EniChem
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EniChem | |
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Fondazione | 1983 a San Donato Milanese |
Sede legale | |
petrolchimici e chimici primari, petroliferi, chimici secondari organici e inorganici, fertilizzanti, materie platiche, fibre artificiali, fibre sintetiche |
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EniChem è la denominazione assunta nel 1983 dalla nuova azienda petrolchimica del gruppo ENI, che aveva assorbito le principali attività di EniChimica S.p.A. la quale, dal 1981, gestiva le società del gruppo Anic e le acquisite.
Indice |
[modifica] Storia
Enrico Mattei era entrato nel mondo chimico, non solo per completare il ciclo dei derivati del petrolio e del metano, ma anche per potere avere una attività con una larga base occupazionale e quindi poter ricambiare favori alla parte politica che appoggiava le sue iniziative.
La chimica in Italia era dominata dapprima dalla Montecatini, e, dopo la la fusione con la Edison, dalla Montedison. Mattei, avvalendosi della grande disponibilità di metano e di risorse finanziarie cospicue, date dalla così detta rendita metanifera, creò per l'Anic grandi complessi industriali; il più importante era a Ravenna. Per il polo siciliano l'iniziativa era incentrata a Priolo e a Gela, sia per sfruttare gicimenti petroliferi di una qualità poco adatta per i carburanti per l'autotrazione, sia per affrontare, se non per risolvere, i gravissimi problemi occupazionali della Sicilia sud-orientale. L'EniChem si assunse anche i pesi, non sempre facili, delle residue attività chimiche del gruppo SIR-Rumianca e Liquichimica, con gli impianti prevalentemente in stato di dismissione.
[modifica] Le società controllate
Le molteplici attività produttive del gruppo portarono l'EniChem alla creazione di società subordinate, divise e specializzate per settore merceologico e produttivo:
- EniChem Agricoltura: prodotti per l'agricoltura (fertilizzanti, ammoniaca, ecc.).
- EniChem Anic: prodotti petrolchimici e chimici primari (cloro-soda, etilene, benzene, toluene, dicloroetano, ecc.).
- EniChem Augusta: prodotti per la detergenza.
- EniChem Elastomeri: elastomeri (co-polimeri di stirene e butadiene, poliolefine e co-poliesteri, ecc.).
- EniChem Fibre: tecnofibre, intermedi per materie plastiche (acido tereftalico, ecc.).
- EniChem Polimeri: materie plastiche (polietilene, PVC, ecc.)
- EniChem Synthesis: prodotti chimici secondari organici e inorganici (cloro-soda, tetracloruro di carbonio, DDT, acido clorosolfonico, ecc.).
- EniChem Tecnoresine: resine chimiche.
Il settore chimico, però, era in rapido declino, anche per l'insorgere di una nuova sensibilità che scopriva i gravissimi problemi ecologici.
[modifica] L'operazione Enimont
Un primo tentativo fu la razionalizzazione dei settori con Montedison, con scambi di impianti, il secondo, nettamente più deciso fu l'Enimont, una fusione su base paritetica (40%+40%) con il restante 20% lasciato al mercato. Lo scioglimento del nodo della proprietà, dopo un primo momento in cui sembrava affermarsi il ruolo di Raul Gardini fu quello dell'affermarsi del socio Eni e quindi della denominazione EniChem; fallì quindi, in poco tempo, il periodo Enimont.
[modifica] Il piano di riordino
Ormai però, il concetto dominante era la privatizzazione. EniChem presentò nel 1991 un piano di ristrutturazione che, sostenuto dalla forte propensione alla privatizzazione lanciata dagli allora governi Amato prima e Ciampi poi, puntava tutto ed esclusivamente sul semplice risanamento del conto economico attraverso: un consolidamento delle produzioni relative ai cicli dell'etilene, delle materie plastiche e delle gomme; l'uscita della società dalla chimica secondaria e fine e dal settore delle tecnofibre, gestita dalle controllate EniChem Synthesis, EniChem Augusta ed EniChem Fibre; riduzione globale dei costi.
L'EniChem, per essere piazzata sul mercato, aveva bisogno di proseguire con risolutezza la linea del risanamento. Alla guida si era istallato Vittorio Mincato che senza esitazioni ha operato tagli occupazionali e produttivi, vendendo ad operatori privati, anche di livello internazionale, singole aree di businnes. Ad esempio le attività di produzione dei fertilizzanti è stata acquisita dalla Norsk Hydro, il gigante di origine norvegese diventato quasi monopolista del settore in Europa. Come già detto, tutti gli stabilimenti EniChem Synthesis e EniChem Augusta (relativi alla chimica secondaria e fine) sono stati ceduti nel corso dei primi anni '90 a società straniere, facendo perdere al gruppo importanti esclusive e produzioni che deteneva fino a quel momento.
Nello stesso tempo i problemi ecologici diventano gravi ed in alcuni siti drammatici così come i processi per le morti e le lesioni permanenti di cui si attribuisce la responsabilità a lavorazioni industriali.
[modifica] Da EniChem a Syndial
EniChem, divenuta il 1 gennaio 1996 EniChem Società di Partecipazioni S.r.l. e il 1 gennaio 1999 EniChem S.p.A., abbandona agli inizio del XXI secolo la vecchia denominazione per assumere quella di Syndial S.p.A..
[modifica] Voci correlate
- Anic
- ENI
- EniChem Agricoltura
- EniChem Anic
- EniChem Augusta
- EniChem Elastomeri
- EniChem Fibre
- EniChem Polimeri
- EniChem Synthesis
- EniChimica
- Rumianca
- SIR
- Syndial
- Polo chimico di Ferrara