Quo vadis? (romanzo)
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Quo vadis? è un romanzo storico dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, scritto nel 1895 ed ambientato al tempo della persecuzione dei cristiani ordinata dall'imperatore Nerone. Per questo romanzo Sienkiewicz ricevette nel 1905 il Premio Nobel per la letteratura.
In esso, al capitolo LXX, si racconta il famoso episodio - ripreso da una tradizione popolare non contenuta nei Vangeli - nel quale Gesù appare a san Pietro, il quale gli rivolge appunto la domanda: Quo vadis, Domine? (Dove vai, Signore?).
Dal romanzo sono stati tratti alcuni film di grande successo:
- Quo vadis?, film diretto da Lucien Noguet e Ferdinand Zecca (1901)
- Quo vadis?, film diretto da Enrico Guazzoni (1912)
- Quo vadis?, film diretto da Arturo Ambrosio (1912)
- Quo vadis?, film diretto da Gabriellino D'Annunzio e Georg Jacoby (1925)
- Quo vadis?, film diretto da Mervyn LeRoy (1951)
- Quo vadis?, film diretto da Franco Rossi (1985) film per la tv in 6 puntate (dal 24 febbraio 1985 -Rai1)
- Quo vadis?, film diretto da Jerzy Kawalerowicz (2001)
[modifica] Trama
Il romanzo racconta la storia di un soldato romano, Vinicio, e di una schiava cristiana, Licia, che vivono a Roma durante l'impero di Nerone. Vinicio si innamora di Licia e cerca dapprima di prenderla con la forza, ma ella lo respinge. In seguito però Vinicio, seguendo la ragazza, entra in contatto con la comunità cristiana guidata da san Pietro, che si riunisce nelle catacombe, e finisce per convertirsi a sua volta al cristianesimo.
Nel frattempo scoppia il Grande incendio di Roma, del quale sono incolpati i cristiani: Nerone ne ordina allora la persecuzione, ed essi sono catturati e massacrati nei più vari modi nel circo, per il divertimento degli spettatori. Pietro tenta di fuggire da Roma, ma gli appare Gesù che lo convince a tornare indietro, e viene crocefisso a testa in giù. Licia viene spinta nell'arena per essere uccisa da un toro inferocito, ma viene salvata dal fortissimo schiavo Ursus, che ingaggia una furibonda lotta con l'animale e infine lo abbatte spezzandogli le corna a mani nude. Il pubblico, entusiasmato dallo spettacolo, chiede e ottiene la grazia per Ursus e per Licia, che con Vinicio lascia Roma e si mette in salvo.