Sacco di Magdeburgo
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Guerra dei trent'anni |
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Fase boema (1618-1625) – Fase danese (1625-1630) – Fase svedese (1630-1635) – Fase francese (1635-1648) |
Fase svedese della guerra dei trent'anni (1630 - 1635) |
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Francoforte – Magdeburgo – Werben – Breitenfeld – Rain – Fürth – Alte Veste – Lützen – Oldendorf – Nördlingen |
Il Sacco di Magdeburgo fu un episodio della fase svedese della Guerra dei trent'anni e si riferisce all'assedio e al conseguente saccheggio della città tedesca di Magdeburgo; l'assedio ebbe inizio nel mese di novembre del 1630, e la città fu espugnata il 20 maggio 1631.
Con lo sbarco degli svedesi nell'isola di Usedom, in Pomerania, il 6 giugno 1630, e con il conseguente scoppio delle ostilità tra la Svezia e l'Impero, la città di Magdeburgo, unico alleato svedese in germania, si trovò in una difficile situazione. La città, con i suoi rifornimenti, rappresentava una base ideale per gli svedesi per il controllo della regione del fiume Elba, e per questo motivo le truppe della Lega Cattolica (Germania) si diressero verso la città e iniziarono l'assedio, al comando del conte di Pappenheim.
Nel mese di maggio del 1631 il conte di Tilly giunse con rinforzi cattolici, che permisero di assaltare la città il 20 maggio. Grazie anche ad alcune posizioni già conquistate nelle difese avversarie nei giorni precedenti, l'assalto ebbe successo, e le truppe cattoliche, circa 40.000, entrarono nella città; a questo punto tuttavia persero ogni controllo, e la sottoposero ad un violento saccheggio, che si stima sia costato la vita di 25.000 dei 30.000 abitanti della città.
Le motivazioni del saccheggio e il fatto che sia o meno stato preordinato sono tuttora oggetto di discussione; tuttavia, alcune considerazioni hanno fatto propendere la maggior parte degli storici per la tesi secondo la quale l'evento non fu ordinato, ma ebbe origine dal furore delle truppe cattoliche, divenute incontrollabili. A favore di questa versione dei fatti vi sarebbe la proposta di resa fatta da Tilly alla città alcuni giorni prima dell'assalto, che sembrerebbe indicare la volontà da parte del comandante cattolico di sfruttare la città come propria base operativa; inoltre ad un comandante esperto come Tilly difficilmente sarebbero sfuggiti gli svantaggi, sia politici che militari, derivanti dalla distruzione di Magdeburgo.
Il saccheggio ebbe conseguenze politiche rilevanti: convinse i titubanti stati di Sassonia e Brandeburgo ad unirsi alla causa svedese e facilitò in ultima analisi l'invasione svedese della germania; la presenza di una base fortificata tenuta dai cattolici nella valle dell'Elba avrebbe infatti potuto rappresentare un serio ostacolo per le truppe protestanti.
[modifica] Note
- ^ Testimonianza di Otto von Guericke, borgomastro di Magdeburgo, riportata in: J.H.Robinson, "Readings in European History" (Boston: Ginn, 1906), vol.2 - pagg. 211,212