Parametro zero
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Nel calcio, un acquisto a parametro zero è stato realizzato senza spendere. Fino alla metà degli anni novanta, i calciatori avevano l'obbligo di rimanere legati alla propria squadra anche dopo la scadenza del contratto e se volevano essere ceduti la nuova squadra doveva obbligatoriamente pagare una somma.
[modifica] Il caso Bosman
La regola cambiò quando il calciatore belga Jean-Marc Bosman del R.F.C. Liegi chiese di potere andare all'US Dunkerque. Le carte federali ponevano delle strette limitazioni al passaggio dei calciatori dal campionato belga a quello francese e l'affare saltò. Bosman si rivolse agli avvocati, che sostennero che questa situazione era incoerente con il Trattato di Roma sulla libertà di movimento dei lavori all'interno dell'Unione Europea. La Corte di Giustizia Europea accolse la richiesta di Bosman, ma involontariamente favorì la nascita del parametro zero: come tutti i lavoratori, i calciatori potevano così cambiare liberamente squadra allo scadere del contratto.
Questa pratica ha favorito i grandi club, che non devono più pagare le squadre in cui crescono i giovani talenti, e anche i calciatori stessi, che possono andarsene molto più liberamente in squadre che li pagano meglio. A rimanere danneggiate sono le piccole squadre, che una volta potevano sostenersi vendendo i propri campioni, ora sempre più spesso se li vedono soffiare alla scadenza del contratto da squadre che possono permettersi di pagare stipendi più elevati.
[modifica] Famosi trasferimenti a parametro zero
- Fabio Liverani dalla Lazio alla Fiorentina.
- Giuseppe Favalli dall'Inter al Milan.
- Esteban Matias Cambiasso dal Real Madrid all'Inter.
- Silvestre Paulo Sergio dal Bayer Leverkusen alla Roma.