Rodopi (schiava)
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La storia di Rodopi (o Rodope) è un'antica variante egiziana di Cenerentola. Citata per la prima volta da Erodoto,[1] e poi da Strabone,[2] la storia di Rodopi è considerata il più antico archetipo letterario di Cenerentola.
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[modifica] Trama
Rodopi (Ῥοδῶπις, guance rosa), bellissima schiava di stirpe Tracia, lavora nell'abitazione del suo padrone egiziano. Sebbene gentile con lei, il padrone di casa, che passa molto del suo tempo a dormire, è completamente ignaro dei maltrattamenti che è costretta a subire dalle altre schiave. Esse si prendono infatti gioco del suo status di straniera e della sua carnagione chiara, sottoponendola, di conseguenza, a continue ordini e comandi vessatori.
Avendola sorpresa a danzare da sola con grande abilità, egli le fece dono di un paio di pantofole di oro rosso con il risultato, a sua insaputa, di inasprire ancor più il comportamento delle altre schiave nei suoi confronti.
Un bel giorno il faraone Amasis invita il popolo d'Egitto ad un'imponente celebrazione da lui offerta nella città di Menphi. Le altre schiave ostacolano la partecipazione di Rodopi, ingiungendole di portare a termine una lunga lista di ingrati lavori domestici.
Mentre Rodopi è al fiume a fare il bucato con le sue pantofole esposte ad asciugare al sole, improvvisamente Horus, nelle sue sembianze di falcone, si abbatte in picchiata portandone una in volo con sé.
Volato fino a Menphi, il falcone lascia cadere la sua preda in grembo al faraone il quale, interpretato l'evento come un segno da Horus, decreta che tutte le fanciulle del regno dovessero provare la pantofola perché lui avrebbe sposato quella che fosse riuscita a calzarla.
La lunga ricerca del Faraone, rivelatasi fino ad allora vana, lo conduce infine nella casa di Rodopi. La schiava, vista arrivare l'imbarcazione reale, cerca invano di nascondersi. Non riesce però a sfuggire alla vista del faraone che la prega di provare la calzatura. Dopo aver constatato la pertinenza della pantofola al suo piedino, ella trae fuori l'altra e il faraone la prende con sé per sposarla.
[modifica] Contesto storico
Il faraone Amasis (V secolo a.C.) sposò effettivamente una schiava greca di nome Rodopi, facendo di lei la regina.
[modifica] Rodopi e Esopo, colleghi di schiavitù
Esopo fa una breve menzione di questa storia. Nel periodo della comune schiavitù nella casa padronale, i due si conobbero e Esopo ebbe modo di narrargli molte storie.[3]
[modifica] Letteratura
La bella Rodopi, chiamata anche Dorica, che ebbe una grande fama nel mondo greco, viene citata da Erodoto come schiava tracia di Iadmone di Samo, padrone anche di Esopo. Rodopi si recò a Naucrati al seguito di Xanto di Samo, divenendo un'etera famosa per la sua bellezza. Immensamente arricchitasi, fu generosa offerente al santuario di Delfi. L'attribuzione a lei di una piramide è considerata però infondata dallo storico di Alicarnasso
È famosa anche, come ci informa la stessa fonte, per essere stata riscattata da Carasso, il fratello di Saffo, mercante di vini di Lesbo, sui mercati di Naucrati e dell'Egitto.
In effetti esistono alcuni frammenti dell'opera di Saffo che riconducono a questa storia (frammenti 5, 7 e 15). In particolare il più completo dei tre, il n. 5, contiene un'invocazione ad Afrodite e alle Nereidi perché propizino il rientro del fratello, libero dagli antichi errori.
Ateneo di Naucrati (Deipnosofisti, XIII, 69 - [3] [4] (EN) ) ci informa di un errore di Erodoto: Rodopi e Dorica sarebbero, a suo dire, due persone distinte.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- "The Egyptian Cinderella." Ancient Egyptian Literature. Aldokkan. (EN)
- "The Egyptian Cinderella." The Hellenic Worlds. Ancient Worlds. (EN)
[modifica] Note
- ^ Storie. Libro II, 234-235. Disponibile in rete su [1] e su [2] (IT) o su Perseus (EN, GRC)
- ^ Geografia. Libro XVII, 33 su LacusCurtius (EN)
- ^ http://www.ancientworlds.net/aw/Article/461904