The Doors (film)
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The Doors | |
Titolo originale: | The Doors |
Paese: | Stati Uniti |
Anno: | 1991 |
Durata: | 140' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico / biografico |
Regia: | Oliver Stone |
Soggetto: | Randall Jahnson, Oliver Stone |
Sceneggiatura: | Randall Jahnson, Oliver Stone |
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Fotografia: | Robert Richardson |
Montaggio: | David Brenner, Joe Hutshing |
Effetti speciali: | Eugene Cornelius, Greg C. Jensen, Gary L. King |
Musiche: | Olivia Barash, The Doors, Carl Orff |
Scenografia: | Barbara Ling |
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The Doors è un film del regista Oliver Stone, girato a più di vent'anni dalla morte di Jim Morrison, leader dei Doors.
Il film tratta della vita di Morrison, ma non ne è propriamente una biografia: secondo Ray Manzarek (in Light my fire) l'idea di descrivere Morrison come un personaggio dedito esclusivamente a droghe e riti satanici è suggestiva ma errata; nessuno del sopravvissuto entourage dei Doors (nemmeno i vecchi componenti) hanno voluto legare il proprio nome ad una storia che ritenevano non propria e viziata dalla esuberante personalità di Stone, che per esigenze di mercato avrebbe preferito celare la sensibilità e il pathos poetico di Morrison dietro lo stereotipo della rockstar dedita a supervizi e insensibile verso tutti i "veri" amici.
In tale ottica The Doors è piuttosto un tentativo di rappresentare gli eccessi più sfrenati degli anni sessanta-settanta.
[modifica] Recensioni
- «Un'emozione troppo grande per essere espressa a parole. Anche la musica è splendida». La Repubblica
- «Un grande video dell'America dei figli dei fiori e della contestazione per il Vietnam». Il Giornale
- «Stone ha fatto ancora centro...» L'Unità
- «Val Kilmer è l'interprete appropriato del cantante che crea distruggendo se stesso. (Alfio Cantelli, Il Giornale)
- Accentuata dai toni rossi o cupi, la visione di Oliver Stone della cultura giovanile degli anni sessanta è quella di un vicequestore: ci vede soltanto droga viziosa, perversione e promiscuità sessuale, pazzia, vomito e maleducazione.» (Lietta Tornabuoni, La Stampa)
- «Solo nelle scene dove si fissa il vissuto senza schemi intellettualistici nelle scene in cui l'idolo è opposto alla folla eccitata, Oliver Stone recupera una misura di giudizio e, direi di conseguenza, una prepotente capacità di rappresentazione.» (Francesco Bolzoni, L'Avvenire)
- «Il film interessa, oltre la colonna sonora, quando è critico nei confronti di questo personaggio spesso indisponente per quel che fa e dice. È invece inaccettabile quando lo idolatra, nelle sue proclamate trasgressioni, avvolgendolo con la macchina da presa con evidente compiacenza e trasmettendocene, probabilmente, un'immagine non veritiera.» (Franco Colombo, L'Eco di Bergamo)
- «Il film dovrebbe piacere a molti: per i ricordi che suscita, per la musica che lo invadono e, non certo come ultimo merito, per l'interpretazione straordinaria di Val Kilmer; i quarantenni vi riconosceranno (almeno in parte) Jim Morrison, i ventenni, da adesso, sapranno chi è stato.» (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)
- «La formidabile colonna sonora è il tessuto connettivo del film.» (Valerio Caprara, Il Mattino)
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[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su The Doors dell'Internet Movie Database
- Scheda di FilmUP
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