Cencrea
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Cencrea[1] è un modesto[2] insediamento costiero incluso nel municipio di Corinto, nella prefettura di Corinzia. È, inoltre, il nome di una fonte situata tra Argo e Tegea citata da Eschilo in Prometeo incantenato v. 676.
Situata a circa 7 km a sud-ovest di Corinto e affacciata sul golfo Saronico, la città di Cencrea fu, durante il periodo classico, uno dei due porti marittimi della polis dorica ed uno dei più importanti scali commerciali greci.
Dal porto di Cencrea (Κεγχρειά) partivano le rotte commerciali verso il Mar Egeo, mentre dal porto di Lecheo (Λέχαιον), nel golfo di Corinto, quelle verso le colonie di Corinto in Magna Grecia. I due porti alloggiavano, inoltre, la flotta militare della città-stato peloponnesiaca.
A seguito della rifondazione di Corinto come colonia romana nel 44 a.C.[3], il centro portuale conobbe, almeno fino al IV secolo, un periodo di rinascita e rinnovato splendore attestato dalle recenti scoperte archeologiche.
La cittadina ospitò, assieme a Corinto, una delle prime comunità cristiane. Viene, infatti, citata da Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani[4] in cui l'apostolo rivolge i suoi saluti a Febe, diaconessa della chiesa di Cencrea; un riferimento che permette di datarne la costituzione tra il 50 e il 58 d.C.[5].
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[modifica] Eventi nel corso della guerra del Peloponneso
Tucidide cita Cencrea una prima volta[6], nella sua Storia della guerra del Peloponneso, quando riferisce che, a seguito dello sbarco notturno di un contingente ateniese nei pressi di Soligea, un villaggio nelle vicinanze, i Corinzi, prima di marciare contro gli Ateniesi, lasciano metà del loro esercito presso il porto di Cencrea per proteggere la città di Crommione, loro possesso, da un eventuale attacco.
Cencrea viene menzionata più volte[7] dallo storico greco come base di partenza della flotta peloponesiaca che, nel corso di alterne vicende belliche, cerca di raggiungere Chio per fornire supporto alla ribellione dell'isola contro Atene. Gli episodi avvengono nel contesto della fase deceleica della Guerra del Peloponneso che segue alla disastrosa sconfitta di Atene nella spedizione in Sicilia. La città dell'Attica è in una posizione critica, politicamente e militarmente indebolita e in grave crisi finanziaria, con le città ioniche sottomesse che tramano per rovesciarne l'egemonia e gli Spartani pronti a dare loro supporto alleandosi con i Persiani.
[modifica] Scoperte archeologiche
Tra il 1962 e il 1969 vennero condotti degli scavi, nella baia di Cencrea, dalla American School of Classical Studies sotto la direzione dell'archeologo Robert Scranton. Questi scavi e quelli successivi negli anni '70 riportarono alla luce diversi edifici, parzialmente sommersi, che attestano l'importanza dell'insediamento portuale, in particolare sotto l'impero romano, dopo la rifondazione di Corinto.
Grazie alle ricerche effettuate, si è potuta ricostruire la pianta del porto e mappare la disposizione delle strutture portuali. In particolare, è stata rinvenuta una parte dei moli e, fra gli edifici di epoca romana, diversi magazzini per le merci, i resti di una taverna e il basamento di un grande edificio di culto ritenuto corrispondente al tempio dedicato ad Afrodite, Asclepio ed Iside, che Pausania descrive[8] nella sua Periegesi della Grecia.
Sono stati rinvenuti, inoltre, i resti di una torre in pietra pre-romana ritenuta parte della struttura difensiva del porto e le rovine di una chiesa cristiana del IV-V secolo.
[modifica] Note
- ^ In greco moderno: Κεχριές; katharevousa: Κεχρεαί; in greco antico: Κεγχρειά (Tucidide) o Κεγχρέαι (Senofonte, Paolo di Tarso); in latino: Cenchreae.
- ^ 333 abitanti secondo il censimento del 1991.
- ^ Un secolo dopo la completa distruzione seguita alla sconfitta della lega achea contro i romani (146 a.C.); evento che segnò la definitiva capitolazione della Grecia sotto il controllo della Repubblica romana.
- ^ Paolo di Tarso, opera citata, 16.1.
- ^ Le date più accreditate dei due viaggi di Paolo in Grecia. La Lettera ai Romani venne scritta probabilmente a Corinto o forse nella stessa Cencrea nel corso del sua seconda visita.
- ^ Tucidide, opera citata, IV.42.4.
- ^ Tucidide, opera citata, VIII.10,20 e 23.
- ^ Pausania, opera citata, II.2.3.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Fonti primarie
- Tucidide, Storia della guerra del Peloponneso
- Paolo di Tarso, Lettera ai Romani
- Pausania, Ἑλλάδος περιήγησις (Periegesi della Grecia)
[modifica] Fonti secondarie
- Harry Thurston Peck, Harpers Dictionary of Classical Antiquities, 1898.
- (EL) Scheda sugli scavi archeologici dal sito del Technological Education Institute of Piraeus
- Lorenzo Rocci, Vocabolario Greco Italiano, Società Editrice Dante Alighiere, Roma 1985