Alzo
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In artiglieria con il termine alzo ci si riferisce tanto all′angolo di alzo quanto allo strumento che misura tale angolo.
[modifica] Angolo di alzo
Come è noto il movimento di un corpo con una certa velocità iniziale e sottoposto ad un'accelerazione gravitazionale costante è parabolico. Quindi, quando si lancia un proiettile da un'arma da fuoco, per colpire un certo punto (bersaglio) si deve orientare la canna con un certo angolo rispetto al segmento che congiunge l'arma con il bersaglio. L'angolo nel piano verticale formato dalla direzione della canna dell'arma con la congiungente con il bersaglio è detto angolo di alzo. Ovviamente l'angolo di alzo (essendo costante l'accelerazione di gravità) dipende dalla velocità iniziale del proietto e dalla distanza fra l'arma ed il bersaglio.
Nelle armi con una velocità iniziale relativamente elevata (cannoni) l'angolo di alzo generalmente è inferiore ai 20-30°, salvo il tiro alle massime gittate del pezzo, invece per le armi a velocità iniziale più ridotta (obici) l'angolo di alzo arriva fino a 45°, e per i mortai è superiore anche a questo limite. Il limite di 45° deriva dal fatto che, con un alzo di 45°, si ottiene la massima gittata dell'arma, supponendo trascurabili le perturbazioni esterne (fra cui l'attrito dell'aria, che generalmente non lo è).
Nel tiro contraerei l'alzo è sempre piuttosto limitato, dato che non è l'angolo che forma la direzione della canna con il terreno, ma l'angolo formato con la congiungente al bersaglio, quindi, anche se la canna può assumere inclinazioni fino a 90°, data la velocità iniziale (sempre molto elevata) dei proiettili l'alzo resta a valori limitati.
[modifica] Congegno di alzo
Fin dall'inizio dell'uso delle artiglierie furono introdotti metodi empirici per misurare l'angolo di alzo, sia direttamente (congegni di mira ottici), sia indirettamente, misurando l'angolo formato dalla canna dell'arma con il terreno.
I congegni ottici per la misura diretta dell'alzo sono utilizzati generalmente sulle armi a tiro diretto (cannoni ed armi da fuoco portatili), dato che non richiede calcoli complessi per effettuare il tiro. In queste armi è possibile utilizzare questi strumenti perché la velocità iniziale può essere considerata costante (in quanto operano con cariche preconfezionate su canne di lunghezza fissa), quindi l'alzo dipende unicamente dalla distanza fra l'arma ed il bersaglio. Nei congegni di mira ottici si valuta l'angolo di alzo semplicemente facendo coincidere un mirino ed una tacca di mira, regolata sulla distanza valutata, con il bersaglio, l'altezza della tacca di mira fornisce alla canna direttamente l'alzo necessario. Nel caso di bersagli in movimento, la coincidenza viene effettuata su un reticolo per tenere conto anche della velocità relativa fra arma e bersaglio.
I congegni a misura indiretta vengono usati invece da obici e mortai (o da cannoni, quando effettuano il tiro indiretto), semplicemente ponendo il pezzo su un piano orizzontale (livellato su tre punti), valutando l'angolo e la distanza fra arma e bersaglio ed inclinando la canna di un certo angolo, da trovare su apposite tabelle, in cui viene dato in funzione della carica utilizzata per il lancio. Notare che obici e mortai in questo modo possono sparare anche su bersagli coperti alla vista.