San Romerio
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San Romerio (in Lombardo, San Rumeri ) è un alpe sito a 1800 m.s.m. sul territorio comunale di Brusio, in Valle di Poschiavo, nel Cantone svizzero dei Grigioni. Di grande pregio artistico, storico, nonché paesaggistico è la piccola chiesa xenodochiale, edificata in cima ad un dirupo di 800 metri a picco sul Lago di Poschiavo.
[modifica] Geografia
L'alpe di San Romerio si trova su di un piccolo pianoro a 1794 m.s.m aggrappato alle pendici del monte Curnasc, sul lato sinistro della Valle di Poschiavo. Questi è probabilmente quanto rimane di un antico fondovalle risalente al Pleistocene, detto sistema di Selva, così come è suggerito dalla presenza alla stessa altitudine di numerosi terrazzi analoghi su ambedue i fianchi della vallata. In seguito al ritiro dei ghiacci, circa 12000 anni fa la Valle di Poschiavo si ritrovò con un fondovalle molto più profondo di quanto non lo fosse quello precedente; l'erosione geologica che ne seguì fece sì che parte dell'antico pianoro di San Romerio rovinasse a valle, mentre fu risparmiata la parte più orientale, che è quella attuale. La tradizione vuole che la frana si fermò proprio là dove sorgeva l'antica chiesetta, che risparmiò quindi la vita agli alpigiani e agli armenti. In verità questa fu edificata più tardi proprio a ridosso del baratro, in una posizione paesaggistica di rara bellezza, quasi gli antichi costruttori volessero porre la dimora di Dio ad ostacolo di un futuro scoscendimento. Da questa sua posizione nasce la scherzosa espressione popolare locale secondo cui chiunque compie un giro completo dell'edificio sacro sia in futuro preservato da qualsiasi malattia; tutto ciò è vero; nessuno potrebbe sopravvivere ad una caduta da tale altezza, per cui veramente non si ammalerebbe più.
[modifica] Storia
La prima menzione documentaria della chiesa di San Romerio risale all'anno 1106, in cui alcuni oggetti sono donati alla chiesa e alla comunità di "servitores ecclesiae sancti Romedhii". Da un documento del 1154 si evince che al tempo in cui Guido Grimoldi è vescovo di Como (tra il 1096 e il 1125) i membri della comunità adottano la regola di sant'Agostino, e la chiesa viene consacrata a San Remigio (San Romedio nella parlata locale). Anche se la tradizione locale vuole che i primi abitatori fossero appartenenti al movimento degli umiliati, in realtà si tratta più probabilmente di una fondazione vescovile con lo scopo di ospitare i viandanti sulla strada tra Poschiavo e Tirano. I primi religiosi residenti sull'alpe sono dei laici che tuttavia seguono una chiara regola ordinale, senza però essere dei monachi in senso stretto. San Romerio constituisce allora un territorio a se stante di 22'666 pertiche (15.6 km2), confinante con i comuni di Poschiavo, Brusio, Tirano, Tovo e Grosotto. In un documento vescovile del 27 marzo 1237 si dice che la chiesetta di San Romerio viene unita alla chiesa di Santa Perpetua sopra Tirano, dove esiste una comunità analoga. Con il decreto del 27 settembre 1517 Leone X integra le chiese di San Romerio e Santa Perpetua con tutti i diritti e i beni al santuario di Madonna di Tirano, riconoscendo al comune di Tirano il possesso e il diritto di padronato. Da allora San Romerio servì da ospizio estivo ai religiosi valtellinesi. Ogni anno aveva luogo una processione che da Tirano (400 m.s.m), attraverso vigneti, boschi e maggesi, raggiungeva la chiesa a 1800 metri d'altezza.