Mario Ridolfi
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Mario Ridolfi (Roma, 1904 – Marmore, 1984) è stato un architetto italiano.
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[modifica] Biografia
Nasce da una famiglia artigiana dell’edilizia. Dal 1918 al 1924, dopo aver concluso le Scuole Inferiori, lavora presso un ingegnere frequentando, nello stesso tempo, le Scuole serali ad indirizzo edile. Nel 1924 si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura di Roma, dopo aver vinto la Borsa di Studio Pensionato di Architettura. Nel 1929 si laurea con il progetto per una Colonia Marina a Castel Fusano, presso Roma.
L'attività progettuale di Ridolfi comincia negli anni '30 quando inizia a lavorare partecipando ai molti concorsi con i quali si vuole progettare la nuova Roma del regime fascista fino a vincere, nel 1932, quello per il palazzo delle Poste di Piazza Bologna. L’edificio è uno degli esempi più significativi del Razionalismo italiano, come le altre due palazzine romane per unità abitative di via di Villa Massimo (1937) e di via S. Valentino Colombo (1938) e l'Istituto Tecnico Bordoni di Pavia (1935), nel quale si registra la collaborazione di Konrad Wachsmann. La formazione di Ridolfi però, per il percorso seguito e l’ambiente in cui si è sviluppata, rimane legata alla tradizione, anche se aperta al Movimento Moderno.
Nel dopoguerra egli aderirà in pieno alla corrente definita del Neorealismo architettonico che ha l’aspirazione a rileggere in chiave moderna i valori del passato, le sue tecniche, i materiali e i particolari architettonici, tendendo a ricreare un ideale spazio architettonico e abitativo tipico dell’ambiente costruito del borgo. La rappresentazione simbolo della dottrina neoreliasta è il l'intervento presso il quartiere Tiburtino a Roma, che vede impegnati Ridolfi e Quaroni, tra il 1949 e il 1954, assieme ad una certa ideologia dell’INA-Casa che ben sposa questa visione dell’architettura, legata a temi etici e sociali del luogo. Dello stesso valore architettonico sono, negli stessi anni, le case in viale Etiopia a Roma (1952) e la Casa Chitarrini a Terni, l’ opera più rappresentativa tra quelle realizzate nel cuore del centro storico di questa città.
Si apre poi, il cosiddetto ciclo delle Marmore, una nuova stagione creativa legata alla località, nei dintorni di Terni, nella quale l’architetto si ritira negli anni 60. Appartengono a questo periodo opere che portano ad una modificazione delle strutture rigorose della rappresentazione architettonica e ad una rielaborazione delle forme e dei materiali. Tra essi da citare sono i progetti per il Motel Agip a Settebagni, le ville del cosiddetto "ciclo delle Marmore", e gli studi per gli uffici del Comune di Terni. Quest'opera, il cosiddetto "Uovo", è l'ultima di ampio rilievo alla quale Ridolfi ha lavorato prima della morte sopraggiunta nel 1984.
Da ricordare è anche il suo importante contributo alla manualistica tecnica alla quale egli lavora durante il periodo della guerra, ed il cui frutto è il Manuale dell'architetto (1945-1946). Questo campo di ricerca, in cui egli trasferisce la sua particolare metodologia di analisi del progetto e della costruzione, mostra un Ridolfi ben lontano da quell'ambito di artigianato romantico e popolaresco in cui molta critica lo ha riduttivamente relegato, ma come un sostenitore di un “fare scientifico” che è un tratto caratteristico dell'anima del Movimento Moderno.
[modifica] Opere
- il progetto di una torre dei ristoranti (1928);
- La fontana di piazza Tacito a Terni (1932);
- il palazzo delle Poste di Piazza Bologna, a Roma(1932);
- l'Istituto Tecnico Bordoni di Pavia (1935);
- due palazzine di via di Villa Massimo e di via S. Valentino Colombo a Roma (1937-1938);
- il progetto di concorso per il fabbricato di testa della Stazione Termini (1947);
- i quartieri INA-Casa di Terni (1949);
- le case Luccioni, Chitarrini a Terni,(1949 – 1952);
- Quartiere INA-Casa a Cerignola, (1950);
- Quartiere INA-Casa Tiburtino a Roma ( del 1950-51);
- le torri INA-Assicurazioni di viale Etiopia a Roma (1952);
- la sopraelevazione Alatri le palazzine Zaccardi, Mancioli e INAIL, a Roma (1950-1954);
- Case Incis di via Tommaso Cannizzaro a Messina (1952)
- Casa Staderini e delle Case Franconi a Terni (1959 – 1960);
- gli asili di Poggibonsi e di Ivrea Olivetti, (1960);
- gli edifici carcerari di Nuoro e Cosenza,(1954-1963)
- la Casa Lina, a Marmore (Terni), (1966);
- il progetto di un Motel Agip a Settebagni (Roma) (1968- 1969);
- il progetto di un Motel Agip a Belgrado, (1969-1970);
- il complesso Fontana, a Terni, (1959-1966);
- la Casa Pallotta, a Terni, (1960-1964);
- la Casa Briganti, a Terni, (1959-1966);
- il progetto per gli uffici del Comune di Terni, il "bidone o l' “Uovo”, (1963-1970);
- la casa Lana, a Cesi Terni, (1973-1976);
- la scuola media Leonardo Da Vinci, a Terni, (1952-1961);
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Eusebio Alonso Garcìa, Mario Ridolfi: arquitectura, contingencia y proceso, Valladolid (Spagna), 2007, ISBN: 978-84-8448-421-9