Regno di Navarra
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Il Regno di Navarra (Basco: Nafarroako Erresuma) ha costituito uno Stato europeo che insisteva sul territorio che si estende dalle due parti della catena pirenaica, sull' Oceano Atlantico. La Navarra, in alcuni momenti della sua storia, corrispose molto approssimativamente ai territori occupati dal Popolo basco.
Sebbene i dettagli siano abbondantemente leggendari, il Regno di Pamplona, più tardi chiamato Navarra, fu un'evoluzione della contea di Pamplona, la sua capitale tradizionale, allorché l'esponente basco Enneco Aresta (Basco: Eneko Haritza, Spagnolo: Iñigo Arista o Aiza) fu prescelto quale Re a Pamplona (tradizionalmente nel 824) e guidò una rivolta contro i Franchi.
La parte meridionale del regno fu assorbita dal Regno di Castiglia nel 1513, e così divenne parte del Regno di Spagna unificato. La parte settentrionale del regno rimase indipendente, ma fu annesso alla Francia con un'unione personale nel 1589, quando re Enrico III di Navarra eredito il trono francese come Enrico IV di Francia, e nel 1620 esso fu annesso nel Regno di Francia.
Indice |
[modifica] Etimologia
Vi sono toponimi somiglianti già in età antica ma la prima documentazione[1] del termine latino navarros appare nella Cronaca delle Gesta di Carlo Magno, composta da Eginardo. Altri Annali Regi Franchi danno il termine nabarros. Esistono due ipotesi etimologiche per il nome di Navarra/Nafarroa/Naparroa:
- Basco nabar (sostantivo singolare nabarra): "brunastro", "multicolore" (dal fatto che esiste un contrasto di verdi delle terre montane settentrionali, a nord dell'originale Contea di Navarra).
- Basco naba / Castigliano nava ("vallata", "pianura") + il termine basco herri ("popolo", "terra").
Nota che Joan Corominas non considera naba un termine di chiara origine basca, ma facente parte del più ampio sostrato linguistico pre-romano.
[modifica] Storia primitiva
Il regno di Pamplona e poi di Navarra fecero parte del tradizionale territorio dei Vasconi, una tribù pre-romana. Essa occupava il fianco meridionale dei Pirenei occidentali ed era parte del litorale della Baia di Biscaglia. L' area fu interamente conquistata dai romani nel 74 a.C. Dapprima parte della provincia romana Citerior, poi della provincia Tarraconensis e dopo di ciò del conventus Caesaraugustanus. Roma lasciò una chiara impronta nell'area nell'urbanizzazione, nel linguaggio, nelle infrastrutture, nel commercio e nell'industria.
Dopo il declino dell'Impero Romano d'Occidente, né i Visigoti, né gli Arabi riuscirono mai a occupare stabilmente i Pirenei occidentali. I valichi pirenaici occidentali erano i soli a consentire un agevole transito attraverso le montagne, al contrario di quelli pirenaici orientali. Ciò rese la regione strategicamente importante fin dall'inizio della sua storia.
I Franchi sotto Carlo Magno estesero la loro influenza e il loro controllo verso sud, occupando numerose regioni del nord e dell'est della Penisola iberica. Non è chiaro quanto solido fosse il controllo franco di Pamplona. Il 15 agosto 778, dopo che nella sua ritirata Carlo Magno ebbe demolito le mura di Pamplona, le tribù basche annichilirono la sua retroguardia, comandata da Orlando (Rolando), in un confronto avvenuto in una gola di passaggio fra i monti passato alla storia come Battaglia di Roncisvalle.
Nell' 806 e nell' 812 Pamplona cadde ancora nelle mani dei Franchi. Quando però gli imperatori franchi, incontrando difficoltà in patria, non furono più in condizione di riservare la propria attenzione alle regioni frontaliere del loro impero, il Paese, poco a poco, abbandonò del tutto quell'obbedienza, e all'incirca in quell'epoca cominciò la trasformazione della dinastia vascone, che subito divenne molto potente. Nell' 824 il capo basco Iñigo Arista fu scelto quale Re di Pamplona, e il suo potere, ampliato dai suoi successori, diventò noto come Regno di Navarra.
La scelta del popolo di Pamplona riguardò poi la persona del suo parente Sancho I Garcés (905–25), che combatté contro i musulmani,[2] cogliendo ripetuti successi, riuscendo in tal modo a unire l' Ultra-Puertos, o Bassa Navarra, ai suoi domini ed estendendo i suoi territori fino a Nájera. Come ringraziamento per le sue vittorie, egli fondò il convento di Albelda nel 924. Prima della sua morte, tutti i musulmani erano stati espulsi dal Paese. Il suo successore, Garcia Sanchez (925–70), godé del sostegno della sua energica e diplomatica madre, Toda (Teuda) Aznárez, della branca reale di Larraun, parimenti impegnata in un certo numero di guerre contro i musulmani.
Nell'anno 905 una Cronaca leonese ricorda per la prima volta l'estensione del Regno di Pamplona , facendo chiarezza che esso si estendeva fino a Nájera e Arba (probabilmente Araba (Álava), cosa che in qualche modo implicava che il regno includeva anche le regioni basche occidentali:
In era DCCCCXLIIII surrexit in Panpilona rex nomine Sancio Garseanis. Fidei Xpi inseparabiliterque uenerantissimus fuit, pius in omnibus fidefibus misericorsque oppressis catholicis. Quid multa? In omnibus operibus obtimus perstitit. Belligerator aduersus gentes Ysmaelitarum multipficiter strages gessit super Sarrazenos. Idem cepit per Cantabriam a Nagerense urbe usque ad Tutelam omnia castra. Terram quidem Degensem cum opidis cunctam possideuit. Arbam namque Panpilonensem suo iuri subdidit, necnon cum castris omne territorium Aragonense capit. Dehinc expulsis omnibus biotenatis XX' regni sue anno migrauit a seculo. Sepultus sancti Stefani portico regnat cum Xpo in polo (Obiit Sancio Garseanis era DCCCCLXIIII (A marg.)).[3]
Nell'anno 944 [905] sorse a Pamplona un sovrano chiamato Sancio Garseanis. Era un uomo di grande devozione per la fede di Cristo, pio verso ogni uomo di fede e misericordioso verso i cattolici. Che dire di più? In tutte le sue azioni egli si conduceva da grande guerriero contro il popolo degli Ismailiti; egli inflisse loro ripetute disfatte. Egli stesso conquistò tutte le piazzeforti in Cantabria, dalla città di Nájera a Tudela. Davvero egli dominava su tutte le contrade di Degium [Monjardín, presso Lizarra] con le sue città. L' "Arba" di Pamplona fu da lui sottomessa alla sua legge, ed egli conquistò anche tutto il paese di Aragona [poi Jaca e le terre vicine] con le sue fortezze. Quindi, dopo aver soppresso tutti gli infedeli, il ventesimo anno del suo regno egli depose la spada. Sepolto nel portale di Santo Stefano [Monjardín], egli regna con Cristo nei Cieli.
[modifica] Regno
[modifica] Primo periodo storico
Il figlio di Garcia Sanchez, Sancho II Garces, soprannominato Abarca, governò come Re di Pamplona e conte di Aragona dal 970 al 994. La valle di Aragona era da lui stata ereditata tramite sua madre. La Historia General de Navarra di Jaime del Burgo afferma che in occasione della donazione della villa di Alastue da parte del re di Pamplona al monastero di San Juan de la Peña nel 987, egli stesso si firmò "Re di Navarra" e questa fu la prima volta quindi che questo titolo fu usato. In vari posti appare come il primo Re di Navarra e in altri come il terzo: tuttavia egli fu quanto meno il sesto Re di Pamplona, e forse il nono.
Sotto Sancho e i suoi immediati successori, Pamplona raggiunse l'apice del suo potere e del suo splendore. Sancho III il Grande (reg. 1000–35) sposò l'erede della contea di Castiglia. Sotto di lui il reame giunse al suo zenith: egli regnò su Pamplona, Castiglia e Aragona, esercitando un protettorato anche su León e la Guascogna. Sotto il dominio di Sancho il Grande (el Mayor), il Paese raggiunse la massima prosperità della sua storia. Egli s'impadronì della regione di Pisuerga e del Cea, che era pertinenza del Regno di León, conquistò la Castiglia, e governò il settentrione della Penisola Iberica dai confini della Galizia a quelli della Contea di Barcellona.
[modifica] Divisione della Navarra
Al momento della sua massima estensione, il regno di Navarra includeva tutte le province della moderna Spagna; le pendici settentrionali dei Pirenei occidentali, chiamate dagli abitanti della Penisola Iberica l' ultra puertos ("paese al di là del quale passano le montagne") o Navarra francese; le province basche di Spagna e Francia; la Bureba, la vallata cioè fra le montagne basche e i Monti de Oca a nord di Burgos; la Rioja e Tarazona nell'alta valle dell'Ebro. Alla sua morte, Sancho divise i suoi possedimenti fra i suoi quattro figli. Il reame di Sancho il Grande fu unificato ancora (sotto Ferdinando il Cattolico): la Castiglia fu unita permanentemente a León, mentre Aragona ampliò i suoi territori, unendosi alla Catalogna mediante un vincolo matrimoniale.
Dei figli di Sancho, Garcia di Najera ereditò il Regno di Pamplona, dalle vicinanze di Burgos e Santander alla frontiera con Aragona; la Castiglia e le terre fra il Pisuerga e il Cea andarono al primogenito, Fernando; a Gonzalo furono assegnati Sobrarbe e Ribagorza; la Contea di Aragona fu assegnata al figlio illegittimo Ramiro. Il reame fu diviso così una volta di più, in Navarra, Aragona e Castiglia.
Il figlio legittimo porimogenito, Ferdinando I fu il primo monarca castigliano a usare il titolo di Re e allargò il suo regno in vari modi (si veda Regno di Castiglia).
Il figlio illegittimo di Sancho III, Ramiro di Aragona, fondò la linea navarrese di Aragona.
Garcia di Najera, il più giovane figlio legittimo di Sancho III, fu in seguito il legittimo sovrano di Pamplona. Tuttavia fu contrastato presto dai suoi fratelli, che portarono alla prima spartizione del regno dopo la sua morte nella Battaglia di Atapuerca del 1054.
[modifica] Affari ecclesiastici
In questo periodo d'indipendenza, gli affari ecclesiastici del Paese giunsero a un alto grado di sviluppo. Sancho il Grande ha portato in Leyra, per poco tempo, la capitale della Diocesi di Pamplona. Accanto a questa c'era il Vescovado di Oca, che si unì nel 1079 con quello di Burgo. Nel 1035 Sancho il Grande ristabilì il regno di Palencia, il quale era stato stato distrutto al tempo dell'invasione araba. Quando, nel 1045, la città di Calahorra fu strappata agli Arabi, sotto il cui dominio è stata per ben trecento anni, un regno fu anche fondaato lì, il quale nello stesso anno ha assorbito Najera e, nel 1088, Alava, la giurisdizione la quale copre quasi tutto il territorio dell'attuale diocesi di Vitoria. A Sancho il Grande, anche il Regno di Pamplona ha avuto il suo restabilimento. Il re ha, a questo fine, convocato una riunione a Leyra nel 1022 ed una a Pamplona nel 1023. Queste riunioni di Vescovi hanno istituito una riforma della vita ecclesiastica con il centro nel convento.
[modifica] Dismembramento della Navarra
[modifica] Prima ripartizione
Garcia V (1035–54) cominciò a lottare con i fratelli, specialmente contro l'ambizioso Ferdinando di Castiglia. Lui morì in un combattimento contro lui in Atapuerca, vicino Burgos, ai tempi il bordo di Pamplona.
Lui fu succeduto da Sancho IV (1054–76) di Peñalén, che è stato assassinato dai fratelli. Questo crimine causò una crisi della sinastia di cui i re Castigliani ad Aragonesi trassero beneficio.
Il titolo di re fu trasferito alla linea Aragonese ma i Castigliani annessero un terzo del bordo storico, formato da Atapuerca-Santander divise da una vaga linea di confine nella valle dell'Ega, vicino Estella.
Esattamente in questo periodo di dominazione Aragonese in Navarra in primo luogo appare storica, riferendosi inizialmente ad una contea che comprende solo la parte centrale della moderna Navarra.
Il terzo regnante Aragonese, Sancho Ramirez (1076–94) e suo figlio Pedro Sanchez (1094–104) conquistarono Huesca; Alfonso "il Combattente", 1104–34, fratello di Pedro Sanchez, ha assicurato una grande espansione territoriale del paese. Lui prese Tudela dai Mori (1114), riconquistando il paese di Bureba, il quale la Navarre perse nel 1042, e avanzò nell'attuale Provincia di Burgos; inoltre Roja, Najera, Logroño, Calahorra, and Alfaro vengono soggetti a lui. lui annesse anche Labourd, con loo strategioco porto di Bayonne, ma perse la metà costiera. Il resto che faceva parte allora della Navarra fu in seguito conosciuto come Bassa Navarre.
[modifica] Ripristino
Questo status quo ha corrisposto a due regni fino ad Alfonso il Battagliero, morto senza eredi, decise di dare il suo regno a degli ordini militari, particolarmente i Templari. Questa decisione fu respinta dal parlamento di Aragona e Navarra, che scelsero re diversi.
García VI Ramírez di Navarra, conosciuto come il Ripristinatore, è il primo Re di Navarra ad usare il titolo. Lui era il Signore di Monzon, un nipote di Rodrigo Diaz di Vivar, El Cid, ed un discendente dell'illegitima dinastia di Garcia V di Navarre, un figlio di Sancho il Grande. Lui e suo figlio Sancho VI di Navarra combatterono contro la Castiglia (in seguito anche contro l'Aragona) per il recupero dello storico territorio Pamplonese.
Nel 1177 la disputa fu sottoposso all'arbitrato dal re inglese Enrico II. Il Navarrese ha basato i suoi riclami su la provata volonta delle popolazioni locali e storicamente, sui meriti Castigliani nelle crociate. La decisione inglese divise così i territori: alla Navarra: Alava, Biscaglia e Guipuscoa. Alla Castiglia: La Rioja e gli altri territori dell'ovest.
Anche se la decisione dell'arbitrato fu ignorata per due anni, nel 1179 i re fecero pace rispettando i termini.
Sancho VI Garcia di Navarra, conosciuto come "Il Saggio" (1150–94) fortificò la Navarra dentro e fuori e non fu mai sconfitto in battaglia.
La ricca regina di Berengaria, figlia di Sancho VI il Saggio e Blanche di Castiglia, ottenne un suo desirabile fermo per Riccardo I d'Inghilterra. L'anziana madre, Eleanor d'Aquitaine, attraversò i passi dei Pirenei per scortare Berengaria in Sicilia, eventualmente da Riccardo in Cipro, dove si sposarono nel 12 maggio 1191. Lei è la sola Regina d'Inghilterra che non mise mai piede in Britannia.
Il Regno del successore di Sancho il Saggio, l'ultimo re della dinastia maschile di Sancho il Grande e dei Re di Pamplona, Re Sancho VII il Forte (Sancho el Fuerte) (1194–234), fu il più disturbato. Lui fece appropriare dei redditi chiese e conventi, assegnando loro dei privilegi importanti; nel 1198 lui spostò anche nel Regno di Pamplona i suoi palazzi e possedimenti in questa città, questo regalo è conformato dal Papa Innocenzo III il 29 gennaio 1199.
[modifica] Seconda partizione
Tuttavia, nel 1199 Alfonso VIII di Castiglia, ha determinato al proprio litoraneo di Navarra, una regione strategica che permetterebbe l'accesso molto più facile ai mercati europei di lane alla Castiglia ed isolerebbe purela Navarra, lanciando una massiccia spedizione, mentre Sancho VII di Navarra "Il Forte" era in un viaggio internazionale diplomatico in Tlemcen (Algeria).
Le città di Vitoria e Treviño hanno resistito all'assalto Castigliano, ma il Vescovo di Pamplona fu informato che non sarebbe arrivato alcun rinforzo. Vitoria si arrese ma Treviño no, ma fu conquistata conla forza delle armi.
Nel 1200 la conquista della Navarra Occidentale era finita. La Castiglia frammentò i territori (ad eccezione di Treviño ed Oñati, direttamente regnati dalla Castiglia). L'Alava fu resa una contea, La Biscalia Signorato e Guipuscoa provincia.
[modifica] Il regno di Sancho il Forte
La grande gloria di Sancho il Forte era derivata dalla parte che prese in battaglia nella battaglia di Las Navas de Tolosa] (1212), dove, con il suo valore, fece vincere i Cristiani sul califfo En-Nasir. Lui si ritirò e morì in el Encerrado. La sorella minore Berengaria, Regina d'Inghilterra, morì senza figli. La defunta sorella più giovane Blanca lasciò un figlio, Teobaldo IV di Champagne.
Così il regno di Navarra, benché la parte superiore tuttavia sia stata reclamata dai re di Aragona, passati dall'unione alla Camera di Champagne, andò agli eredi di Blanca, che erano simultaneamente conti di Champagne e Brie, con il supporto del Parlamento Navarrese (Cortes ').
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[modifica] Voci correlate
[modifica] Note
- ^ Si veda l'articolo di Bernardo Estornés Lasa su Navarra, tratto dall'[Auñamendi Entziklopedia (clickare su "NAVARRA - NAFARROA (NOMBRE Y EMBLEMAS)")
- ^ Spesso chiamati "Mori" nelle cronache, forse perché provenienti dall'Africa, una cui importante e nota regione era fin dall'antichità la Mauritania.
- ^ Crónica Albeldense (CSIC)
[modifica] Bibliografia
- Ariqita y Lasa, Colección de documentos para la historia de Navarra (Pamplona, 1900)
- Bascle de Lagreze, La Navarre française (Paris, 1881)
- Blade, Les Vascons espagnols (Agen, 1891)
- Pierre Boissonade, Histoire de la reunion de la Navarre à la Castille (Paris, 1893)
- Chappuys, Histoire du royaume de Navarre (Paris, 1590; 1616)
- Favyn, Histoire de Navarre (Paris, 1612)
- Ferreras, La Historia de España (Madrid, 1700-27)
- Galland, Memoires sur la Navarre (Paris, 1648)
- Idem, Annales del reino de Navarra (5 vols., Pamplona, 1684-95; 12 vols., Tolosa, 1890-92)
- Idem, Diccionario de las antigüedades de Nayanna (Pamplona, 1840-43)
- Idem, Historia compendiada del reino de Navarra (S. Sebastián, 1832)
- Jaurgain, La Vasconie (Pau, 1898)
- de Marca, Histoire de Bearn (Paris, 1640)
- Moret, Investigationes históricas del reino de Navarra (Pamplona, 1655)
- Oihenart, Notitia utriusque Vasconiae (Paris, 1656)
- Sorauren, Mikel. Historia de Navarra, el estado vasco. Pamiela, 1999. ISBN 84-7681-299-X
- Risco, La Vasconia en España Sagrada, XXXII (Madrid, 1779)
- Ruano Prieto, Anexión del Reino de Navarra en tiempo del Rey Católico (Madrid, 1899)
- Urzaniqui, Tomás, and de Olaizola, Juan María. La Navarra marítima. Pamiela, 1998. ISBN 84-7681-293-0
- Yanguas y Miranda, Crónica de los reyes de Navarra (Pamplona, 1843)