Philip Pullman
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« Lei ha un "daimon" Mr.Pullman?» «Certo. E, come quello degli scrittori, è una gazza ladra: perché noi rubiamo da tutto e da tutti.[...][1] » |
(Philip Pullman, intervista con Fiorella Iannucci[2] )
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Philip Pullman (Norwich, 19 ottobre 1946) è uno scrittore britannico, che ha studiato all'Università di Oxford ed è famoso per il suo bestseller Queste oscure materie, una trilogia fantasy[3] composta dai libri La bussola d'oro, La lama sottile e Il cannocchiale d'ambra. L'opera è indirizzata ai ragazzi, ma attira anche un numero crescente di lettori adulti. A Pullman è stato conferito l'Order of the British Empire nella lista d'onori del capodanno 2004.
I singoli volumi della trilogia hanno vinto diversi importanti premi letterari nel Regno Unito.
Nella serie di Sally Lockhart, ambientata verso la fine del'800, noir che narrano delle avventure di una ragazza rimasta orfana ed educata in modo poco classico per il suo tempo e che aiutando quello che sarà il suo futuro amore a far fiorire e gestire uno studio fotografico, finendo per smascherare traffici nascosti, ingiustizie sociali e pirati ed infine aprendo una propria agenzia di consulenza economica, vengono trattati argomenti come i pogrom, l'inizio del socialismo, le persecuzioni antisemite a ridosso della prima guerra mondiale, le premesse alla nascita dello stato d'Israele e svariati altri fatti storici, romanzando ma offrendo spunti di riflessione e di approfondimento personale anche in un pubblico giovane.
[modifica] Controversie sull'opera di Pullman
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« Il mio è un atto d'accusa alla teocrazia, che non sempre è solo religiosa. Non era forse teocratica l'Unione Sovietica di Stalin? Il libro sacro era Il Capitale, il KGB l'Inquisizione, la classe privilegiata il partito » |
(Philip Pullman, intervista con Fiorella Iannucci[2] )
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La trilogia Queste oscure materie che vede un'Europa governata da una teocrazia che mescola elementi cattolici e calvinisti, in cui la fisica è trattata come teologia sperimentale e la presenza di una cosmogonia con riferimenti al Paradiso perduto di John Milton[4] è stata aspramente attaccata da alcuni gruppi Cristiani. Similmente a quanto è avvenuto con Harry Potter, anche se in questo caso le accuse sono più circostanziate, proprio per la conformazione dell'opera.
Alcuni, come Peter Hitchens, affermano che Pullman segue un'agenda anti-Cristiana[5] , basandosi sugli articoli di critica che ha scritto sulle cronache di Narnia di C.S. Lewis, in cui arriva ad usare il termine propaganda[6] per certi passaggi e sulla cattiva luce in cui è messa la "Chiesa" nella trilogia.
Alcuni, come il già citato Hitchens, vedono in Queste oscure materie una risposta diretta alla serie di C.S. Lewis per i suoi elementi cristiani.[7] Tali tesi mirano a sostenere come l'ambientazione di Pullman ricalchi quella di Lewis: mondi paralleli e il loro destino a rischio; bambini davanti a scelte morali da adulti; allegorie religiose e "animali" parlanti[8]. Un'altra similitudine riscontrata dai sostenitori di questa ipotesi è la presenza di una bambina che si nasconde in un armadio nei primi capitoli de La Bussola d'Oro, primo volume de Queste Oscure Materie e Il leone, la strega e l'armadio, primo volume pubblicato della serie di Narnia. Se nell'opera di Lewis, durante una partita a nascondino una delle bambine protagonisti si nasconde nell'armadio che si rivela essere la porta al mondo di Narnia, la protagonista di Pullman si nasconde in un comune armadio per non essere scoperta mentre curiosa nelle stanze degli accademici.[9] Le critiche di Pullman al ciclo di Narnia, sono comunque condivise e diffuse in commentatori di area liberale, come Polly Toynbee.[10]
Pullman ha criticato soprattutto l'uso di una cura fittizia contro il cancro in uno dei libri di Narnia, cosa che avrebbe dato speranza ai bambini lettori che avevano conoscenti, familiari o amici che ne soffrivano[citazione necessaria]. Ha anche criticato il modo in cui Lewis esclude il personaggio di Susan dalle scene finali nel paradiso di L'ultima battaglia, dicendo che «scende nell'inferno» a causa del suo crescente attaccamento terreno e al suo rifiuto di Narnia[6]. I fan di Lewis sostengono che Pullman esageri; Lewis non ha mai accennato al destino finale di Susan e mai ha escluso la sua possibilità di raggiungere più tardi i suoi amici nel paradiso.
Le critiche a Queste Oscure Materie prima dell'uscita del primo film tratto dalla trilogia (dicembre 2007), rimangono limitate al mondo britannico, ma non hanno trovato l'appoggio della chiesa ufficiale. Anzi, il massimo esponente della Chiesa d'Inghilterra, Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, in un confronto con lo stesso autore[11] ha evidenziato il fatto che gli attacchi di Pullman si concentrano sui vincoli dogmatici e l'uso della religione come strumento di oppressione, e non sul cristianesimo stesso. L'arcivescovo propone persino il trattamento di Queste oscure materie nelle lezioni di religione a scuola, in quanto sarebbero utili per meglio indirizzare le inadeguatezze di certi corsi di religione.[12]
[modifica] Bibliografia
- The Haunted Storm (1972)
- Galatea (1976)
- The White Mercedes (1981) (poi The Butterfly Tattoo)
- Il conte Karlstein e la leggenda del demone cacciatore (1982)
- Detective Stories
- How to be Cool (1987)
- Spring-Heeled Jack: A Story of Bravery and Evil (1989)
- The Broken Bridge (1990)
- Frankenstein (1990)
- La fabbricante di fuochi d'artificio (1995)
- L'orologio meccanico (1996)
- Ero un topo (1999)
- Puss in Boots: The Adventures of That Most Enterprising Feline (2001)
- The New-Cut Gang:
- Serie Sally Lockhart
- La trilogia di Queste oscure materie e opere nello stesso contesto
- La bussola d'oro (1995)
- La lama sottile (1997)
- Il cannocchiale d'ambra (2000)
- La Oxford di Lyra (2003): cartoline postali, mappa di Oxford, e brevi storie dal mondo di Queste Oscure Materie.
- The Book of Dust (non pubblicato). Il sequel di Queste Oscure Materie.
- The Scarecrow and his Servant (2004)
- Il ponte spezzato ([[]])
[modifica] Note
- ^ Espressione a sua volta rubata ad Alfred Bester, da La mia tresca con la Science Fiction, articolo autobiografico contenuto nell'antologia Stella della sera, Editrice Nord, 1978.
- ^ a b Da Il Messaggero del 27 aprile 2007, pagina 22
- ^ Sul termine fantasy ha dichiarato: Non sono uno scrittore di fantasy. Utilizzo un genere solo per parlare di cose profondamente vere. Da Il Messaggero del 27 aprile 2007, pagina 22
- ^ Lo stesso titolo Queste oscure materie è un verso del Paradiso perduto, citato in apertura nel primo libro
- ^ Hitchens, Peter. 'This is the most dangerous author in Britain' (Mail on Sunday article). The Mail on Sunday. URL consultato il 2006-09-21.
- ^ a b Pullman, Phillip. "The Darkside of Narnia", The Guardian, archived on The Cumberland River Lamp Post, October 1,1998. URL consultato il 2007-01-30.
- ^ Hitchens, Peter. "A labour of loathing" (Spectator article), The Spectator. URL consultato il 2006-09-21.
- ^ In realtà gli "animali parlanti" di Pullman rappresentano una manifestazione fisica dell'anima dell'individuo, ricollegabile, anche per la scelta della terminologia al Daimon, voce interiore socratica. Mentre in Lewis gli animali parlanti sono esseri senzienti ed autonomi, che si differenziano dagli animali non parlanti, comunque presenti in Narnia
- ^ L'armadio può essere visto come punto di partenza del viaggio di Lyra, ma in realtà pur fornendo uno snodo per la trama, i viaggi successivi sono ad esso indipendenti.
- ^ Toynbee, Polly. "'Narnia represents everything that is most hateful about religion'" (Guardian article), The Guardian. URL consultato il 2006-09-21.
- ^ Robert Butler. "The Dark Materials debate: life, God, the universe...", The Telegraph, 17-03-2004. URL consultato il 28-04-2007.
- ^ Jonathan Petr. "Williams backs Pullman", The Telegraph, March 3,2004. URL consultato il 2007-04-28.
Queste Oscure Materie - La trilogia fantasy scritta da Philip Pullman
La bussola d'oro | La lama sottile | Il cannocchiale d'ambra
Lyra Belacqua | Pantalaimon | Roger | Will Parry | Iorek Byrnison
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