Cantabri
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I Cantabri erano un'antica confederazione di 11 tribù celtiche[1] che viveva sulla costa settentrionale della Spagna, vicino a Santander e Bilbao (ad est delle Asturie), e nella zona montuosa oggi conosciuta come distretto di Cantabria.
Popolo fiero e bellicoso, a lungo sconfisse le legioni romane. Le prime apparizioni dei Cantabri sulla scena storica sono nel contesto delle prime guerre in Iberia, dove servirono come mercenari (sono menzionati nell'esercito di Annibale durante la seconda guerra punica. Combatterono con i Vaccei nel 151 a.C., aiutarono a spezzare l'assedio romano di Numanzia e si pensa che ci fossero elementi cantabrici anche nell'esercito di Quinto Sertorio. Nella sua Guerra gallica[2] Gaio Giulio Cesare descrive come Crasso sconfisse un esercito di Cantabri e Aquitani.
. Inoltre, secondo il De Bello Civili di Gaio Giulio Cesare, ci furono Cantabri anche nella battaglia di Lerida del 49 a.C..
I Cantabri furono sottomessi da Agrippa e Augusto (l'imperatore fu infatti presente alla campagna militare) con una serie di campagne militari conosciute come guerre cantabriche (29-19 a.C.), che terminarono con il loro parziale annientamento[3]. Si ebbe così la definitiva sottomissione della Spagna e il loro territorio entro a far parte della Spagna Tarraconense, con alcune misure di autogoverno. Lentamente la popolazione si andò romanizzando nella cultura materiale, ma non sviluppò una grande vita cittadina e non fu mai molto menzionata dalle fonti. I Cantabri furono spesso arruolati come ausiliari.
[modifica] Note
- ^ Kruta, 2000 parla di: avarigini, blendi (o plentusi), camarici, concani, coniaci, morecani, negi, orgenomesci, saleni, vadiniensi e velliqui.
- ^ iii.26.
- ^ Svetonio, Vita di Augusto, 21 Tiberio fece la sua prima esperienza militare durante la guerra cantabrica del 25 a.C., come tribunus militum. Vita di Tiberio, 9
[modifica] Collegamenti esterni
- Mappa dettagliata dei popoli dell'Iberia pre-romana (200 a.C. ca.)
- Venceslas Kruta, Les Celtes, histoire et dictionnaire, Paris, Éditions Robert Lafont, 2000.
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