Terrorismo italiano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il terrorismo italiano è stato condotto da vari gruppi, politici e non, secondo forme e motivazioni, ed interessi diversi e contrapposti.
In particolare nel secondo dopoguerra, in Italia si sono avute due fasi di terrorismo.
La prima fase seguì immediatamente la fine della seconda guerra e durò fino ai primi anni '50.
La seconda fase iniziò approssimativamente alla fine degli anni '60, e con alterna intensità dura tuttora; essa prese il nome di Opposti Estremismi. Nella seconda fase il terrorismo degli Opposti Estremismi tra la fine degli anni '60 e la fine degli anni '80 diede origine a due teorie, la Teoria degli Opposti Estremismi e la Teoria della strategia della tensione.
La prima, la Teoria degli Opposti Estremismi era una presa d'atto che il terrorismo era in massima parte proveniente dalle forze politiche estreme, ostili alla democrazia, e ne traeva la conclusione che le forze politiche democratiche, all'epoca i 5 partiti dello schieramento centrale, dovessero rafforzare la loro collaborazione, in difesa della democrazia.
La Teoria della Strategia della tensione, riteneva che le attività terroristiche fosse pilotate da strutture esterne che strumentalizzavano i terroristi per operare un'efficace opera di condizionamento politico sull'opinione pubblica o sulla stabilità delle alleanze politiche.[citazione necessaria]
Indice |
[modifica] Prima fase
[modifica] Storia
Sul finire della Seconda Guerra Mondiale si delineò una differenziazione tra gli eserciti alleati ormai vincitori. I due gruppi principali, Anglo-Americani da una parte, Russi dall'altra, si spartirono le zone di influenza. Sul finire della guerra esistevano in Italia consistenti milizie partigiane, di vario orientamento politico; lo stato di guerra esterna contro l'occupante permise di accantonare o almeno a ridurre molto l'effetto del diverso orientamento politico. Esempio di sporadici casi in cui la tensione fra le milizie condusse a scontri interni furono la La Strage della Missione Strassera, avvenuta il 26 novembre 1944 e Eccidio di Porzûs, avvenuto il 7 febbraio 1945. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia entrò a far parte della sfera di influenza americana, tuttavia al confine della zona di influenza Russa, divenendo subito una nazione in bilico.
[modifica] La seconda parte della Resistenza
Col finire della guerra l'elemento coesivo che manteneva unite forze assai diverse politicamente perse influenza e le varie forze furono in competizione per la guida del paese nel dopoguerra. Ad ogni forza partigiana corrispose un partito politico, tutti in qualche modo con ambizioni di guida politica. Approssimativamente le forze politiche si divisero in due raggruppamenti principali, uno orientato verso una democrazia parlamentare a suffragio universale, ed un altro orientato verso una democrazia popolare a gestione autocratica. Il primo gruppo si appoggiava agli Stati Uniti e ai paesi democratici occidentali, il secondo gruppo all'Unione Sovietica e ai paesi del blocco orientale. Poiché entrambi i raggruppamenti disponevano di consistenti raggruppamenti militari ne fecero un certo uso, nonostante la presenza di forti forze di occupazione Anglo-Americane. Le previsioni sull'esito delle elezioni del 1946 e del 1948 erano incerte, e nell'incertezza le forze politiche più forti militarmente fecero un certo uso del terrorismo per spostare gli equilibri. Vari gruppi della parte parte filo-orientale, insoddisfatti dell'esito della Resistenza, non consegnarono le armi alla fine della guerra e rimasero a lungo armati, nella maggior parte dei casi senza fare uso delle armi, in un certo numero di casi facendone uso per influenzare l'esito delle elezioni, ma senza particolare risultato.
L'esito delle elezioni del 1946 e in misura maggiore del 1948, vinte dal blocco filo-occidentale, aggiunto alla presenza delle forze di occupazione Occidentali, resero poco significativa la forza militare del gruppo filo-orientale. Il terrorismo si ridusse di conseguenza in elevata misura.
La presenza di molteplici partiti della sinistra italiana, con grandi consensi creava ostacoli alle forze democratiche vicine all'America. Per questo motivo iniziarono una serie di attività volte a contrastare l'avanzata comunista in Italia e a bloccare il terrorismo.
[modifica] Casi Specifici
Si ebbe una serie di atti e di azioni di terrorismo, svoltesi nell'arco di tempo dal 1944 al 1955 circa.
- La Strage di Oderzo, in cui vennero uccise circa 120/144 persone, molte a bastonate.
- L' Eccidio di Schio, nell'immediato dopoguerra a Schio (VI). Un gruppo di persone detenute nel carcere mandamentale fu massacrato da militari della polizia ausiliaria. Furono uccise 54 persone, molte ferite. I responsabili furono aiutati a fuggire nei paesi dell' Est.
- L' Eccidio di Codevigo, tra il 30 aprile 1945 e il 15 maggio 1945 furono uccise tra 98 e 365 persone.
- La Volante Rossa, nell'immediato dopoguerra, tra il 1945 e il 1949, a Milano si cercò una forte organizzazione di partigiani insoddisfatti che instaurarono un regime di terrore a MIlano, in Lombardia ed anche nelle regioni vicine. Ebbero l'appoggio di gruppi arruolati nella Milizia Partigiana. Usarono il metodo della lupara bianca per far scomparire le vittime e le tracce delle loro azioni. Tuttavia fallirono lo scopo di condizionare le elezioni. Dopo le elezioni del 1948, perse molta della sua importanza ma non cessò l'attività. Nel 1949 furono arrestati alcuni membri e l'attività dell'organizzazione cessò. Il partito che li aveva a lungo sostenuti rinnegò l'organizzazione: i vertici furono aiutati a fuggire in paesi al di là della cortina di ferro, mentre diversi appartenenti furono abbandonati al proprio destino.
- Il 1° maggio del 1947, durante una manifestazione di lavoratori a Portella della Ginestra, alcuni banditi capeggiati da Salvatore Giuliano aprirono il fuoco contro la folla, procurando 11 morti. La strage in realtà fu attuata anche da uomini della X mas di Junio Valerio Borghese, ottenendo l'effetto di un rallentamento della sinistra alle nuove elezioni.
[modifica] Seconda fase - Opposti Estremismi - da fine anni '60 a Oggi
L'Italia dal dopoguerra ad oggi ha avuto una storia tormentata. Recentemente il politologo Galli della Loggia esamina il problema della anomalia italiana in riferimento al terrorismo. L'Italia risulta essere il solo grande Paese europeo ove il terrorismo politico ha una sua lunga cittadinanza, con l'eccezione dell'Irlanda del Nord e della regione Basca, che hanno problematiche differenti. Il politologo ritiene che ciò sia dovuto ad un fondo di violenza proprio della società italiana. L'interpretazione ha suscitato consensi e dissensi[1]. Altra anomalia italiana, legata alla cosiddetta strategia della tensione, è inoltre la certezza che una parte della recente storia patria sia stata influenzata da complotti orditi da servizi segreti stranieri interessati alla posizione strategica italiana, di frontiera tra Est ed Ovest, per modificare la posizione internazionale dell'Italia, e forse con complicità di apparati dello stato ai danni della popolazione, per inasprire i contrasti e giustificare quindi una contrazione delle libertà civili a difesa dello status quo. Si suppone che tale strategia sia stata messa in atto utilizzando scontri tra gli Opposti Estremismi, di destra e di sinistra.
[modifica] Anni di piombo - circa 1969-1981
Della seconda fase del terrorismo una parte importante è conosciuta come "Anni di piombo"[2] e riguarda il periodo storico compreso tra la fine degli anni '60 (secondo altre opinioni dalla metà degli anni '70) e l'inizio degli anni '80. In questo periodo lo scopo del terrorismo era assai ambizioso, la sostituzione del regime democratico con un regime autocratico. Si intendeva colpire al cuore il precedente regime parlamentare. Il terrorismo degli anni di piombo benchè ben organizzato e ben diretto fallì il suo obiettivo di mutare la forma istituzionale dello Stato. Probabilmente la democrazia era entrata nella accettazione comune ed i terroristi non ebbero seguito di massa.
[modifica] Dal 1982 fino ai giorni nostri
Il terrorismo successivo all'inizio anni '80 limitò i suoi obiettivi, limitandosi a influire nei processi politici e sociali, mantenendo una certa pressione sulle libertà decisionali democratiche.
Varie sigle di gruppi di estrema sinistra (molte attribuite genericamente alla componente prima posizione delle Brigate rosse), ma anche di altre tendenze, hanno compiuto una serie di attentati in questa fase:
- Germana Stefanini, vigilatrice penitenziaria del carcere di Rebibbia, fu uccisa il 27 gennaio 1983 a Roma.
- Strage del Rapido 904, il 24 dicembre 1984 avvenne un attentato al treno Rapido 904.
- Ottavio Conte, agente di polizia, fu ucciso il 9 gennaio 1985 sul Lungomare delle Meduse a Torvajanica (Roma).
- Ezio Tarantelli, economista, fu ucciso il 27 marzo 1985 a Roma.
- Licio Giorgieri, generale dell'aereonautica, fu ucciso il 20 marzo 1987 a Roma.
- Roberto Ruffilli, esponente della Democrazia cristiana, fu ucciso a Forlì il 16 aprile 1988.
- Massimo D'Antona, consulente del Ministero del Lavoro, fu ucciso a Roma il 20 maggio 1999.
- Marco Biagi, consulente del Ministero del Lavoro, fu ucciso a Bologna il 19 marzo 2002).
- Emanuele Petri, sovrintendente della Polizia di Stato, fu ucciso a Castiglion Fiorentino, il 2 marzo 2003.
L'organizzazione è stata individuata dagli inquirenti tra il marzo 2003 (con l'arresto di Nadia Desdemona Lioce) e il novembre 2003 quando anche altri appartenenti alla banda armata, sono stati arrestati. - Il 12 febbraio 2007 vengono arrestati quindici presunti militanti delle Nuove BR, vicini all'ala movimentista di Seconda Posizione. Alcuni al momento dell'arresto si sono dichiarati prigionieri politici. Fortunatamente sono stati arrestati nella fase pre-operativa, mentre utilizzavano le armi solo per addestramento. Da notizie di stampa, il loro organizzatore, sarebbe un latitante rientrato appositamente dalla Francia. Successivamente in alcune manifestaioni si sarebbero infiltrati sostenitori con striscioni di appoggio. Un gruppo connesso con Soccorso Rosso, collocato in Svizzera, sembra sostenerne la causa via Internet.
[modifica] Protezioni
In Europa il terrorismo ha avuto lunga durata solo in tre paesi, Irlanda del Nord, Spagna Regione Basca, Italia. Il terrorismo dell'Irlanda del Nord e Spagna Regione Basca, hanno caratteriste Etniche e Religiose particolari. Solo l'Italia in Europa conosce una stagione del terrorismo che parte dalle fine della II Guerra Mondiale e continua tuttora. Tale lunga durata mostra una serie accertata di lunghe complicità e protezioni, in territorio Italiano e all'Estero. E' stata accertata una serie di Santuari e di punti di scambio e di rifornimento d'armi.
[modifica] Collaborazione internazionale contro il terrorismo
La collaborazione internazionale contro il terrorismo ha seguito fasi alterne. La divisione del mondo in due blocchi ha spinto talvolta a appoggiare anzichè combattere il terrorimo, con poca sensibiltà verso le vittime del terrorismo. Il ridursi dei contrasti tra Est ed Ovest ha aumentato la collaborazione.
[modifica] Successi della ricerca degli autori di atti di sangue latitanti
Negli ultimi anni il Mandato di Cattura Europeo ha reso più difficile la professione di terrorista. Nonostante interventi politici a difesa della categoria, la professione di terrorista è al momento ormai nel mirino delle autorità di quasi tutti i paesi.
[modifica] Tentativi di spiegazione della lunga durata del terrorismo italiano
IL terrorismo italiano dura praticamente dal 1943 ad oggi. Fenomeno unico in Europa, salvo l'Irlanda del Nord e i Paesi Baschi, con problematiche differenti.
Pare essere simile all'Idra di Lerna, tagliata una testa, colpita una organizzazione terroristica, ne rinasce un'altra, arrivando a perpetuarsi per più di sessanta anni. Il fenomeno ha attirato alcuni autori che hanno cercato di analizzarlo.
Recentemente il politologo Galli della Loggia ha esaminato il problema della anomalia italiana in riferimento al terrorismo.
Giovanni Fasanella e Giovanni Pellegrino in un libro relativamente recente (2005) esaminano anch'essi il complesso problema. Il titolo porta una prefazione di Rosario Priore dal titolo significativo : La guerra Civile - (L'Italia dal 1943 al 2005).[3]
[modifica] Note
- ^ Corriere della sera del 27 aprile 2007
- ^ con riferimento al titolo di un film che a sua volta deriva il titolo dal piombo delle pallottole
- ^ *Giovanni Fasanella - Giovanni Pellegrino : La guerra Civile - (L'Italia dal 1943 al 2005)
[modifica] Voci correlate
- Terrorismo
- Opposti Estremismi
- Strategia della tensione
- Lista delle principali organizzazioni armate di destra in Italia
- Lista delle principali organizzazioni armate di sinistra in Italia
- Lista delle stragi avvenute in Italia
- Cronologia delle vittime italiane del terrorismo nel secondo dopoguerra - periodo approssimato dal 1944 ad oggi
- Vittime degli anni di piombo e della strategia della tensione - periodo approssimato 1969-1981
- Nuove Brigate Rosse
- Resistenza italiana
- La Strage della Missione Strassera, avvenuta il 26 novembre 1944
- Eccidio di Porzûs
- Apparato paramilitare del PCI (1945-55)
- Volante Rossa
- Eccidio di Schio
- Strage di Oderzo
[modifica] Bibliografia
- Giovanni Fasanella - Giovanni Pellegrino : La guerra Civile - (L'Italia dal 1943 al 2005)
- Maurizio Calvi, Alessandro Ceci, Angelo Sessa, Guilio Vasaturo. Le date del terrore. La genesi del terrorismo italiano e il microclima dell'eversione dal 1945 al 2003. Roma, Luca Sossella Editore, 2003. ISBN 88-87995-58-3.
[modifica] Collegamenti esterni
- Bibliografia e risorse on line dal libro Le date del terrore
- Sito dell' Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell'Eversione Contro l'Ordinamento Democratico dello Stato