Giovanni Sartori (calciatore)

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Giovanni Sartori

Dati biografici

Nome	Giovanni Sartori
Nato	31 marzo 1957 Lodi
Paese	{{{paese nascita}}}
Nazionalità	Italia
Passaporto	{{{passaporto}}}
Morto	{{{luogo morte}}}
Altezza	180 cm
Peso	73 kg
Dati agonistici
Disciplina	Calcio
Specialità	{{{specialità}}}
Categoria	{{{categoria}}}
Record
Ranking	{{{ranking}}}°
Ruolo	Attaccante
Squadra	Ritirato
Ritirato	{{{Terminecarriera}}}
Carriera
Giovanili
?-1975	Milan
Squadre professionistiche
→1975-1976	Venezia	25 (6) C
→1976-1977	Udinese	11 (2) C
→1977-1978	Bolzano	29 (11) C
1978-1979	Milan	7 (0) A
1979-1981	Sampdoria	47 (11) B
1981-1982	Cavese	26 (6) B
1982-1983	Arezzo	18 (2) B
1983-1984	Ternana	21 (3) C1
1984-1986	Chievo	? (28) D
1986-1989	Chievo	56 (5) C2
Nazionale
		{{{presenzenazionale(goal)}}}
Carriera da allenatore
Incontri disputati
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Palmarès

Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Giovanni Sartori (Lodi, 31 marzo 1957) è un ex calciatore e dirigente sportivo italiano.

Calciatore professionista dalla seconda metà degli anni settanta fino alla fine degli anni ottanta, Sartori si è laureato Campione d'Italia con la maglia del Milan nella stagione 1978-1979. Dopo aver concluso la sua carriera agonistica nel Chievo, è diventato direttore sportivo della squadra veronese, guadagnandosi, negli anni, la stima di colleghi e appassionati. E' stato uno dei maggiori artefici del Miracolo Chievo.

Indice

1 Carriera
2 Carriera dirigenziale
- 2.1 Direttore sportivo del Chievo Verona (dal 1992)
3 Palmarès
4 Note
5 Collegamenti esterni

[modifica] Carriera

[modifica] Venezia, Udinese e Bolzano (1975-1978)

Sartori cresce calcisticamente nel Milan. Nella stagione 1975-1976, i rossoneri lo cedono in prestito al Venezia, in Serie C. Con i lagunari il giocatore segna le prime reti della sua carriera, arrivando a 6 goal in 25 partite disputate. Nel successivo campionato gioca con la maglia dell'Udinese, sempre in C. Gioca 11 parite segnando 2 reti. La stagione 1977-1978 è capocannoniere del Bolzano con 11 marcature in 29 presenze. L'ottimo rendimento convince il Milan a riprendere il giocatore già dalle ultime partite di quella stagione, per impiegarlo in Coppa Italia. Nel trofeo nazionale, Sartori segna il goal del pareggio dei rossoneri in Milan-Napoli del 10 maggio 1978^[1].

[modifica] Milan (1978-1979)

Nel campionato 1978-1979 fa il suo debutto anche in Serie A e partecipa alla conquista del decimo scudetto nella storia del Milan. Tuttavia, il giocatore delude le aspettative: nelle sette partite disputate non segna alcun goal. Da quel momento la carriera di Sartori subisce una significativa flessione. Al termine della stagione i rossoneri lo cedono alla Sampdoria.

[modifica] Sampdoria, Cavese, Arezzo e Ternana (1979-1984)

Sartori gioca con i blucerchiati per due stagioni, entrambe in B. Nella prima (1979-1980) mette a segno 9 reti in 27 partite, mentre nella seconda (1980-1981) si ferma a due sole marcature in 18 presenze. Nella stagione 1981-1982 segna 6 reti con la maglia della Cavese. L'annata successiva è nella rosa dell'Arezzo e disputa il suo ultimo campionato di B. Nel 1983 passa alla Ternana, formazione di C1. In Umbria segna 3 goal in 21 partite.

[modifica] Chievo (1984-1989)

Nell'estate 1984 Sartori viene acquistato dal Chievo Verona, ambiziosa formazione di Interregionale (attuale Serie D) alla ricerca di rinforzi per ottenere la promozione. Con i clivensi Sartori si toglie molte soddisfazioni. Nel suo primo campionato in maglia gialloblù segna 11 reti, mentre nella stagione 1985-1986 dà, con le sue 17 marcature, un contributo fondamentale per il raggiungimento della promozione in Serie C2. Il campionato 1986-1987 è il primo del Chievo nel calcio professionistico. Sartori gioca 28 partite e segna 5 goal, gli ultimi della sua carriera. Negli anni successivi, anche grazie all'ottimo rapporto con la famiglia Campedelli, pone le basi per un futuro da dirigente della società. Infatti, se da una parte inizia a venir meno il suo contributo sul campo, dall'altra Sartori si ritaglia sempre maggiore importanza all'interno dello spogliatoio, diventando il principale tramite nelle relazioni tra dirigenza e giocatori. Nel campionato di C2 1987-1988 scende in campo 19 volte senza segnare reti. L'annata successiva lo vede partecipare alla promozione in C1 del Chievo nella duplice veste di giocatore (9 presenze, 0 goal) e vice allenatore di Gianni Bui, tecnico clivense di allora. Ritiratosi dall'attività agonistica nel 1989, è vice allenatore della squadra in C1 fino al 1991.

[modifica] Carriera dirigenziale

[modifica] Direttore sportivo del Chievo Verona (dal 1992)

Sartori è un molto influente e stimato nell'ambiente clivense. Nel 1992, alla scomparsa di Luigi Campedelli, di cui era consigliere personale, il nuovo presidente Luca Campedelli lo promuove a direttore sportivo del Chievo. Nel corso degli anni Sartori si è imposto come uno tra i più abili dirigenti sportivi italiani, riuscendo frequentemente ad acquistare giocatori poi rivelatisi fondamentali per la squadra, pur non avendo a disposizione cifre faraoniche. Inoltre, egli ha puntato più volte su giocatori dati per finiti o in declino (per esempio Corini, Corradi, Perrotta), ben sapendo che l'ambiente clivense li avrebbe rigenerati. Insieme al presidente Campedelli e a Luigi Del Neri, tecnico di allora, è il principale artefice del Miracolo Chievo. Sartori è stato spesso corteggiato da presidenti di altre squadre, che lo vorrebbero nella loro dirigenza. Nel 2006 è stato vicinissimo a diventare direttore sportivo del Torino. Infatti, in un primo momento, sembrava aver accettato l'offerta del presidente granata Urbano Cairo. Poi l'operazione non si concluse e Sartori rimase al Chievo.