Leandro Bisiach
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Leandro Bisiach (Casale Monferrato, 1864 – Venegono Superiore, 1946) è stato un liutaio italiano.
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[modifica] Biografia
Quando era un apprendista violinista, costruì da solo il suo primo violino e ricevette un compenso per questo. Così nel 1886 decise di diventare liutaio e si trasferì a Milano per lavorare con la famiglia Antoniazzi. Con loro costituì un sodalizio di grande importanza, mettendo a buon frutto le proprie capacità artistiche e manageriali. Dopo aver spostato il proprio laboratorio in diversi locali, si ritirò nella propria villa a Venegono Superiore (VA) lasciando i figli a continuare l'attività a Milano. Bisiach fu una figura di rilievo nel commercio di violini antichi, ma soprattutto ebbe il merito di creare una generazione di grandi liutai, tra i quali, per esempio vengono alla mente, Gaetano Sgarabotto, Igino Sderci, Pietro Borghi, Giuseppe Ornati e Ferdinando Garimberti.
Il suo laboratorio può essere considerato il più importante nell'Italia del periodo. Accanto a Leandro Bisiach stesso, lavorarono nel suo laboratorio i seguenti liutai: Riccardo Antoniazzi, Romeo Antoniazzi, Gaetano Sgarabotto, Giuseppe Ornati, Ferdinado Garimberti, Igino Sderci, Sesto Rocchi, Cipriano Briani, Camillo Mandelli, Ferruccio Varagnolo, Camillo Colombo, Vincenzo Cavani, Pietro Paravicini, Alberto Moglie, Andrea Bisiach, Carlo Bisiach, Pietro Borghi, Mirco Tarasconi, Leandro Bisiach Jr., Giacomo Bisiach, Iginio Sieg e Carlo Ferrario.
Da quanto se ne sa, dopo la morte dell'ultimo grande maestro della tradizione cremonese, dopo la metà del XVIII secolo, solo i Ceruti rimasero a Cremona a preservare quella memorabile tradizione dalla totale estinzione. Furono gli Antoniazzi che trasferirono le poche conoscenze salvate dall'oblio, da Cremona a Milano.
Tuttavia il fatto più importante per la rinascita della liuteria lombarda fu sicuramente l'incontro tra Riccardo Antoniazzi e Leandro Bisiach; successivamente, grazie al suo talento, al suo gusto ed alla sua abilità negli affari, seguì la nascita, alla metà del XIX secolo, di un laboratorio che ebbe subito grande fama internazionale.
Egli ricevette vari premi e riconoscimenti alle Esposizioni Mondiali di Londra del 1895, di Atlanta del 1895-1896, di Torino del 1898, di Parigi del 1900, di Milano del 1906 e di Bruxelles del 1910.
[modifica] Strumenti
Viste ravvicinate di un violino di Leandro Bisiach, Milano circa 1890:
Leandro Bisiach, Milano 1890, tavola armonica.
Leandro Bisiach, Milano 1890, fondo.
Leandro Bisiach, Milano 1890, riccio.
[modifica] Citazioni
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« Leandro Bisiach fece un gran lavoro di ricerca e trovò qualche vecchia ricetta. La vernice degli strumenti del suo periodo migliore è molto bella; di qualità trasparente e flessibile.
Egli usò principalmente una tonalità rosso-arancio chiaro benché essa variasse molto da uno strumento all'altro. Aveva un talento speciale nel creare vernici antichizzate per le numerose copie che fece. Per dare loro un aspetto vecchio, molto spesso ombreggiava la vernice solo alla base del fondo dello strumento. Usò un gran numero di modelli differenti, ma principalmente quello dello "Stradivari Amatise" ed altri modelli dei Guarneri, Balestrieri, di Giovanni Battista Guadagnini, dei Gagliano, dei Ceruti o di altri liutai veneti del XVIII secolo. Ne utilizzò pure molti altri per avere l'opportunità di averli. » |
(Eric Blot)
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« Divenne il più stimato liutaio italiano della sua epoca. Fece molte repliche perfette di strumenti antichi e pure molti dall'aspetto nuovo. Usò vernici prodotte da una ricetta di Stradivari, datata 1704, che era andata perduta da tempo e che era giunta in suo possesso, ciò causò numerose polemiche tra gli esperti circa la sua autenticità. Amorevolmente testurizzato e lucidamente trasparente di un'ombra arancio-rossa, spinge lo spettatore a disegnare con immediatezza l'arco attraverso le corde e trova una sonorità quasi di viola sulle corde del Sol e del Re con chiarezza brillante su quelle del La e del Mi. » |
(Universal Dictionary of Violin & Bow Makers William Henley, 1970)
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« Gaetano Antoniazzi, con i figli Riccardo e Romeo, fu maestro di Leandro Bisiach ed insieme agli Antoniazzi Bisiach influenzò la nascita di un ambiente di laboratorio che fu dominante nella liuteria italiana dell'inizio del XX secolo. » |
(Julian Hersh)
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[modifica] Bibliografia
- Eric Blot, Un secolo di Liuteria Italiana 1860-1960 - A century of Italian Violin Making - Emilia e Romagna I, Cremona 1994. ISBN 88-7929-026-6
- La Liuteria Italiana / Italian Violin Making in the 1800s and 1900s - Umberto Azzolina
- I Maestri Del Novicento - Carlo Vettori
- La Liuteria Lombarda del '900 - Roberto Codazzi, Cinzia Manfredini 2002
- Dictionary of 20th Century Italian Violin Makers - Marlin Brinser 1978
- Dictionnaire Universel del Luthiers - Rene Vannes 1951,1972, 1985 (vol.3)
- Universal Dictionary of Violin & Bow Makers - William Henley 1970
- Meister Italienischer Geigenbaukunst - Walter Hamma 1964
- Liuteria Parmense
[modifica] Collegamenti esterni
- Bisiach Family Heritage. by Philip J. Kass [1][2]
- Liuteria Parmense
[modifica] Note
- ^ Philip J. Kass. "Bisiach Family", William Moening & Sons Ltd., 1983. URL consultato il 2007-04-05.
- ^ Philip J. Kass. "Selected World of Strings Newsletters", William Moening & Sons Ltd., 1982. URL consultato il 2007-04-05.