Sogni (film)
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Sogni | |
Titolo originale: | Yume |
Paese: | Giappone |
Anno: | 1990 |
Durata: | 119' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | Fantastico |
Regia: | Akira Kurosawa |
Sceneggiatura: | Akira Kurosawa |
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Fotografia: | Kazutami Hara, Takao Saito, Masaharu Ueda |
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Sogni è un film del 1990 diretto da Akira Kurosawa.
[modifica] Trama
Sole atraverso la pioggia Un bambino, girando per una foresta, assiste suo malgrado al Matrimonio delle Volpi, che con la loro astuzia hanno stabilito le regole del mondo. Tornato a casa, ne viene cacciato dalla madre che gli mette in mano un coltello, obbligandolo a fare seppuku, cioè ad "andare a chiedere scusa alle volpi", la cui casa è "ai piedi dell'arcobaleno". Il piccolo s'incammina, e dopo la pioggia va incontro all'arco iridato che s'erge in mezzo ad un grande prato fiorito.
Il pescheto Il giorno della Festa delle Bambole, in una dimora nobile alcune bambine celebrano l'evento. Il fratellino della padrona di casa segue una delle amiche della sorella, silenziosa quanto enigmatica, attraverso i campi fino a giungere ad un pescheto abbattuto di recente. Qui gli spiriti degli alberi, identici alle bambole che erano nella casa, si materializzano e gli dichiarano di essere offesi per lo scempio subìto dovuto all'imbecillità umana. Alle lacrime sincere del protagonista che s'era opposto all'abbattimento del pescheto, gli spiriti compiono una danza rituale al termine della quale il pescheto riappare magicamente rigoglioso per un attimo; quando la visione svanisce, rimarrà solo un ramo fiorito su un moncone.
La tormenta Un gruppo di scalatori viene sorpreso da una tormenta ad alta quota. Dopo aver lottato per ore invano contro le forze della natura, ad uno ad uno cadono addormentati, vinti dalla fatica. Solo il capocordata resterà sveglio, e verrà raggiunto e tormentato da un demone femmina che lo lusingherà con una voce suadente, ma saprà resisterle. Ella svanisce insieme alla tormenta, ed il cielo torna sereno rivelando il campo base a pochi metri di distanza. Gli uomini vi tornano con gioia.
Il tunnel Un reduce di guerra, tornando a casa a piedi e nottetempo, attraversa un tunnel oscuro. Appena ne esce, sente dietro di sè prima il rumore di uno, poi di molti passi: sono gli spiriti degli uomini del suo battaglione tutti uccisi in combattimento (lui è il solo superstite) e senza sapere dove andare, in attesa di ordini. L'uomo, tormentato dai sensi di colpa, non può fare altro che farli ritornare nel tunnel, dal quale spunta un cane rosso e ringhiante che lo minaccia.
Corvi Il protagonista (alter-ego del regista) ammira in un museo alcuni celebri quadri di Van Gogh, e come d'incanto si ritrova in uno di essi, alla ricerca del pittore appena dimesso dal manicomio. Lo trova mentre cerca, nervosamente e con una fasciatura a coprirgli l'orecchio sinistro reciso, di disegnare un paesaggio. Il pittore gli dice di essere in forma "come una locomotiva" (se ne vede una ad intermittenza) e di non poter perdere tempo a parlare con lui. L'uomo comincia a cercarlo per i campi (e magicamente si ritrova a "camminare" in suoi quadri celebri), finché lo scorge scomparire sul sentiero che conduce all'interno di un campo di grano. Un colpo di pistola echeggia nell'aria, spaventando uno stormo di corvi che volano via terrorizzati (ricostruzione, questa, del celeberrimo Campo di grano con corvi). Un fischio di locomotiva riporta il protagonista alla realtà di fronte al quadro omonimo.
Fuji-Yama in rosso L'alter-ego si ritrova ai piedi del Monte Fuji che, risvegliatosi, ha cominciato ad eruttare lava e ceneri, assumendo un aspetto rosso. Un fiume di persone disperate, a cui egli si aggrega, cercano scampo invano lungo una scogliera a picco sul mare: tra queste ci sono una madre con due bambini ed un ingegnere nucleare, responsabile di aver costruito una centrale proprio ai piedi del vulcano e che la lava ha appena distruto. I vapori radioattivi assassini si sprigionano nell'aria e si abbattono su di loro: mentre l'ingegnere e la madre con i piccoli spariscono in mare, il protagonista cerca invano di allontanare le esalazioni sventolando il giubbotto, mentre la scena si dissolve in nero.
Il Demone che piange Stavolta l'alter-ego del regista vaga in una terra desolata, desertificata dalle esplosioni atomiche, e le cui uniche apparenti forme di vita sono dei fiori giganteschi ed inquietanti. Qui incontra una figura semi-animalesca ricoperta di abiti stracciati e con tre corni sulla fronte, che gli spiega come vanno le cose: una volta era stato un uomo, e come tutti i sopravvissuti si è trasformato in demone e si ciba dei suoi simili, il cui status sociale e l'eliminazione fisica sono determinati dal numero di corni che si hanno. Entrambi si ritrovano presso delle pozze color del sangue, ad osservare un gruppo di demoni lamentarsi, ed il protagonista, preoccupato per le "attenzioni" che comincia a mostrargli il suo interlocutore, fugge, ma scivola lungo la scarpata...
Il Villaggio dei Mulini Il protagonista si ritrova in un idilliaco villaggio ai margini di una foresta, attraversato da un fiume che aziona molti mulini ad acqua che irrigano i campi. Presso uno di questi, incontra un vecchio centenario per nulla infiacchito dall'età, anzi decisamente vitale, che gli spiega come si debba condurre la propria esistenza se si vuole essere felici; dopodiché, si accomiata per seguire il corteo funebre (con tanto di banda musicale) di una sua ex moglie. Il protagonista, soddisfatto, s'allontana, mentre il fiume scorre sereno...
[modifica] Curiosità
- Van Gogh è interpretato con foga da Martin Scorsese, che appare per la prima volta in un film non diretto da lui, e per l'ultima volta con la barba.
- L'attore Akira Terao è stato, dopo Toshiro Mifune, l'attore-feticcio di Kurosawa.
- Il vecchio Chishu Ryu, qui quasi novantenne ed in una delle ultime apparizioni, è stato invece l'attore preferito di Yasujiro Ozu, uno dei registi preferiti di Kurosawa, e con una carriera cinematografica con tematiche simili a quelle dell'ultimo episodio.
Film diretti da Akira Kurosawa | ||
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Sugata Sanshiro (1943) - Spirito più elevato (1944) - Sugata Sanshiro parte seconda (1945) - Quelli che camminavano sulla coda della tigre (1945) - I costruttori di domani (1946) - Non rimpiango la mia giovinezza (1946) - Una meravigliosa domenica (1947) - L'angelo ubriaco (1948) - Il duello silenzioso (1949) - Cane randagio (1949) - Scandalo (1950) - Rashōmon (1950) - L'idiota (1951) - Vivere (1952) - I sette Samurai (1954) - Testimonianza di un essere vivente (1955) - Il trono di sangue (1957) - I bassifondi (1957) - La fortezza nascosta (1958) - I cattivi dormono in pace (1960) - La sfida del Samurai (1961) - Sanjuro (1962) - Anatomia di un rapimento (1963) - Barbarossa (1965) - Dodes'ka-den (1970) - Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure (1975) - Kagemusha - l'ombra del guerriero (1980) - Ran (1985) - Sogni (1990) - Rapsodia in agosto (1991) - Madadayo - il compleanno (1993) | ||
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