Pione
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In fisica delle particelle, pione è la forma abbreviata del nome mesone Pi; questa particella subatomica esiste in tre forme: pi-zero (π0), pi-più (π+) e pi-meno (π-). I mesoni Pi sono i mesoni più leggeri.
[modifica] Proprietà
I mesoni Pi hanno spin pari a zero e sono composti di quark di prima generazione. Un quark up e un quark anti-down formano un π+, un down e un anti-up formano un π-, la sua antiparticella. Combinazioni di up e anti-up, o down e anti-down, sono entrambe neutre, ma poiché hanno gli stessi numeri quantici si trovano solo in una combinazione di stati. La combinazione con minore energia è il π0, che è antiparticella di sé stesso. Insieme, i pioni formano un tripetto di isospin; ogni pione ha isospin 1 (I = 1) e la terza componente dell'isospin è uguale alla carica (Iz = +1, 0 o −1).
I π+ e i π- possono combinarsi per formare un atomo esotico chiamato pionio, se vengono creati l'uno vicino all'altro con un basso momento relativo.
Il mesone ha una massa di 139.6 MeV/c2 e una vita media di 2.6×10−8 secondi. Il decadimento è un processo debole. Il decadimento principale (99.9877%) è in un muone e il suo neutrino
Il secondo tipo di decadimento (0.0123%) è in elettrone e il suo neutrino:
Il mesone π0 ha massa 135.0 MeV/c2 e una vita media di 8.4×10−17 secondi. Decade elettromagneticamente. Il decadimento principale (98.798%) è in due fotoni:
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Il secondo decadimento più importante (1.198%) è chiamato decadimento Dalitz in un fotone e una coppia elettrone positrone:
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[modifica] Previsione teorica della sua massa
Nel 1935 Yukawa ipotizzò l'esistenza del pione sulla base di un semplice ragionamento: l'interazione elettromagnetica, dovuta ad uno scambio di fotoni, è a lungo raggio, mentre l'interazione nucleare ha un raggio d'azione limitato (circa 1,3 fm). Il fisico giapponese si chiese, quindi, come si propagasse l'interazione e quale fosse la particella che la trasportasse (se aveva massa o meno come il fotone).
Ora, la lunghezza d'onda Compton del protone fornisce una sorta di raggio del protone:
e allo stesso modo si potrebbe fare la stessa cosa per la mediatrice dell'interazione nucleare:
A questa stima si arriva anche passando per il principio di indeterminazione di Heisenberg. Esso, infatti, recita:
Niente, però, vieta ad una particella che ha energia e tempo caratteristici di essere prossimi all'azione elementare, per cui, detti:
si ottiene la relazione di sopra, dove r0 è il raggio del nucleo.
Sostituendo si ottiene una massa dell'ordine dei 140 MeV, compatibile con i dati sperimentali.
Il corrispondente potenziale, detto potenziale di Yukawa, è della forma:
[modifica] Voci correlate
- Forza nucleare forte
- Fisica delle particelle elementari
- Meccanica quantistica
- Lista delle particelle
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