Tutti a casa
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tutti a casa | |
![]() Alberto Sordi e Serge Reggiani in una scena del film |
|
Titolo originale: | Tutti a casa |
Paese: | Italia/Francia |
Anno: | 1960 |
Durata: | 120' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | commedia |
Regia: | Luigi Comencini |
Sceneggiatura: | Age e Scarpelli, Luigi Comencini, Marcello Fondato |
Produttore: | Dino De Laurentiis |
|
|
Fotografia: | Carlo Carlini |
Montaggio: | Giovannino Baragli |
Musiche: | Angelo Francesco Lavagnino |
Scenografia: | Carlo Egidi |
|
|
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
Tutti a casa è un film del 1960 diretto da Luigi Comencini.
Pochi film hanno parlato unendo sorriso, ironia, pietas e dramma degli eventi bellici riguardanti l'Italia. In questo caso commedia e tragedia sono uniti insieme nel paradosso della guerra e degli eventi storici. Il protagonista è Alberto Sordi, già interprete de La grande guerra (1959) di Monicelli, che torna in divisa, stavolta ai tempi della seconda guerra mondiale, ad impersonare, come sua consuetudine, il volto umano (con pregi e difetti) dell'italiano medio.
Luigi Comencini dirige il film con estrema umanità e verità storica. Tutti a casa è a suo modo un documento, realizzato a meno di venti anni di distanza, della drammaticità dell'8 settembre e dei mesi che seguirono quella data che ha segnato la storia dell'Italia.
[modifica] Trama
Coste del Veneto, 8 settembre 1943. Un sottotenente dell'esercito italiano, Alberto Innocenzi (Alberto Sordi), apprende con i suoi soldati la notizia dell'armistizio tra l'Italia e le forze angloamericane. Sulle bocche di tutti risuona: "La guerra è finita, tutti a casa!". Il sottotenente, ligio al dovere, attende gli ordini e cerca un comando cui presentarsi, ma il reggimento si sfalda. Molti, stanchi della guerra, disertano e tornano a casa, ormai sbandati. Gli alleati tedeschi sono improvvisamente diventati nemici, il re e Badoglio fuggiti. Assieme al geniere Ceccarelli (Serge Reggiani) e al sergente Fornaciari (Martin Balsam), unici soldati rimasti nella truppa, anche Innocenzi comincia il suo ritorno a casa.
Indossati abiti borghesi i tre si mettono in viaggio, conoscono un gruppo di partigiani, ma non vi si uniscono, assistono alla morte di un loro commilitone, ucciso dai tedeschi per aver fatto fuggire una ragazza ebrea, e al fine raggiungono la casa di Fornaciari. Sembra fatta, ma la quiete è di breve durata: Fornaciari la notte stessa viene arrestato dai fascisti per aver dato asilo ad un soldato americano.
Innocenzi e Ceccarelli riescono a scappare e continuano il loro viaggio. Innocenzi finalmente giunge a casa; qui trova il padre (Eduardo De Filippo) che, per soldi e per un malinteso "Onor di patria", vorrebbe farlo arruolare nell'esercito della neonata Repubblica Sociale.
A questo punto Innocenzi preferisce lasciare la sua casa e seguire Ceccarelli verso sud. I due vengono arrestati dai repubblichini a messi a lavorare per l'Organizzazione Todt a Napoli nei giorni in cui scoppia la rivolta popolare. Mentre cercano di fuggire, Ceccarelli viene ucciso a pochi metri da casa: in quel momento Innocenzi capisce di non poter più stare a guardare e decide di unirsi alla lotta per la liberazione.
[modifica] Curiosità
Malgrado il film sia ambientato per lunghi tratti nella pianura veneta, molte scene furono girate a Livorno e nelle campagne circostanti (zone portuali di Via Leonardo da Vinci, Complesso Gherardesca, Via delle Sorgenti, Puzzolente e vicina casa colonica, Pontino e Scali degli Avvalorati, all'epoca ancora semidistrutti a seguito degli eventi bellici del 1943); tra le più celebri si ricordano quella della fuga dei militari di fronte all'autoblindo tedesco e l'arrivo di Innocenzi nella città bombardata con il carico di farina. Altre scene importanti furono girate in Toscana: la caserma mostrata all'inizio del film altro non è che la colonia estiva Rosa Maltoni Mussolini del Calambrone (Pisa), mentre l'episodio che mostra la divertente fuga dei soldati nella galleria è stato realizzato presso il tunnel ferroviario di Orciano Pisano, sulla linea Pisa-Collesalvetti-Vada. L'episiodio del treno superaffollato bloccato dal fumo in galleria, invece, è una diretta citazione della tragedia del treno 8017. Mario Feliciani, che interpreta in una piccola parte il capitano Passerini, è doppiato in pugliese da Riccardo Cucciolla.