Celio Calcagnini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Celio Calcagnini (Ferrara, 17 settembre 1479 – Ferrara, 1541) è stato uno scienziato, diplomatico, umanista, soldato, ecclesiastico, professore, poeta, filosofo e storico italiano. Uno dei più dotti sapienti dell'epoca rinascimentale, fu celebrato da Ludovico Ariosto nell'Orlando Furioso (XLII.90, XLVI.14), e formulò una teoria sul moto della terra influenzata da quella copernicana.
Indice |
[modifica] Biografia e carriera diplomatica
Figlio naturale del protonotario Calcagnini e di Lucrezia Constantini, fu soldato sia per l'impero che per il papato dall'invasione di Carlo VIII di Francia (1494) al 1506. Dopo un breve periodo come diplomatico del duca di Ferrara, Calcagnini divenne professore di Latino e Greco all'università estense, rimanendo in servizio fino alla sua morte.
Contemporaneamente portò avanti la sua carriera di diplomatico: dopo essere diventato canonico della cattedrale di Ferrara, fu elevato al rango di protonotario apostolico, e viaggiò per l'Europa come rappresentante del cardinale di Ferrara. Si recò a Venezia e a Roma, a Cracovia, e poi per un anno in Ungheria. Partecipò all'elezione di Carlo V come rappresentante del cardinale, per poi tornare infine a Ferrara nel 1520. Nel 1539 fu ambasciatore presso papa Paolo III per il duca di Ferrara Ercole III d'Este.
[modifica] Studi umanistici
Durante il suo viaggio a Roma nel 1519 entrò in contatto con quegli studiosi oggetto del mecenatismo di papa Leone X — Girolamo Aleandro, Fabio Calvo, Paolo Giovio e Raffaello — che poi descriverà come studiosi degli antichi. Tra le sue opere sono:
- De libero animi motu, uno scritto religioso col quale sostiene la posizione di Erasmo da Rotterdam e del suo De libero arbitrio;
- De rebus Aegyptiacis, una traduzione del De Iside et Osiride di Plutarco, che risvegliò l'interesse per l'Egitto e in particolare per i geroglifici;
- Descriptio Silentii, studio sotto forma di visione della figura del dio del silenzio Arpocrate;
- Anteros, sive de mutuo amore, interpretazione neo-platonica del mito di Eros e Anteros.
Questi ultimi tre furono pubblicati dopo la sua morte, nel 1544, a Basilea, nella Opera aliquot.
[modifica] Studi scientifici
Calcagnini formulò una teoria sui moti della terra simile a quella proposta dal suo contemporaneo Nicolò Copernico. La teoria fu pubblicata nel trattato Quod caelum stet, terra vero moveatur, vel de perenni motu Terrae all'interno dell'Opera aliquot (1544), ma già formulato intorno al 1525. Sebbene non documentate, un rapporto tra Copernico e Calcagnini è probabile, in quanto l'astronomo polacco aveva studiato a Ferrara, conseguendo la laurea in diritto canonico nel 1503, e Calcagnini si era recato nel 1518 a Cracovia, dove viveva Copernico.
La teoria di Calcagnini consisteva nel considerare la Terra in moto rotatorio, accompagnato da un moto oscillatorio. La composizione di questi due moti sarebbe stata la causa, tra le altre cose, della precessione degli equinozi e dell'oscillazione delle acque del mare, spiegando così la formazione delle maree.
La sistemazione di Calcagnini influenzò Andrea Cesalpino (1519-1603), che la difese nel suo Quaestiones peripateticae (1569), e che a sua volta influenzò Galileo Galilei, che giunse a credere, sbagliando, che il fenomeno delle maree fosse una dimostrazione del moto della Terra.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Fonti primarie
- Celio Calcagnini, Celii Calcagnini Ferrarensis,... Opera aliquot, Basilae, Froben, Hyeronimus & Episcopius, Nikolas, 1544
[modifica] Fonti secondarie
- Breen, Quirinus, "Celio Calcagnini (1479-1541)", Church History, Vol. 21, N. 3 (settembre, 1952), pp. 225-238.
- Russo, Lucio, Flussi e riflussi. Indagine sull'origine di una teoria scientifica, Feltrinelli, 2003, ISBN 8807103494, pp. 85-88.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Altri progetti
Wikisource contiene opere originali di o su Celio Calcagnini