Atellana
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L'Atellana fu un genere di commedia, originariamente in dialetto osco, in uso già dal IV secolo a.C.
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[modifica] Origini
Questo primitivo tipo di spettacolo teatrale, giocoso e licenzioso, sorse presso gli Osci di Atella (da cui prese il nome), una città della Campania tra le attuali Afragola e Aversa. Fu importata a Roma nel 391 a.C. come ci racconta lo storico Tito Livio.
[modifica] Struttura e contenuti
Con l'Atellana si cominciano a determinare schemi e canovacci costanti, anche se la rappresentazione si affidava per lo più all'improvvisazione: raffronti sono stati fatti (anche per l'uso di maschere) con la settecentesca commedia dell'arte italiana.
Le improvvisazioni originarie erano di breve durata, dal carattere popolare e farsesco. Le compagnie erano itineranti e spesso il carro su cui viaggiavano diventava il palco improvvisato su cui esibirsi (in Italia, a eccezione della Magna Grecia, non esistevano teatri). Si pensi che il primo teatro in muratura a Roma fu costruito solo nel 55 a.C. da Gneo Pompeo.
[modifica] Personaggi
Quattro erano i personaggi fissi dell'atellana : Maccus (lo sciocco), Pappus (il vecchio avaro), Bucco (il ghiottone vanaglorioso e maleducato) e Dossennus (il gobbo astuto). A queste maschere antropomorfe se ne aggiungeva un'altra: Kikirrus, una maschera teriomorfa (che nell'aspetto ricorda un animale) che, infatti, ricorda già nel nome il verso del gallo. Quest'ultima maschera ricorda da vicino la maschera di Pulcinella che, guarda caso, è sopravvissuta nella tradizione comica napoletana.
[modifica] Autori
I maggiori autori latini di atellana furono Novio e Lucio Pomponio (primi decenni del I secolo a.C.), anche se pare che recitò in Atellane anche Plauto, il maggiore esponente della commedia latina.