Romanov
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I Romanov (in russo, plurale Рома́новы, Romanovy /rʌˈmanəvɪ/; singolare, Рома́нов /rʌˈmanəf/) sono una dinastia imperiale russa.
Viene spesso preso a riferimento come capostipite Roman Jurievič Zakharin-Koškin (sec. XVI); il figlio Nikita Romanovič (governatore di Novgorod), sarà membro del consiglio di reggenza dell'ultimo Zar della dinastia dei Rjurik, Fëdor I Ivanovič. Di notevole importanza anche la figlia Anastasia Nikolaevna Romanov che nel 1547 sposa Ivan IV il Terribile.
La dinastia salì al trono nel 1613 con Michele III e venne deposta con la rivoluzione di Febbraio del 1917. Governò con il nome di Romanov Holstein-Gottorp per alcuni mesi nel 1762 e poi dal 1796 al 1917.
Tra i più illustri esponenti della dinastia vi sono Pietro I il Grande, che riformò radicalmente l'Impero trasformandolo in una potenza europea, associando al titolo di Zar quello di Imperatore di tutte le Russie, e spostando la capitale a San Pietroburgo, che sorse sul golfo di Finlandia dopo le conquiste di Pietro.
Altri importanti esponenti sono le zarine Elisabetta e Caterina II la grande, che fu molto legata all'illuminismo e ad alcuni dei suoi esponenti. Va inoltre ricordato Alessandro II che abolì la servitù della gleba nella seconda metà del XIX secolo.
L'ultimo zar della dinastia Romanov ed in generale della Russia, fu Nicola II. Condannato a morte dal soviet degli Urali, egli, e con lui tutta la sua famiglia, fu fucilato, fatto a pezzi e bruciato (nelle fiamme o attraverso l'uso di acido solforico) da alcuni bolscevichi, i corpi sono ora sepolti a San Pietroburgo, nella Cattedrale di San Pietro e Paolo.