Sant'Ignazio di Antiochia
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Ignazio di Antiochia († 107) fu un vescovo dell'Asia Minore dell'inizio del II secolo.
È venerato come santo dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa cattolica, ed è annoverato fra i Padri della Chiesa. Fu il secondo successore di Pietro come vescovo di Antiochia di Siria, cioè della terza città per grandezza del mondo antico mediterraneo.
Sotto la persecuzione (98-117) dell'imperatore Traiano fu imprigionato, condotto a Roma sotto la scorta di una pattuglia di soldati, e ivi morì martire nel 107 divorato dalle fiere.
Durante il viaggio da Antiochia a Roma scrisse sette lettere alle chiese che incontrava sul cammino o vicino ad esso. Esse ci sono rimaste e sono una testimonianza unica della vita della chiesa dell'inizio del II secolo. Da Smirne scrisse alle comunità dell'Asia Minore, di Efeso, di Magnesia e di Tralli; scrisse poi ai romani, supplicandoli di non impedire il suo martirio. Da Troade poi scrisse alla chiesa di Filadelfia e a quella di Smirne. Scrisse anche a Policarpo, vescovo di quest'ultima città.
Le sue lettere esprimono calde parole d’amore a Cristo e alla Chiesa. Appaiono per la prima volta le espressioni "Chiesa cattolica" e "cristianesimo", che sono ritenuti neologismi creati da lui. Sono una finestra aperta per cononoscere le condizioni e la vita della chiesa del suo tempo. In particolare appare per la prima volta nelle sue lettere la concezione tripartita del ministero cristiano: vescovo, presbiteri, diaconi.
La Chiesa cattolica celebra la sua festa il 17 ottobre, quella ortodossa il 20 dicembre.
[modifica] Collegamenti esterni
- Vita di Sant'Ignazio di Antiochia e alcuni dei suoi testi più noti.
- Catechesi di papa Benedetto XVI su Ignazio di Antiochia tenuta durante l'Udienza generale di mercoledì 14 marzo 2007
- Opera Omnia dal Migne Patrologia Graeca con indici analitici e traduzioni in italiano