Milizia Difesa Territoriale
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Milizia Difesa Territoriale | |
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Attiva | 1943- 1945 |
Nazione | Repubblica Sociale Italiana |
Alleanza | Asse |
Servizio | Gendarmeria nella Zona d'Operazione del Litorale Adriatico |
Ruolo | Polizia interna e militare |
Guarnigione/QG | Comando Superiore della Milizia per la Difesa Territoriale del "Litorale Adriatico" a Trieste |
Reparti dipendenti | |
cinque reggimenti, suddivisi in tre battaglioni (1800- 1900 uomini ca. per btg.) formati da nove compagnie ciascuno
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Progetto:Guerra |
Milizia Difesa Territoriale (o Landschutz Miliz, come la definivano i tedeschi) fu la denominazione che assunse la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) nella Zona d'Operazione del Litorale Adriatico.
Indice |
[modifica] Premessa
Le legioni della MVSN presenti sulle terre orientali italiane, cioè i comandi territoriali ed i depositi sbandatisi come gli altri organismi militari in seguito alla proclamazione dell’armistizio, ripresero a funzionare come corpi d’ordine pubblico e di lotta ai partigiani nei giorni successivi all’8 settembre grazie all’apporto di numerose camicie nere reduci dai vari teatri di guerra e di giovani volontari che si riconobbero nella nuova versione repubblicana del fascismo. Le legioni erano: 55.^ Legione "Alpina Friulana" a Gemona, 58.^ Legione "San Giusto" a Trieste, 59.^ Legione "Carso" a Sezana (poi confluita nella 58.^), 60.^ Legione "Istria" a Pola, 61.^ Legione "Carnaro" a Fiume, 62.^ Legione "Isonzo" a Gorizia, 63.^ Legione "Tagliamento" a Udine, ed il comando, che fu inizialmente tenuto dalla VI.^ zona delle CC.NN. a Trieste grazie al console generale Aristide Chiappa, poi sostituito dal parigrado Italo Di Pasquale nell’ottobre 1943.
[modifica] La MVSN diventa GNR
Nel novembre dello stesso anno, sopraggiunta la direttiva della Repubblica Sociale Italiana di creazione della GNR attraverso la fusione della MVSN, dei Carabinieri (solo nelle province di Udine e Gorizia essi risposero in massa all’appello, nelle restanti giurisdizioni la maggior parte finì internata in Germania o andò ad ingrossare le fila dei partigiani) e della Polizia dell'Africa Italiana, tutte le legioni vi furono inglobate assimilandone il nome, mantenendolo tuttavia solo fino al marzo del ‘44, quando, pervenuta la disposizione del governatore Friedrich Rainer di divieto riguardo all’utilizzo della denominazione GNR, direttiva esplicitamente anti- italiana, dovettero mutarlo in Milizia Difesa Territoriale (Landschutz- Miliz).
[modifica] La GNR diventa MDT
Il comando generale della Guardia Nazionale Repubblicana rispose tardivamente alla questione, inviando la missiva di mutamento della denominazione solo il 20 maggio ’44. In essa si evince la costituzione di un Comando superiore della Milizia Difesa Territoriale del “Litorale Adriatico”, guidato da Angelo Sommavilla, subentrato al maggiore generale Augusto Bastianon, al quale facevano capo tutte le legioni e le milizie, che da quel momento cambiarono appunto il loro titolo in Milizia Difesa Territoriale. Si suddivisero le unità in 5 Reggimenti: 1° Rgt. MDT (58.^ Legione) a Trieste, retto dal Sommavilla, 2° Rgt. MDT “Istria” (60.^ Legione) a Pola, 3° Rgt. MDT “Carnaro” (61.^ Legione) a Fiume, 4° Rgt. MDT (62.^ Legione) a Gorizia, 5° Rgt. MDT “Friuli” (63.^ Legione) a Udine, con un organico teorico per reggimento di nove compagnie, inquadrate in tre battaglioni, formate da 1.800- 1.900 uomini. Ogni reggimento disponeva naturalmente di un ufficiale tedesco di polizia che fungeva da collegamento con l'Ordnungspolizei a Trieste e da guida operativa, e di un Ufficio Politico Investigativo (UPI) che raccoglieva le informazioni riguardanti le azioni, gli elementi, la dislocazione delle brigate partigiane.
[modifica] Bibliografia
- Stefano Di Giusto, Operationszone Adriatisches Küstenland, Udine, IFSML (Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione), 2005