Nazaret
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Nazaret (נצרת in ebraico) è una città di 60.000 abitanti del distretto Nord di Israele, nella regione storica della Galilea.
Nazaret è famosa universalmente come la città di origine di Gesù, che secondo i Vangeli, pur essendo nato a Betlemme, vi abitò durante la sua infanzia e giovinezza (alcuni studiosi tuttavia contestano che Gesù vivesse effettivamente a Nazaret e hanno proposto altre ipotesi). A Nazaret inoltre, sempre secondo i Vangeli, avvenne l'Annunciazione, cioè l'annuncio della sua prossima nascita, che venne fatto a sua madre Maria dall'Arcangelo Gabriele.
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[modifica] Storia
[modifica] Testimonianze storiche
Nazaret non è menzionata né nell'Antico Testamento, né dallo storico Giuseppe Flavio, né nel Talmud. San Girolamo nel quinto secolo affermava che fosse un viculus ovvero un piccolo villaggio, abitato da un centinaio di persone. Era un villaggio nei dintorni di Zippori, una città romana ellenistica, che dista circa 6,5 km.
Giulio Africano (circa 200), citato da Eusebio (Storia Ecclesiastica 1.7.14), parla di Nazaret come un villaggio ebreo, e nello stesso passo parla di desposunoi, o parenti di Gesù, che provenivano da Nazaret e dalla vicina Cochaba e conservavano nota della loro discendenza con grande cura. Inoltre, un martire chiamato Conone, che morì in Panfilia sotto Decio (249-251), dichiarò al suo processo: "Io sono della città di Nazaret in Galilea, e sono un parente di Cristo che io servo, come i miei antenati hanno fatto". (Clemens Kopp, Die heiligen Stätten der Evangelien [I luoghi sacri dei vangeli], Friedrich Pustet, Regensburg, 1959: pagina 90).
Epifanio, che morì nel 402, dice (Panarion i. 136), basandosi su una conversazione con un certo Giuseppe che costruiva chiese a Zippori e altre città, che fino al tempo di Costantino (IV secolo) Nazaret era abitata solo da ebrei. Questo potrebbe implicare che al tempo di Epifanio vi abitavano alcuni cristiani non ebrei (e non esclude che degli ebrei credenti in Cristo vi abitassero in precedenza); è incerto se questo Giuseppe abbia costruito chiese anche a Nazaret o Cafarnao. Nel VI secolo, leggende su Maria iniziarono a suscitare interesse sul luogo tra i pellegrini, tra i quali Sant'Elena, che fondò la Basilica dell'Annunciazione e associò un pozzo a Maria. Nel 570, l'Anonimo di Piacenza racconta di aver viaggiato da Zippori a Nazaret e fa cenno alla bellezza delle donne ebree del luogo, che dicono che Maria era loro parente, e annota: "La casa della santa Maria è una basilica" (P. Geyer, Itinera Hierosolymitana saeculi, Lipsiae: G. Freytag, 1898: pagina 161).
La Grotta dell'Incarnazione, che si trova nella cripta della Basilica dell'Annunciazione (che è costruita su di essa), è indicata dalla tradizione come il luogo della casa di Maria, in cui ella ricevette la visita dell'arcangelo Gabriele. Gli scavi, durante la costruzione della basilica moderna (edificata verso il 1960), hanno messo alla luce i resti di due chiese precedenti, una bizantina e una crociata, che testimoniano l'antichità di questa tradizione.
La casa era per metà scavata nella roccia, e per metà costruita in muratura davanti all'imboccatura della grotta; documenti dell'epoca confermano che la costruzione in muratura esisteva sul posto fino al 1291, quando fu rimossa e trasportata a Loreto, nelle Marche, dove è venerata col nome di Santa Casa.
[modifica] Ritrovamenti archeologici
Jack Finegan scrive sull'archeologia di Nazaret:
- La vita umana più antica nella regione di Nazaret è attestata dal cranio trovato nel 1934 da R. Neuville in una caverna circa un miglio e mezzo a sud-est della città, un cranio che potrebbe essere più antico di quello dell'uomo di Neandertal. Nella stessa Nazaret un complesso di caverne sepolcrali è stato trovato nella città alta nel 1963, nel quale vi era del vasellame della prima parte della media età del bronzo (Revue Biblique 70 [1963], p. 563; 72 [1965], p. 547).
- Giù, nell'area della Basilica latina dell'Annunciazione, c'era certamente un antico villaggio abitato per lungo tempo. La ricerca archeologica dentro e intorno a questa chiesa è stata condotta da Benedict Vlaminck nel 1892, da Prosper Viaud nel 1889 e 1907-1909 e da Bellarimo Bagatti dal 1955 in poi, quando la preesistente chiesa del XVIII secolo (1730) fu demolita per fare posto alla nuova e più grande Basilica dell'Annunciazione (n. 49). L'area sotto e intorno alla chiesa, così come alla chiesa di San Giuseppe non lontano, era chiaramente quella di un villaggio agricolo. C'erano numerose grotte, silos per il grano, cisterne per acqua e olio; presse per uva e olive, e pietre di mulino.
- Mentre i silos sono di un tipo trovato a Tell Abu Matar fin dall'era del Calcolitico, il vasellame più antico ritrovato in essi qui a Nazaret è della seconda età del ferro (900-600 a.C.). Vardaman richiama l'attenzione alla caratteristica grande giara con un piccolo "imbuto" a fianco dell'imboccatura: questa appendice, chiaramente disegnata come un imbuto, è semplicemente attaccata alla spalla, e non fora la parete della giara (per un'illustrazione di questa giara, vedi Bagatti in DB Supplément VI, col. 323, Fig. 601). Altro vasellame del sito comprende una piccola parte del periodo Ellenistico, una parte maggiore di quello Romano, e la parte più grande del periodo Bizantino.
- Delle numerose grotte almeno alcune sono servite per uso domestico e sono state anche modificate architetturalmente per questo scopo. Una di queste, dove dei muri sono stati costruiti davanti a una grotta per farne un'abitazione, sotto il convento annesso alla Basilica dell'Annunciazione. Sono state trovate anche ventitré tombe, la maggior parte a una distanza dai 200 ai 700 metri dalla basilica verso nord, ovest, e sud. Siccome queste devono essere state fuori del villaggio, la loro posizione dà un'idea dei limiti dell'insediamento. Diciotto delle tombe sono del tipo kokim, che era noto in Palestina circa dal 200 a.C., e diventò in pratica il tipo standard di tomba ebraica. Due delle tombe, l'una (PEFQS 1923, p. 90) a soli 60 metri dall'altra (QDAP 1 [1932], pp. 53-55), 400 metri a sud-ovest dalla Basilica dell'Annunciazione, contenevano ancora oggetti come lampade di ceramica e vasi e recipienti di vetro, e queste datano probabilmente dal I al III o IV secolo dell'era cristiana. Quattro delle tombe erano chiuse con pietre rotolate, un tipo di chiusura tipico del tardo periodo ebraico fino al 70 d.C.. Dalle tombe, pertanto, si può concludere che Nazaret era un insediamento fortemente ebraico nel periodo Romano. (The Archaeology of the New Testament, Princeton University Press: Princeton, 1992: pages 44-46)
Richard Carrier commenta inoltre:
- Si vedano: 'Nazareth,' Avraham Negev & Shimon Gibson, eds., Archaeological Encyclopedia of the Holy Land, new ed. (2001); e B. Bagatti, Excavations in Nazareth, vol. 1 (1969), specialmente le pp. 233-34, che discutono quattro basi di colonne di calcite, che furono riutilizzate in una struttura posteriore, ma sono datate prima della Guerra dalla loro somiglianza stilistica con sinagoghe e costruzioni romane della Giudea del I secolo, e dal fatto che contengono iscrizioni nabatee (che suggeriscono una costruzione precedente a quando i sacerdoti ebrei migrarono a Nazaret dopo la guerra), e anche dal loro materiale povero (calcite invece di marmo); le pp. 170-71 discutono frammenti di marmo con iscrizioni aramaiche datate paleograficamente verso la fine del I secolo o inizio del II, che dimostrano che a Nazaret vi erano strutture di marmo poco dopo l'epoca in cui i Vangeli furono scritti (se non prima). [1]
Ci sono dunque delle prove che il sito di Nazaret era abitato secoli prima di Cristo, e che un insediamento ebraico esisteva in loco sia prima che dopo la prima rivolta ebraica del 70 d.C..
[modifica] La lapide di Cesarea
Nel 1962 un equipe di archeologi israeliani guidati dal professor Avi Jonah dell'Università di Gerusalemme[1] rinvenne nei pressi dell'antica Cesarea Marittima una lapide di marmo grigio che citava la località di Nazareth.
Secondo Vittorio Messori, il quale cita lo stesso Avi-Jonah,[2] il frammento, conservato nel Museo archeologico di Gerusalemme, è più antica testimonianza storica sull'esistenza della città, in quanto risale almeno al III secolo avanti Cristo.
Secondo il professor Giuseppe Barbaglio invece l'iscrizione, in ebraica, risalirebbe alla fine del III secolo o l'inizio del IV, e citerebbe Nazaret come uno dei luoghi in cui le classi sacerdotali risiedevano dopo la grande rivolta Giudaica. Dai tre frammenti trovati, è possibile mostrare che l'iscrizione era una lista completa delle 24 classi sacerdotali (cfr. 1 Cronache 24:7-19; Neemia 24:1-21), dove a ciascuna classe (o famiglia) era assegnato il suo ordine e il nome di ogni città o villaggio in Galilea dove si era stabilita.[citazione necessaria]
[modifica] Gesù di Nazaret
I quattro Vangeli sono concordi nell'affermare la provenienza di Gesù da Nazaret.
Per Luca, autore della narrazione più dettagliata dell'infanzia di Gesù, sua madre Maria viveva a Nazaret, e qui avvenne l'Annunciazione (Luca 1,26-38); Gesù però nacque a Betlemme dove Maria e suo marito Giuseppe si erano temporaneamente trasferiti (Luca 2,1-7). In seguito essi ritornarono a Nazaret, dove vissero certamente almeno fin quando Gesù aveva dodici anni (Luca 2,39-52).
Matteo, invece, inizia il suo racconto direttamente dalla nascita di Gesù a Betlemme, senza precisare il luogo di origine di Maria e Giuseppe (Matteo 2,1), e afferma che essi si (ri?)stabilirono a Nazaret dopo il ritorno dall'Egitto, dove si erano rifugiati per sfuggire a Erode (Matteo 2,19-23); qui Gesù visse fino all'inizio della sua predicazione, quando si trasferì a Cafarnao (Matteo 4,12-17). Matteo, inoltre, interpreta esplicitamente l'appellativo "Nazareno", col quale Gesù è più volte chiamato nei Vangeli, come riferito alla città di Nazaret (Matteo 2,23): questo è anche il parere della maggioranza dei commentatori.
Marco e Giovanni non trattano dell'infanzia di Gesù, iniziando i propri Vangeli direttamente dalla predicazione di Giovanni Battista, ma non di meno confermano che egli veniva da Nazaret (Marco 1,9, Giovanni 1,45).
Nazaret è inoltre citata di nuovo nell'episodio, riferito da Luca, della visita compiutavi da Gesù, che predicò nella sinagoga della città, ma non fu bene accolto dagli abitanti. In tale occasione Nazaret è di nuovo esplicitamente citata come la città "dove era stato allevato" (Luca 4,16-30). L'episodio è riportato anche dagli altri due sinottici, che però indicano la città solo come "la sua patria" senza farne esplicitamente il nome (Matteo 13,53-58, Marco 6,1-6).
[modifica] Gesù non era di Nazaret?
È ancora in voga tra alcuni studiosi sostenitori del mito di Gesù l'ipotesi che l'attuale Nazaret non sarebbe il paese omonimo descritto dai Vangeli: addirittura un paese con questo nome non sarebbe nemmeno esistito all'epoca della nascita di Gesù. A dimostrazione della non corrispondenza tra la Nazaret attuale e quella dei vangeli sarebbe la mancanza del dirupo citato nel vangelo di Luca (4,16-28). In particolare Luigi Cascioli ha avanzato l'ipotesi che Gesù provenisse invece da Gamala, cittadina della Galilea che corrisponderebbe meglio alla descrizione evangelica: il collegamento con Nazaret sarebbe stato introdotto successivamente dagli evangelisti per far combaciare la vita di Gesù con le profezie, e l'appellativo "Nazareno" avrebbe avuto un altro significato, ovvero maestro degli Esseni, oppure Nazireo.
Questo nonostante sia stato ormai accertato che Gesù non poteva essere né l'uno né l'altro, a causa delle profonde divergenze tra il suo stile di vita e quello di questi due gruppi religiosi, i quali comandavano, per esempio, l'astinenza dal vino, cosa che Gesù, stando ai Vangeli, non ha mai fatto.
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Per approfondire, vedi le voci Appellativi di Gesù e Gesù era un esseno?. |
La lapide scoperta nel 1962 a Cesarea Marittima accerta che già nel 300 a.C. esisteva una "Nazareth" in Palestina. Eppure, in volumi pubblicati a distanza di anni, ancora questa scoperta non era stata recepita: per esempio Marcello Craveri nel 1974 scriveva che
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« Secondo vari studiosi Nazareth non è mai esistita. [...] Non si hanno notizie precise circa l'esistenza di una località di nome Nazareth ai tempi di Gesù. » |
(Vita di Gesù, 1974, edizione riveduta e corretta)
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Secondo lo studioso italiano, il termine "nazareno" dei vangeli significherebbe, appunto, "nazireo" oppure, in lingua siriana, nasaya, "protetto da Dio". Lo stesso ribadisce il concetto nella sua opera I vangeli apocrifi del 1990.
Ancora Piergiorgio Odifreddi, 45 anni dopo la scoperta, sostiene la stessa tesi usando praticamente le stesse parole:
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« Da un lato, infatti, non ci sono testimonianze storiche dell'esistenza di una città di Nazareth ai [...] tempi [di Gesù]. » |
[modifica] Nazaret ed il mondo cristiano
Nazaret, come tutta la Galilea, è stata una delle prime mete raggiunte dalla predicazione degli apostoli. La Chiesa vi si sviluppò con una diocesi propria. Al tempo delle crociate, Nazaret possedeva varie succursali, una dell quali anche in Puglia, nella città di Barletta. A causa delle ripetute e costanti conquista musulmane, i vescovi di Nazaret erano costretti a rifugiarsi in questi loro possedimenti secondari. Quando, nel 1291, San Giovanni d'Acri cadde per sempre in mano dei musulmani, l'arcivescovo di Nazaret si rifugiò a Barletta, fino a trasferirsi definitivamente in essa nel 1327.
Soprattutto a partire dal 1800 la cittadina di Nazaret ha esercitato un forte influsso sul pensiero religioso cristiano, in particolare quello cattolico. La fine del potere temporale della Chiesa, ma soprattutto l'accentuarsi del ruolo dei laici nella Chiesa ha posto l'attenzione dei cattolici sul periodo di vita che Cristo ha condotto proprio a Nazaret, prima di iniziare, all'età di trent'anni, la sua predicazione. Sono, infatti, nate varie congregazioni religiose ispirate alla "Famiglia di Nazaret" (vedi Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth) e molti mistici e santi cattolici hanno trovato nella vita nascosta di Cristo un motivo di ispirazione (vedi Charles de Foucauld).
[modifica] Note
- ^ M. Avi-Yonah, A list of Priestly Courses from Cesarea, Israel Exploration Journal, 12, pp. 137-139, 1962
- ^ Ipotesi su Gesù, pag. 190-191
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) The New Official site of Nazareth City
- (EN) Nazareth City Website
- (EN) Jewish Encyclopedia: Nazareth
- (EN) W.R.F. Browning, Oxford Dictionary of the Bible: Nazareth
- Nazareth dei vangeli: storia, non favola tratto da Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù
- (EN) www.jesusneverexisted.com "Nazareth: the town that theology built": una visione critica dell'archeologia biblica a Nazaret.