Port'Alba
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Port'Alba è un'antica porta della città di Napoli, ubicata sul lato sinistro dell'emiciclo di Piazza Dante (luogo anticamente detto largo Mercatello).
Prende il nome da Don Antonio Álvarez de Toledo, duca d'Alba e discendente di Don Pedro de Toledo, viceré spagnolo che la fece erigere nel 1625.
La porta fu aperta nell'antica murazione angioina, in sostituzione di un torrione e per agevolare il passaggio della popolazione che aveva praticato per comodità di passaggio da una zona all'altra della città, un'apertura posticcia nel muro.
Fu l'architetto Pompeo Lauria a ricevere la commissione dal Duca d'Alba per la costruzione dell'opera e decise di aprire un passaggio nel torrione che chiamato appunto Port'Alba (sebbene ben diverso dalla porta attuale) e fu decorato con tre stemmi: uno di Filippo III, uno della città di Napoli ed uno del Viceré.
Nel 1656 il pittore Mattia Preti decorò la porta con alcuni affreschi, con raffigurazioni della Vergine con San Gennaro e San Gaetano e la scena dei moribondi appestati, mentre la collocazione della statua di San Gaetano, proveniente dalla demolita Porta Reale è del 1781.
I lavori di rifacimento e di ampliamento che resero la porta così come appare attualemente, furono eseguiti nel 1797 e l'iscrizione che vu fu collocata che menzionava Ferdinando IV di Borbone, fu demolita durante i fatti della Repubblica Napoletana del 1799.
[modifica] Curiosità
Port'Alba è ancora chiamata popolarmente "Porta sciuscielle", dal nome in napoletano dei frutti (carrube) dell'albero carrubo, poiché nelle vicinanze c'era un rigoglioso albero di quel tipo. Da notare che le carrubbe erano usate in passato come dolce da succhiare dalle classi meno abbienti. Port'Alba è famosa in tutta la regione Campania per via delle innumerevoli librerie presenti che vendono libri usati e/o nuovi di tutti gli indirizzi scolastici.
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