Calcolo letterale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Calcolo letterale |
Monomio |
Binomio |
Trinomio |
Polinomio |
Prodotti notevoli |
Divisione dei polinomi |
Divisibilità dei polinomi |
Teorema di Ruffini |
Regola di Ruffini |
Divisibilità di binomi notevoli |
In matematica, si dice calcolo letterale quell'insieme di operazioni algebriche che siano espresse sia con fattori numerici, che con fattori letterali. In altre parole, un'espressione viene definita letterale quando alcuni suoi termini sono espressi mediante lettere dell'alfabeto, generalmente di quello latino.
[modifica] Proprietà del calcolo letterale
Il calcolo letterale possiede diverse proprietà, e consta di alcuni componenti fondamentali:
- Il coefficiente è il valore numerico;
- La parte letterale è il valore delle lettere;
- Il valore assoluto attribuito alla lettera a rimane invariato anche nelle successive ripetizioni della lettera all'interno di ciascuna espressione;
- In taluni casi, non è possibile attribuire alle lettere alcuni valori numerici, perché altrimenti l'espressione in cui compaiono perde significato. Questo succede, ad esempio, in presenza di una frazione, per il fatto stesso che essa implica una divisione. Ad esempio,
vale solo per
, mentre l'espressione irrazionale
ha valore reale se e solo se
.
[modifica] Componenti del calcolo letterale
Il più elementare stadio del calcolo letterale è dato dal monomio, che si difinisce come il prodotto di fattori, appunto, di natura numerica e letterale. Da specificare che anche una singola cifra rappresenta un monomio, ragion per cui è possibile affermare che una frazione può esser considerata, in tal senso, un calcolo letterale. Lo zero è altresì un monomio, di tipo nullo, per cui rappresenta esso pure un calcolo letterale.
La somma algebrica tra monomi è detta polinomio, che è il secondo livello matematicamente riconosciuto di calcolo letterale, e può essere sottoposto ad operazioni algebriche.
Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di matematica