Mario Lizzero
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Mario "Andrea" Lizzero (Mortegliano, 1913 – Udine, 1993) è stato un politico e partigiano italiano, Segretario della Federazione del PCI di Venezia e del Friuli Venezia Giulia , Deputato del PCI dal 1963 al 1976.
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[modifica] Antifascista
Nel 1933, giovane dirigente del PCdI fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale Fascista a sei anni di prigione . Scontò solo quattro anni di prigione perché, nel 1937 usufruì di una amnistia.
[modifica] Artefice militare
Contro il parere dei dirigenti del suo partito, il PCI, operò per la costituzione di reparti armati contro il nazi-fascismo: già alla fine del 1942 prese contatti con i partigiani sloveni e nel marzo del 1943, l'epoca dei grandi scioperi nelle fabbriche del nord Italia, costituì la prima formazione partigiana , un distaccamento militare italiano Garibaldi nella parte orientale del Friuli. Nel settembre 1943 partecipò alla formazione del battaglione che diventò la brigata Garibaldi Friuli della quale divenne il commissario politico con il nome di "Andrea". Con lui la brigata Garibaldi Friuli superò i rastrellamenti nazisti dell’inverno 1943 - 1944 spostandosi tra la Carnia e le Prealpi Carniche. Sotto il comando di Lino Zocchi, triestino, già combattente nelle brigate internazionali nella guerra di Spagna, la brigata diventò la divisione Garibaldi Friuli con tre brigate operative, oltre alle due zone originarie anche una nel Medio Friuli. Lizzero partecipò tra il 26 settembre e il 10 ottobre 1944 attivamente alla Repubblica libera della Carnia.
[modifica] Unitario ed italiano
Lizzero fu tra i pochi dirigenti del PCI del Friuli che, con costanza e coerenza, si schierò:
- per l’unità delle formazioni partigiane e operò per l’unità d’azione tra le Brigate Osoppo e le Brigate Garibaldi, partecipando alla creazione dei comandi unitari nelle Divisioni Garibaldi-Osoppo;
- per un ruolo autonomo dei partigiani italiani nella zona di confine con la Slovenia e contro lo spostamento, al di là dell’Isonzo, della divisione Garibaldi Natisone, agli ordini del IX Corpus Sloveno della Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia. Spostamento "imposto" dal dirigente nazionale del PCI Aldo Lampredi, in attuazione degli ambigui accordi sul futuro dei confini orientali dell'Italia, definiti il 17 ottobre 1944 a Bari tra Palmiro Togliatti e i rappresentanti di Tito: Edvard Kardelj e Milovan Gilas e, quando fu deciso di spostare circa 1500 garibaldini e il loro comando nella zona di Circhina, nell'attuale Slovenia, Lizzero dichiarò a Lampredi:
- per il rinvio del contenzioso relativo alla definizione dei nuovi confini territoriali italo-jugoslavi alla fine della guerra. In questo senso aveva già preso diversi accordi già nell’autunno del 1943 con i dirigenti sloveni ma vennero sconfessati dalla nuova situazione internazionale che si creò verso la fine delle ostilità militari.
[modifica] Dirigente politico
Nel dopo guerra fu un dirigente politico del PCI : segretario della federazione di Venezia; membro del Comitato Centrale; segretario per la Regione Friuli Venezia Giulia; deputato nella IV, V e VI Legislatura della Repubblica Italiana .
Fu anche tra i fondatori dell’Associazione Lavoratori Friulani Emigranti e dell’Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione
[modifica] Bibliografia
- 1)Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione – Quaderni – “Mario Lizzero “Andrea”. Il suo impegno civile, politico e sociale – Udine 1995;
- 2)Gianni Oliva – Foibe – le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria – Einaudi – 2002 - Torino
- 3) Pierluigi Pallante, Il PCI e la questione nazionale. Friuli-Venezia Giulia 1941-1945- pag 239, Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione - Del Bianco editore, 1980 - Udine