Guerra sporca
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La guerra sporca (in spagnolo: Guerra Sucia) è un programma di repressione violenta di ribelli e dissidenti condotto da forze governative; caratterizzato dall'uso di sparizioni, torture, assassini e altre operazioni segrete e dalla massiccia violazione dei diritti umani e civili. Questo tipo di guerra si svolse in Argentina tra il 1976 e il 1983, e in diversi paesi dell'America Latina nel corso degli anni '60, '70 e '80.
Il termine viene usato in particolare con riferimento alla repressione attuata dai dittatori argentini Jorge Rafael Videla, Roberto Eduardo Viola, Leopoldo Galtieri e, in misura minore, Reynaldo Bignone. Durante questo periodo che va dal 1976 al 1983 ci furono 2.300 omicidi politici e tra le 10.000 e le 30.000 persone vennero uccise o "scomparvero" (desaparecidos) e molte altre migliaia vennero imprigionate e torturate.
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[modifica] Il colpo di Stato e la repressione
Il 24 marzo 1976 i soldati argentini si ribellarono a Isabelita Perón sotto la guida del generale Jorge Rafael Videla, il quale, il 29 marzo, si nominò presidente a vita e prese il comando della Junta militare.
Subito questa attuò una repressione senza precedenti nei confronti della sinistra: decina di migliaia di persone sospettate di appartenere a essa o ai sindacati furono arrestate, torturate e fatte barbaramente giustiziare.
Ci furono anche migliaia di desaparecidos, ovvero "scomparsi", studenti che venivano catturati e torturati dai soldati e di cui non si sapeva più nulla. Oggi è certo che sono stati quasi tutti uccisi.
[modifica] Le torture
Sotto la dittatura argentina l'uso di torture disumane era assai frequente. Secondo i torturati e gli stessi carnefici i soldati incaricati della repressione, applicavano i seguenti supplizi:
- Scariche elettriche ad alto voltaggio, specialmente nelle parti delicate del corpo (genitali, capezzoli, orecchie, gengive).
- Ustioni alle ferite tramite sigarette oppure piccoli lanciafiamme (con fiamme lunghe circa 30 centimetri).
- Rottura di alcune ossa del corpo, in genere piedi o mani.
- Ferimento dei piedi con spille o oggetti appuntiti.
- Pestaggio a sangue delle vittime. A volte, per non lasciare tracce, venivano pestate con sacchetti di sabbia.
- Immersione del viso in escrementi fino al soffocamento.
- I torturati venivano appesi a testa in giù per un tempo indefinito.
- Torture fatte alla vista dei parenti, quindi stupri e pestaggi.
Come è comprensibile, la maggior parte delle persone che subivano questo trattamento, morivano. Veniva applicata anche la tortura psicologica, ovvero il far stare le vittime bendate per parecchi mesi senza far sapere nulla della loro sorte. Inoltre, con la consulenza di numerosi criminali di guerra nazisti rifugiati in Argentina, venne praticata una specifica tortura sia fisica che psicologica sui detenuti di origine ebraica, basata su gravi umiliazioni di stampo razzistico.
[modifica] Le esecuzioni
I sospetti di appartenenza a sindacati, partiti o organizzazioni di sinistra o organizzazioni che si opponevano al regime vennero in maggior parte giustiziati e i rimanenti dovettero fuggire dal paese per evitare di fare la stessa fine. Si sa che la giunta militare argentina fece una lista con l'elenco di 50 000 persone che dovevano essere eliminate, ma non riuscì ad ucciderle tutte. Tutte le esecuzioni dei dissidenti furono senza processo, sia perché i militari volevano fare le cose più sbrigativamente, sia perché non si voleva far sapere all'estero di tutte quelle esecuzioni. Dei 30 000 uccisi in Argentina 3 000 vennero narcotizzati e gettati vivi nell'oceano Atlantico, mediante i famigerati voli della morte (vuelos de la muerte).
[modifica] La segretezza

Esistevano molte organizzazioni per la difesa dei diritti umani che controllavano che non ci fossero abusi di persona. Quasi tutti sapevano della repressione nel Cile di Pinochet perché questa era stata trasparente. Tale regime subiva un'amplissima critica. La Giunta Militare Argentina invece voleva apparire all'estero come non sanguinaria per mantenere più stabile il suo potere e per questo le torture e le uccisioni vollero essere nascoste. Tuttavia è palese che molti governi democratici sapessero cosa succedeva nel paese e non fecero nulla per fermare i militari, anzi, le torture e le repressioni erano supportate dall'intelligence degli Stati Uniti, e la stessa U.R.S.S. non si impegnò contro il governo Videla in quanto bisognoso del grano argentino.
Di notte giravano camionette blindate o macchine che strappavano dalle loro case le vittime che portavano in luoghi segreti che solo i militari conoscevano. Al mattino, quando le persone chiedevano della sorte degli scomparsi, la polizia non dava risposte o diceva che erano stati arrestati per determinati reati. In questo modo il governo poté uccidere anche gli stranieri, come la diciassettenne svedese Dagmar Hagelin, uccisa dal tenente Alfredo Astiz.
Le madri e le nonne delle vittime, convinte ormai che fosse il governo a causare la loro scomparsa, si dettero appuntamento ogni giovedì a Plaza de Mayo, chiedendo conto della sorte dei loro figli o nipoti. Queste manifestazioni vennero considerate pericolose per la Giunta, e quindi, nella maggior parte dei casi, represse. Accadde anche che quelle che incitavano le manifestazioni vennero uccise per intimorire le altre e si stima che il numero delle donne di Plaza de Mayo uccise sia di 720.
[modifica] La fine della dittatura
Il 29 marzo 1981 Jorge Rafael Videla venne deposto dai soldati e sostituito con Roberto Eduardo Viola (1924 - 1994), il quale provocò l'ultima strage di Alfredo Astiz, che questa volta fece uccidere 5.000 prigionieri in un campo di concentramento.
Roberto Eduardo Viola fu deposto il 22 dicembre 1981 da Leopoldo Galtieri (1926 - 2003), il quale represse 5 manifestazioni, di cui 3 fatte dalle madri dei desaparecidos. La popolarità della Junta militare e di Leopoldo Galtieri diminuiva e l'inflazione aumentava: quindi questi, il 26 marzo 1982 organizzò l'invasione della Falkland, dette in spagnolo, Malvinas, possedimento inglese.
Anche questa volta i militari dettero prova di ferocia mandando i soldati nelle discoteche e costringendo i ragazzi lì dentro ad andare in guerra; quelli che si opposero vennero giustiziati oppure uccisi a forza di botte.
La guerra delle Falklands nel giugno 1982 si risolse in una sconfitta, provocando 632 morti tra gli argentini e 255 tra gli inglesi, quindi il 18 giugno dello stesso anno Galtieri dette le dimissioni e fu sostituito da Reynaldo Bignone (1928 -) il quale il 10 dicembre 1983 fu costretto a permettere libere elezioni, dalle quali uscì eletto il radicale Raul Alfonsin (1927 -).
[modifica] Processo ai colpevoli
- Jorge Rafael Videla fu processato nel 1985 per aver fatto torturare e uccidere 30.000 oppositori e nello stesso anno fu condannato all'ergastolo (anche se in una sontuosa villa), ma nel 1990 fu liberato sotto la pressione dei militari da Carlos Saul Menem (1935 -); è ancora in vita.
- Roberto Eduardo Viola: nel 1984 fu processato per violazione dei diritti umani e nel 1985 fu condannato all'ergastolo. L'ergastolo però era in una ricca villa provvista di tutte comodità e oltretutto nel 1990 fu liberato sotto pressione dei militari. Nel 1994 morì all'età di 70 anni.
- Leopoldo Galtieri: nel 1985 fu processato per violazione dei diritti umani e nel 1986 fu condannato all'ergastolo, sempre in una sontuosa villa. Nel 1991 fu liberato sotto pressione dei militari. Nel 2000 fu di nuovo processato per rapimento di bambini, ma morì il 16 gennaio 2003, all'età di 76 anni e 6 mesi.
- Reynaldo Bignone: per aver permesso libere elezioni non fu mai processato ed è ancora in vita.
[modifica] Frasi di militari argentini
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« Prima elimineremo i sovversivi, poi i loro collaboratori, poi i loro simpatizzanti, successivamente quelli che resteranno indifferenti e infine gli indecisi. » |
(Frase di un generale argentino, ripetuta da Jorge Rafael Videla.)
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« Dobbiamo eliminare i sovversivi, per salvare l'Argentina. » |
(Jorge Rafael Videla)
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« Las Malvinas son argentinas! (Le Malvine sono argentine). » |
[modifica] Film
- La storia ufficiale di Luis Puenzo (1985)
- La notte delle matite spezzate
- Garage Olimpo di Marco Bechis (1999)
[modifica] Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Guerra sporca
[modifica] Voci correlate
- Nunca más
- Notte delle matite spezzate
- Processo di Riorganizzazione Nazionale
- Voli della morte
- Emilio Eduardo Massera
- Roberto Eduardo Viola
- Leopoldo Galtieri
- Reynaldo Bignone
- Desaparecidos
- Dittatura militare
- Guerra delle Falkland
- Golpe cileno del 1973
- Christian von Wernich
[modifica] Collegamenti esterni