon. » |
(dal film Pokémon 4Ever)
|
I Pokémon (ポケモン Pokemon?) (IPA: /ˈpoʊ.keɪ.mɑn/) sono personaggi di una linea di videogiochi omonima, di origine giapponese, creata nel 1995 da Satoshi Tajiri e pubblicata dalla Nintendo. Queste creature immaginarie sono allevabili dagli esseri umani, che possono farli combattere tra di loro.
Il nome deriva dalla coppia di parole inglesi Pocket Monsters (ポケットモンスター Poketto Monsutā?, mostri tascabili); il sostantivo Pokémon non è numerabile.
Le varie versioni del videogioco che li vede protagonisti hanno venduto in totale oltre 155 milioni di copie.[1] Il successo dei Pokémon ha dato così il via a numerosi prodotti collegati, tra i quali una serie di cartoni animati, manga, libri e film, oltre a innumerevoli gadget, destinati ai numerosissimi fan in tutto il mondo.
Indice |
[modifica] Origine

Il concetto di Pokémon nasce in Giappone ove, sino a tempi recenti, collezionare insetti era un passatempo molto comune tra i bambini, incluso per il creatore dei Pokémon, Satoshi Tajiri. Grazie a questi ricordi d'infanzia, Tajiri elaborò l'idea di "Pokémon", come surrogato virtuale di animale domestico dalle sembianze mostruose.
Inizialmente i Pokémon vennero introdotti in Giappone tramite due giochi per Game Boy, chiamati Pocket Monsters Aka e Midori (Rosso e Verde), nel febbraio del 1996, arrivati in occidente solo il 30 settembre 1998 con il nome di Pokémon Rosso e Blu. Il giocatore può catturare, collezionare ed allenare creature di vario genere e abilità, minute come Jigglypuff o enormi mostri come Golem per farli combattere tra loro incrementando così la loro potenza. Molti Pokémon possono evolversi ovvero mutare forma e aspetto, acquisendo nuove caratteristiche e diventando più potenti. Alcuni possono anche riprodursi mediante allevamento. I Pokémon non sanguinano né muoiono, svengono solamente se vengono sconfitti o se sono esausti. Questa particolarità ha permesso a Tajiri di creare un gioco di lotta senza tuttavia farlo diventare violento.
Per molto tempo in inglese lo slogan dei gioco è stato Gotta catch 'em all! (tradotto "Acchiappali tutti"). Questo motto non è stato più usato ufficialmente dal 2003, in occasione del rilascio di Pokémon Rubino e Zaffiro, ma è tuttavia rimasto nella memoria comune come slogan valido per tutta la serie in quanto ripetutamente usato all'interno delle sigle in lingua italiana dell'anime.[2] Nella serie animata è stato richiamato per l'ultima volta nel corso dell'episodio 275 Addii e Partenze, il cui titolo in lingua inglese è Gotta Catch Ya Later! (gioco di parole traducibile in italiano in "Ci becchiamo dopo!").[3]
[modifica] Il videogioco
Come già detto, le prime tre versioni del videogioco, chiamate Pokémon Verde (mai uscito al di fuori del Giappone[4]), Pokémon Rosso e Pokémon Blu, create dalla Nintendo per Game Boy sono state rilasciate per la prima volta nel 1996. In questi tre titoli, il protagonista è un ragazzo di Biancavilla (Pallet Town nella versione inglese), compaesano del Professor Oak, ricercatore di Pokémon e creatore del Pokédex, una sorta di enciclopedia elettronica che tiene nota di tutti i Pokémon presi o visti durante il corso del gioco. Questo ragazzo ha il compito di aiutare il Professor Oak a completare la lista dei Pokémon, tentando di anticipare il suo rivale (vicino di casa del protagonista e nipote dello studioso) a cui è stata assegnata la stessa missione. Per far ciò Oak permette ai due giovani di scegliere un Pokémon starter tra Bulbasaur, Squirtle e Charmander, tre Pokémon elementali rispettivamente di tipo Erba, Acqua e Fuoco, per cominciare il loro viaggio nel continente fittizio di Kanto (basato sull'omonima regione giapponese) alla ricerca di nuove specie di Pokémon.
La maggior parte dei videogiochi della serie Pokémon sono videogiochi di ruolo. Ad eccezione dei capostipiti Pokémon Rosso e Pokémon Verde (i cui remake sono stati rilasciati per Game Boy Advance con i titoli Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia), le versioni realizzate in seguito sono state via via rilasciate a gruppi di tre: Pokémon Rosso, Blu e Giallo, Pokémon Oro, Argento e Cristallo e infine Pokémon Rubino, Zaffiro e Smeraldo. Con Pokémon Diamante e Perla la Nintendo ha superato il traguardo dei trenta titoli dedicati ai personaggi ideati da Tajiri.
Le varie versioni si differenziano, oltre che per i nomi anche per i Pokémon rintracciabili al loro interno. Quest'ultima caratteristica obbliga il giocatore ad utilizzare la funzione dello scambio. Con due cartucce di Pokémon, due Game Boy e un cavo Game Link è infatti possibile inviare un Pokémon ad un giocatore collegato ricevendone un altro in cambio. In questo modo è possibile ottenere i Pokémon mancanti nella propria versione e completare il Pokédex.
Dopo il rilascio dei videogiochi Pokémon Diamante e Perla il numero complessivo dei Pokémon è salito a 493. Ogni Pokémon può possedere uno o due tipi tra i 17 disponibili. In origine le tipologie erano solamente 15, le altre due sono state aggiunte a partire dalla seconda generazione.
[modifica] Generazioni
![]() |
Per approfondire, vedi la voce Generazione (Pokémon). |
Tutti i Pokémon di proprietà della Pokémon Company sono divisi in generazioni. Esistono quattro generazioni di Pokémon, scelte in base ai Pokémon che ne fanno parte. Ogni generazione è introdotta da una coppia di videogiochi per Game Boy o successori (incluso il Nintendo DS), a partire da Pokémon Rosso e Blu. Ogni generazione introduce una gran quantità di nuovi Pokémon e una serie di caratteristiche che spesso sostituiscono quelle precedenti.
Le generazioni sono divise cronologicamente per ordine di pubblicazione; i Pokémon di ogni generazione generalmente appaiono all'inizio negli anime (soprattutto nei film) o nel gioco di carte prima della uscita dei giochi Game Boy, ma l'anime, il manga, e il gioco di carte sono divisi in serie che ricalcano le generazione dei videogiochi e non viceversa.
Qualche caratteristica invece è stata prima introdotta altrove, prima di essere implementata nei giochi. Per esempio le sfide "Due contro Due" sono apparse molto tempo prima nell'anime che nel gioco, e le Abilità dei Pokémon sono state tratte dai Poteri Pokémon, introdotti molto tempo prima nel gioco di carte collezionabili Pokémon.
[modifica] Pokémon rari ed eventi Pokémon
Alcuni Pokémon, come Mew o Celebi, possono essere ottenuti nelle cartucce italiane solo tramite trucchi come GameShark o Xploder, poiché in originale sono stati distribuiti soltanto tramite eventi o strumenti speciali solo nel mercato giapponese e statunitense.
Tra gli eventi speciali organizzati in Italia ricordiamo il Pokémon Day che nel 2004 ha permesso ai partecipanti di ottenere il Biglietto Eone, che permette la cattura nel gioco di Latias o Latios sull'Isola Remota nelle versioni Rubino, Zaffiro e Smeraldo.
Il 2 e 3 luglio 2005 è stato organizzato un altro Pokémon Day a Mirabilandia. I giocatori di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia che si trovavano all'evento hanno potuto ricevere in omaggio il Biglietto Aurora, utilizzabile per raggiungere una nuova area segreta del gioco, l'Isola Materna, nella quale è possibile catturare il Pokémon leggendario Deoxys.
Nel Pokémon Day svoltosi il 26, 27 e 28 luglio 2006, la Nintendo ha continuato a regalare Pokémon leggendari ai partecipanti. Tra i Pokémon più rari spiccavano i nomi di Ho-Oh e Lugia.
L'edizione 2007 del Pokémon Day, organizzata sempre a Mirabilandia il 7 e l'8 luglio, oltre a fornire la possibilità di ottenere Mew nei videogiochi Pokémon Rubino, Zaffiro, Smeraldo, Rosso Fuoco e Verde Foglia, ha permesso ai giocatori presenti di vedere in anteprima i videogiochi Pokémon Diamante e Perla.
[modifica] Serie animata e lungometraggi
![]() |
Per approfondire, vedi la voce Film sui Pokémon. |
Il primo aprile 1997 venne trasmesso in Giappone, sul canale TV Tokyo, il primo episodio del cartone animato omonimo basato sui videogiochi Pokémon Rosso e Blu. La serie animata ebbe tanto successo che il 18 luglio dell'anno seguente venne rilasciato il primo film basato sull'anime. In dieci anni, a partire dal 1998, sono stati prodotti complessivamente undici film sui Pokémon, aventi come protagonista Ash Ketchum e i suoi amici. In ogni film è presente almeno un Pokémon leggendario.
[modifica] Storia
![]() |
Per approfondire, vedi la voce Pokémon (anime). |
Nell'anime, il protagonista è Ash Ketchum, un ragazzo di Pallet (la città che nel videogioco viene chiamata Biancavilla), deciso a diventare maestro di Pokémon, ovvero a raggiungere il maggior grado di abilità come allenatore. Il giorno in cui finalmente deve ricevere il suo primo Pokémon però si sveglia tardi, e al suo arrivo al laboratorio del Professor Oak, quest'ultimo è costretto a consegnargli l'unico Pokémon rimastogli, Pikachu, che diventerà la sua inseparabile spalla.
L'anime è ufficialmente diviso in 9 serie (10 in Giappone), ognuna composta da un numero variabile di episodi. Le prime 8 serie sono composte, rispettivamente, da 81, 36, 41, 52, 64, 41, 52 e 42 episodi. Oltre alla suddivisioni in serie, si può fare una divisione in due parti dell'anime.
La prima parte, denominata Pokémon, tratta del viaggio di Ash nelle regioni di Kanto e Johto, quest'ultima dopo aver visitato le Isole Orange. Le puntate sono basate sulla prima e la seconda generazione. Insieme ad Ash, viaggeranno Brock, capopalestra di Pewter City e Misty, la più giovane delle sorelle della palestra di Cerulean City. In seguito, Tracey Sketchit, disegnatore e osservatore di Pokémon, prenderà temporaneamente il posto di Brock, accompagnando Ash attraverso le Isole Orange. Il rivale di Ash è Gary Oak, nipote del Professor Oak.
La seconda parte, chiamata Pocket Monsters Advanced Generation, invece è completamente ambientata a Hoenn. Qui Ash cattura vari Pokémon della terza generazione, tra cui Snorunt, Treecko e Taillow, che in seguito si evolveranno, rispettivamente, in Glalie, Sceptile e Swellow. Tra gli altri Pokémon catturati ricordiamo Corphish, Torkoal e Aipom. In questa serie Ash fa da insegnante e mentore a Vera, una giovane allenatrice. Insieme a loro viaggia Max, fratello minore di Vera, molto preparato sui Pokémon, ma ancora troppo giovane per essere un allenatore. Brock ritorna a far parte del gruppo, invece Misty si reca a Cerulean City per aiutare le sorelle nella palestra di famiglia. Questa serie è basata sulla terza generazione.
Infine, quando Ash ritorna a Pallet, nella regione Kanto, incontra Misty che li accompagna fino Cerulean City. Quest'incontro sembra ricordare i videogiochi Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia.
La serie animata ha raggiunto i 500 episodi con la Saga di Sinnoh. Tra gli episodi speciali e i film l'anime raggiunge quasi il traguardo dei 600 episodi trasmessi.
[modifica] L'anime e il videogioco
Si possono notare delle somiglianze tra l'anime e i videogiochi. Ad esempio, nella versione originale della serie animata, i titoli degli episodi sono seguiti da una piccola freccia rivolta verso il basso. Ciò è senza dubbio ispirato alle schermate dei videogiochi, che presentano una freccia quando il testo è diviso in più parti e bisogna scorrerlo per visualizzarlo tutto. Nella versione statunitense (e in quella italiana) invece si può notare che, al termine di ogni singolo episodio, appare la scritta "to be continued", preceduta da una piccola freccia rivolta verso destra, che ricorda i tasti direzionali del Game Boy.
Già dal primo episodio della serie si nota che l'anime è un tentativo di ricalcare il videogioco. Infatti l'episodio "L'inizio di una grande avventura" ("Pokémon, I choose you!") inizia con uno scontro, con stile da videogioco, tra un Gengar e un Nidorino, preso dall'inizio del videogioco Pokémon Rosso, che si trasforma in stile cartoon. La scelta dell'animazione iniziale tratta dalla versione Rossa non è casuale, infatti uno dei nomi default del protagonista di questo titolo è appunto Ash (invece in Pokémon Blu uno dei nomi default è Gary e lo scontro è tra Gengar e Jigglypuff).
Inoltre i luoghi, gli oggetti e i Pokémon presenti nelle varie zone sono quasi identici a quelli del gioco, tuttavia il cartone animato lascia trasparire poco e nulla della strategia necessaria per vincere un combattimento e si mantiene per tutta la sua durata su binari estremamente prevedibili, ripetitivi e infantili, fattore che ha contribuito non poco ad attaccare ai Pokémon la nomea di prodotto esclusivamente per bambini in età scolare.
[modifica] Episodi censurati
![]() |
Per approfondire, vedi la voce Episodi della serie animata dei Pokémon. |
La serie animata dei Pokémon è incorsa più volte in censure, per i motivi più vari.
Il primo caso riguarda il 38° episodio della prima serie, il cui titolo originale è Dennou Senshi Porygon, che è stato bandito in tutto il mondo. L'episodio in questione andò in onda la prima ed unica volta il 16 dicembre 1997 in Giappone, causando quasi 700 casi di epilessia provocate da alcune sequenze nelle quali vengono mostrate intermittenze luminose troppo veloci. Le intermittenze hanno questa successione: un fotogramma rosso, uno blu e uno azzurro. Poi di nuovo rosso, blu, azzurro e così via.[5]
Un altro episodio censurato in tutto il mondo è stato l'episodio 377 Shaking Island Battle! Barboach VS Whiscash!!. La data prevista di trasmissione dell'episodio in Giappone era il 4 novembre 2004, ma non fu trasmesso poiché il 23 ottobre dello stesso anno avvenne il terremoto nel Chuetsu che fece deragliare un treno (l'incidente non causò vittime). La trama dell'episodio prevedeva infatti che alcuni Whiscash causassero un terremoto. L'episodio fu prima rimandato e in seguito il network decise di non trasmetterlo. L'episodio non fu nemmeno tradotto in inglese, probabilmente a causa dello shock che lo tsunami del 26 dicembre 2004 aveva nel frattempo causato nell'opinione pubblica.
Questi due episodi sono stati banditi anche in Italia, dal momento che la traduzione italiana è basata sulla versione statunitense della serie. Oltre a questi, anche altri tre sono stati censurati in molti paesi: il 18° (Bellezza e Spiaggia), il 35° (La Leggenda di Dratini) e il 252° (La Via Gelata).
Il primo di questi tre episodi mostrava James, membro del Team Rocket, travestito da donna per partecipare ad un concorso femminile in bikini. In seguito l'episodio è stato trasmesso senza la sequenza incriminata, non permettendo però una adeguata comprensione dell'episodio.
Il secondo è ambientato nella Zona Safari (un'area molto importante nella storia del videogioco). Questo episodio è stato censurato perché uno dei personaggi, il custode dell'area, era in possesso di armi da fuoco che usa nel corso dell'episodio per minacciare Ash e i compagni e per attaccare i membri del Team Rocket. Il motivo principale della censura è collegato al massacro della Columbine High School e altri eventi simili che sono avvenuti negli Stati Uniti. La mancanza di questo episodio ha creato dei dubbi tra i telespettatori della serie, in quanto negli episodi successivi il protagonista, Ash, ha con sé molti Tauros, catturati nella Zona Safari, di cui i fan dell'anime, che non hanno visto l'episodio censurato, si chiedono la provenienza.[6]
Nel terzo episodio, durante il corso della storia, Brock si ammala gravemente e finisce in ospedale. La Warner Bros. non ha mai dichiarato il motivo della censura. Le idee più diffuse sulla causa sono tre: la prima è che in quel momento si era diffuso l'allarme SARS. I sintomi mostrati da Brock durante l'episodio sono molto simili alla malattia accennata. Altri affermano che l'episodio è stato censurato perché Brock, in stato febbrile, tentando di baciare l'infermiera, rischia di baciare Jynx (ma poi riconosce il Pokémon e evita il bacio). Si ritiene inoltre che sia stato censurato per via dell'aspetto del Pokémon, che ricorderebbe lo stereotipo di donna dalla pelle nera. Successivamente a causa delle proteste degli afroamericani, la Nintendo avrebbe cambiato il colore della pelle di Jynx trasformandola in viola.
Infine citiamo il nono episodio, Le Creature Marine (Tentacool and Tentacruel), censurato a partire dal 2001, dopo la prima messa in onda nel 1998 e in seguito a tre successive repliche, poiché Tentacruel distrugge un grattacielo. Questo, secondo la rete, avrebbe potuto evocare nella mente degli statunitensi gli attentati dell'11 settembre 2001.[7]
[modifica] Il gioco di carte collezionabili
![]() |
Per approfondire, vedi la voce Pokémon Trading Card Game. |
La Wizards of the Coast, già distributrice del famoso gioco di carte collezionabili Magic: l'adunanza, nel 1998 acquisisce, dalla Nintendo, i diritti per pubblicare nel Nord America, in Europa e in Medio Oriente, un gioco di carte collezionabili basato sui Pokémon. Il gioco ebbe successo e nel 1999 la Hasbro acquisì la Wizards of the Coast. Tuttavia dal 2003, la Nintendo non rinnovò la licenza alla Hasbro e pubblicò in proprio il gioco.
La serie di carte del 2003, pubblicata da stessa Nintendo, può essere letta come fosse una carta a banda magnetica con l'apposito e-Reader, un lettore di carte che può essere inserito nel Game Boy Advance come fosse una normale cartuccia. In Italia, Nexus pubblica le carte. Nell'autunno 2004, il gioco passa da Nexus a 25 Edition.
[modifica] Merchandising e web
In seguito all'avvento del videogioco e della serie animata la Nintendo ha messo in commercio vari oggetti che raffigurano il logo Pokémon, i Pokémon e i personaggi dell'anime. Tra gli oggetti più venduti ricordiamo i capi di abbigliamento (magliette, felpe e cappellini), i pupazzi, i DVD e le videocassette della serie animata e dei nove film, i vari giochi da tavolo (tra cui i puzzle), i libri e le raccolte di figurine. Inoltre sono stati anche commercializzati prodotti come orologi (da tavolo e da polso), poster, cuscini, portachiavi, spille e addirittura un Pokédex tascabile.
In Italia, nel corso del 2001, la Parmalat ha messo in commercio le buste del suo latte dotandole di un adesivo che raffigurava un Pokémon e all'interno delle sue merendine ha inserito alcune calamite dedicate ai mostriciattoli giapponesi.
In Giappone sono presenti cinque Pokémon Center, enormi negozi specializzati nella vendita di oggetti riguardanti i Pokémon. Negli USA è stato aperto un unico Pokémon Center, trasformato nel febbraio del 2005 in uno dei Nintendo World.
La Pokémania ha invaso anche il web. Fin dall'inizio sono stati creati molti siti web a loro dedicati, in seguito specializzati nella produzione di soluzioni e strategie. Il fenomeno Pokémon è esploso come una moda ed è andato via via esaurendosi per poi riapparire a fasi alterne in occasione di ogni nuova generazione di Pokémon, che tuttavia soffrono oggi la concorrenza di serie animate più moderne come, ad esempio, Digimon e Yu-Gi-Oh!. Nonostante ciò le vendite dei videogiochi dei Pokémon non sono diminuite eccessivamente, grazie al radicato e ramificato gruppo di centinaia di migliaia di fan provenienti da tutto il mondo.
[modifica] Controversie e critiche
I Pokémon sono stati spesso oggetto di pesanti critiche.
[modifica] Critiche religiose
Alcuni cristiani statunitensi credono che i Pokémon abbiano un'origine satanica.[8] Dopo il rilascio della versione inglese di Pokémon Giallo negli Stati Uniti, le accuse mosse ai Pokémon sono state le seguenti:
- I Pokémon sono simili a demoni. Possono essere catturati e possono essere invocati per svolgere varie azioni (per esempio tagliare un albero, spostare una roccia o illuminare un luogo buio).
- Per controllarli (soprattutto quando sono a livelli molto alti) bisogna usare "talismani" magici (le medaglie ottenute nelle palestre).
- Si possono usare pietre "magiche" per fare evolvere alcuni Pokémon.
- I Pokémon si evolvono. Poiché l'evoluzione nega il creazionismo, i Pokémon negano alcune interpretazioni della Bibbia.
- Alcuni Pokémon possiedono poteri paranormali o psichici. Questi non derivano da Dio e quindi, secondo alcune dottrine cristiane, derivano da Satana.
- Molti Pokémon seguono e praticano concetti asiatici spirituali e mistici. Per esempio, alcuni praticano arti marziali, che per alcuni gruppi cristiani è un passaggio che porta alle religioni pagane. Inoltre il mondo in cui è ambientato presenta le tradizioni asiatiche verso le forze degli elementi.
- Alcuni Pokémon (per esempio Houndoom e Murkrow) ricordano stregoni o demoni.
Inoltre secondo alcuni nella sigla originale in inglese, se viene ascoltata al contrario (backmasking) la frase "gotta catch 'em all" è possibile udire "I love Satan" (amo Satana) o "oh Satan".[9] Per questo motivo alcune organizzazioni cristiane credono che i Pokémon istighino al satanismo in modo subliminale. Tuttavia la validità del backmasking è ancora oggi molto dibattuta.
Il Vaticano, attraverso il canale satellitare Sat2000, ha dichiarato che i giochi di carte e i videogiochi dei Pokémon «non hanno alcuna controindicazione morale» e «allenano i bambini alla fantasia e all'inventiva». Inoltre ha sottolineato che le storie «si basano sempre su un legame di amicizia intenso tra l'allenatore e il suo Pokémon».[10]
Altre critiche sono giunte da membri della comunità ebraica, per l'uso della svastica, simbolo del nazismo, in modo inappropriato. La Nintendo ha dichiarato che è stato solo un malinteso, poiché la svastica e il simbolo manji (卍) in Oriente vengono usati come auspicio di buona fortuna dalla religione induista da circa 2000 anni. Ancora oggi, in Giappone, la svastica non è associata sempre al nazismo, infatti il manji viene spesso usato per indicare un tempio buddista.
Il manji è presente solo in una versione giapponese di una carta (in cui è presente Golbat) che non venne rilasciata nel mercato statunitense. Tuttavia, alcuni gruppi ebraici attaccarono le versioni giapponesi arrivate negli USA attraverso importazioni non autorizzate, sebbene il manji abbia i rembi rivolti in direzione opposta alla svastica nazista. Per questo motivo la Nintendo interruppe l'uso del simbolo nella versione giapponese.[11] Questo causò, in Giappone, una violenta reazione pubblica per l'intolleranza dimostrata nei confronti dei simboli della religione buddista.
I Pokémon sono stati anche attaccati dagli islamici, in Arabia Saudita. Qui il gioco di carte è stato criticato perché promuoveva il gioco d'azzardo. Tuttavia nei paesi moderati, ad esempio Turchia e Pakistan, non ci fu nessuna minaccia.
Invece una fatwa, un editto religioso, indetta da uno sceicco saudita, incitò i musulmani a stare attenti al gioco, poiché venne notato che in molte carte sono presenti «stelle a sei punte, simbolo del sionismo internazionale e dello Stato d'Israele» (in riferimento al simbolo "energia incolore").[12]
[modifica] Malattie
Come già detto in precedenza, il 38° episodio della prima serie ha causato 685 casi di epilessia. Dopo questo incidente la Nintendo mise un avviso nei videogiochi riferito ai soggetti affetti da epilessia fotosensitiva.
[modifica] Crudeltà verso gli animali
Alcuni hanno messo a confronto il meccanismo originario delle lotte tra Pokémon e la pratica, fuorilegge, del combattimento tra galli. Da questo punto di vista, il gioco si fonda principalmente sul fatto che gli allenatori di Pokémon devono catturare e far combattere tra loro animali selvatici. Inoltre le pozioni e gli altri oggetti, che servono a curare o a migliorare l'abilità del Pokémon durante le lotte, sono considerate al pari delle droghe e delle sostanze stupefacenti. Alcuni pensano che ciò inciti i bambini alla crudeltà verso gli animali o verso il gioco d'azzardo.[13]
Tuttavia, molti fan della serie vedono gli scontri come una competizione amichevole tra due squadre di Pokémon e tra i loro allenatori. Da questo punto di vista, gli allenatori non costringono i Pokémon a sfidarsi a tutti i costi. Nonostante esistano Pokémon territoriali (ad esempio Pidgeotto[14]), la loro aggressività è completamente differente da quella dei galli, che lottano fino a quando uno dei due muore.
[modifica] Razzismo
Il Pokémon Jynx originariamente aveva una pelle scura, poiché era una parodia di due mode giapponesi, il ganguro e l'yamanba, in voga nel periodo del rilascio del videogioco. Molti afroamericani, tra cui lo scrittore Carole Boston Weatherford, accusarono il videogioco di fornire, attraverso il Pokémon, una immagine stereotipata delle persone di colore.
Nel 2002, in risposta a questa controversia, la Nintendo cambiò il colore del Pokémon rendendo viola sia le mani che il viso.[15]
[modifica] Zbtb7
Nel gennaio del 2005 è stato scoperto un gene responsabile del cancro inizialmente chiamato POKemon, abbreviazione di "POK erythroid myeloid ontogenic factor". Tuttavia, nel dicembre dello stesso anno, la Nintendo, minacciando azioni legali, ha chiesto al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di cambiare il nome del gene. Il MSKCC ha deciso di utilizzare solamente il nome Zbtb7.[16] [17]
[modifica] Parodie
- "Una moda pericolosa" (Chinpokomon) è l'undicesimo episodio della terza stagione di South Park. È una satira sulla mania legata ai Pokémon. I personaggi dell'anime seguito da uno dei protagonisti, Cartman, rispecchiano Ash, i membri del Team Rocket,[18] oltre ad alcuni Pokémon come Gatto furioso, parodia di Meowth.
Per tutta la durata dell'episodio viene messo in risalto l'aspetto del marketing dei Pokémon, specie su pupazzetti e videogiochi. Inoltre Kenny viene colpito da un attacco epilettico mentre gioca al videogioco dei Chinpokomon (che ha come scopo la distruzione di Pearl Harbor) che probabilmente è un riferimento al 38esimo episodio dei Pokémon (Dennou Senshi Porygon). Chinpoko in giapponese significa piccolo pene. - Anche nei fumetti sono stati parodiati i Pokémon. Per esempio nella storia Paperino e la mania dei Cicciomon, scritta da Carlo Gentina e disegnata da Andrea Maccarini e presente nel numero 2359 di Topolino del 13 febbraio 2001, Qui, Quo e Qua, i nipotini di Paperino, diventano appassionati dei Cicciomon fino a quando lo zio, con l'aiuto di Pico de Paperis e del cugino Gastone, proclama "la settimana dei Cicciomon" riuscendo a farli odiare ai tre gemelli. Le similitudini tra i Cicciomon e i Pokémon, oltre al nome e all'aspetto, riguardano anche la possibilità di evolversi, la presenza di videogiochi, cartoni, fumetti ed una serie di gadget (dalle magliette alle merendine, dai poster alle figurine) che richiamano lo scoppio della Pokémania in Italia.
- Sempre nel 2001, all'interno della trasmissione satirica L'ottavo nano, condotta da Serena Dandini, era presente uno sketch comico dal titolo "Politikamon" in cui il comico ed attore Neri Marcorè prestava la voce di narratore in una breve scenetta in cui s'ironizzava sui politici raffigurandoli come mostriciattoli e facendoli lottare tra loro in combattimenti che richiamavano quelli presenti nell'anime.
- Nel programma televisivo Premiata Teleditta, ideato dal quartetto comico Premiata Ditta, era presente una parodia dell'anime Pokémon nota con il nome di "Dittamon". La sigla iniziale era affidata ai Ricchi e Poveri (chiamati "Ricchi e Pokémon"). Tra le guest star che si prestavano ad interpretare i mostri tascabili figuravano Jury Chechi e Mino Reitano.
[modifica] Elenco dei videogiochi dedicati Pokémon

Di seguito sono elencati i videogiochi dedicati ai Pokémon. Tra parentesi l'anno del primo rilascio.
Titoli principali della serie:
- Pokémon Verde (Game Boy, 1996)
- Pokémon Rosso e Blu (Game Boy, 1997)
- Pokémon Giallo (Game Boy, 1998)
- Pokémon Oro e Argento (Game Boy Color, 1999)
- Pokémon Cristallo (Game Boy Color, 2000)
- Pokémon Rubino e Zaffiro (Game Boy Advance, 2002)
- Pokémon Smeraldo (Game Boy Advance, 2004)
- Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia (Game Boy Advance, 2004)
- Pokémon Diamante e Perla (Nintendo DS, 2006)
- Pokémon Trading Card Game (Game Boy, 1998)
- Pokémon Snap (Nintendo 64, 1999)
- Pokémon Stadium (Nintendo 64, 1999)
- Pokémon Stadium 2 (Nintendo 64, 2000)
- Pokémon Pinball (Game Boy Color, 1999)
- Pokémon Pinball Rubino e Zaffiro (Game Boy Advance, 2003)
- Pokémon Puzzle Challenge (Game Boy Color, 2000)
- Pokémon Puzzle League (Nintendo 64, 2000)
- Pokémon Colosseum (Nintendo GameCube, 2003)
- Pokémon Channel (Nintendo GameCube, 2003)
- Pokémon Dash! (Nintendo DS, 2004)
- Pokémon XD: Tempesta Oscura (Nintendo GameCube, 2005)
- Pokémon Link! (Nintendo DS, 2005)
- Pokémon Ranger (Nintendo DS, 2006)
- Pokémon Mystery Dungeon (Game Boy Advance e Nintendo DS, 2005)
- Pokémon Mystery Dungeon 2 (Nintendo DS, 2007)
- Pokémon Battle Revolution (Nintendo Wii, 2006)
Altro:
- Hey You, Pikachu! (Nintendo 64, 1998)
- Super Smash Bros.(Nintendo 64, 1999)
- Super Smash Bros. Melee (Nintendo GameCube, 2001)
- Pokémon mini (2001)
[modifica] Note
- ^ (EN) Nintendo sales through end of November revealed
- ^ Testi Sigle Italiane da Pokémon Millennium
- ^ (EN) Gotta Catch 'em All! da Bulbapedia
- ^ (EN) Pokémon Green su GameFAQs
- ^ (EN) CNN - Cartoon-based illness mystifies Japan
- ^ (EN) Legend of Dratini da TRsRockin.com
- ^ (EN) Tentacool & Tentacruel da TV.com
- ^ (EN) Satanism in Pokemon
- ^ (EN) Backmasking
- ^ New York Post, Pokémon Earns Papal Blessing di Devlin Barrett. Testo disponibile in questa pagina
- ^ (EN) Nintendo Tells ADL it will Raise Concerns of Swastika with Japanese Maker of Pokémon Cards
- ^ I Pokémon? "Sono un complotto giudaico-massonico"
- ^ (EN) "Pokémon the first movie" Review
- ^ (EN, FR, DE, ES, IT) Pokédex - Pidgeotto (Yellow Version)
- ^ (EN) Controversia sul colore della pelle di Jynx da Bulbapedia
- ^ Pokémon: cartone animato o gene del tumore?
- ^ (EN) Pokemon USA threatens to sue cancer researchers da Gamespot.com
- ^ Personaggio principale dei Chinpokomon e il suo rivale
[modifica] Bibliografia
- Maria S. Barbo. Il grande libro ufficiale dei Pokémon. Milano, Sperling & Kupfer, 2000. ISBN 8820030225
- Loredana Lipperini. Generazione Pokémon. I bambini e l'invasione planetaria dei nuovi «giocattoli di ruolo». Roma, Castelvecchi, 2000. ISBN 8882102491
- Rich R. Jason. Pokémon. Milano, Jackson Libri, 2000. ISBN 882561800X
- Joseph Tobin. Pikachu's Global Adventure: The Rise and Fall of Pokemon. Durham, Duke University Press, 2004. ISBN 0822332876
- Marco Pellitteri. Anatomia di Pokémon. Cultura di massa ed estetica dell'effimero fra pedagogia e globalizzazione. Roma, Seam, 2002. ISBN 9788881794096
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Pokémon
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Pokémon
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale USA ->Traduci con Babelfish
- (JA) Sito ufficiale giapponese ->Traduci in inglese con Babelfish
- Nintendo Italia
- Nintendo Pokémon - Sito ufficiale
- Pokémon Day - Sito ufficiale