Sciopèn
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Sciopèn | |
Titolo originale: | Sciopèn |
Lingua originale: | italiano |
Paese: | Italia |
Anno: | 1982 |
Durata: | 106' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | commedia |
Regia: | Luciano Odorisio |
Soggetto: | Luciano Odorisio |
Sceneggiatura: | Luciano Odorisio |
Produttore: | RAI Radiotelevisione Italiana |
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Montaggio: | Patrizia Proserpio |
Scenografia: | Nicola Rubartelli |
Costumi: | Maria Rosaria Donadio |
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Sciopèn è un film del 1982, diretto dal regista Luciano Odorisio.
E' un film genuinamente corale, senza un vero mattatore, che vede la partecipazione di una formidabile squadra di attori, da Michele Placido a Giuliana De Sio, da Adalberto Maria Merli a Guido Celano, da Tino Schirinzi a Lino Troisi. Fu girato in 16 mm in presa diretta, grazie alla grande esperienza degli attori e alle capacità tecniche di Luciano Odorisio, che fu aiuto regista di Rosi, Taviani, Maselli, Ferreri. Inusuale commedia di costume, in uno stile che richiama il miglior Pietro Germi sulla vita di provincia nell'Italia centrale senza gli abituali stereotipi sull'italia minore: la lucidità critica si coniuga con una certa malinconia di fondo.
[modifica] Trama
Alcuni notabili cittadini di Chieti, tranquilla provincia del Centro Sud italiano, elaborano un progetto un po’ visionario per ricostituire una grande orchestra stabile cittadina, con centoventi elementi e una programmazione internazionale di alta qualità. Il fatto scatena una ridda di pettegolezzi, beghe e piccole invidie, sapientemente guidate da un avvocato intrigante e presuntuoso, soprannominato appunto Sciopèn, perché da giovane aveva spacciato come propria creazione una composizione di Chopin. Tutto fa si' che alla fine si crei artificiosamente una rivalità tra due amici d’infanzia, Francesco Maria Vitale e Andrea Serano, entrambi diventati direttori d’orchestra in altre città italiane. Alla fine il progetto non andrà in porto, ma si saranno svelate la tendenza agli intrighi, l’ascolto delle voci di corridoio, gli amori traditi e tutto il campionario socio-culturale tipico della vita provinciale.
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