Regno del Sud
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Con il termine Regno del Sud è talvolta indicato il Regno d'Italia nel periodo compreso tra il 10 settembre 1943 ed il 4 giugno 1944 (data della ripresa di Roma), ovvero nel periodo in cui la famiglia reale e Pietro Badoglio si trasferirono a Brindisi, territorio già occupato dagli Alleati.
Il periodo che va dall'armistizio (8.9.1943) alla proclamazione della Repubblica Italiana (2.6.1946) si suddivide in quattro momenti e precisamente:
- Interregno dalla sera dell'8.9.1943 momento della fuga al 10.9.1943 data della ricomparsa del Re Vittorio Emanuele III e della sua famiglia a Brindisi.
- Continuazione del Regno d'Italia dal 9.9.1943 (con sede a Bari) al 4.6.1944 (data della presa di Roma);
- Luogotenenza del Principe Umberto di Savoia dal 5.6.1944 all'8.5.1946 (abdicazione di Vittorio Emanuele III);
- Regno d'Umberto II dal 9.5.1946 al 2.6.1946 (esilio del Re dopo la proclamazione della Repubblica).
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[modifica] Le fasi storiche del Regno del Sud
[modifica] Lo sbarco in Sicilia e il riparare a Brindisi
Dopo lo sbarco alleato in Sicilia, il 25 luglio 1943 Vittorio Emanuele III destituì Mussolini e nominò a capo del Governo il Maresciallo Badoglio. L'8 settembre del 1943, dopo l'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, il Re Vittorio Emanuele III e Badoglio fuggirono da Roma (di lì a poco occupata dai tedeschi) e, a bordo di una nave da guerra, da Ortona raggiunsero Brindisi, nella zona già occupata dagli angloamericani.
Al Sud il governo guidato dal Maresciallo Pietro Badoglio mantenne la struttura costituzionale del Regno d'Italia, con capitale prima a Brindisi e poi a Salerno.
Il re lo annunciò la sera del 10 settembre a radio Bari: "Per il supremo bene della patria che è sempre stato il mio primo pensiero e lo scopo della mia vita, e nell'intento di evitare più gravi sofferenze e maggiori sacrifici, ho autorizzato la richiesta di armistizio. Italiani, per la salvezza della capitale e per potere pienamente assolvere i miei doveri di re, col governo e con le autorità militari mi sono trasferito in altro punto del sacro e libero suolo nazionale...".
[modifica] La guerra contro la Germania
Il primo atto politico del governo del Sud fu la dichiarazione di guerra alla Germania. Il Re e Badoglio speravano che con tale gesto l'Italia avrebbe potuto evitare le clausole severe della resa incondizionata e magari ottenere la qualifica di alleata. Nonostante quest'atto gli Alleati mantennero i diritti acquisiti alla firma dell'armistizio e accettarono la partecipazione dell'Italia alla guerra, ma come semplice cobelligerante. Così, l'Italia del Sud entrava in guerra contro la Germania. Era il 13 ottobre 1943. Per la verità fra il Regno del Sud e la Germania la guerra già esisteva di fatto. La dichiarazione ufficiale era tuttavia indispensabile per poter inviare al fronte, al fianco degli Alleati, i primi raggruppamenti dell'esercito regolare nonché per consentire all'aeronautica e alla marina di battersi sotto le insegne nazionali.
In realtà, il Regno del Sud fu uno stato fantoccio, tenuto sotto stretta sorveglianza dagli alleati. Il Regno del Sud godette di meno autonomia di quanto non ne avesse al nord la Repubblica Sociale Italiana nei confronti dei tedeschi. Nonostante ciò il Regno del Sud rappresentò la legittima continuazione del Regno d'Italia e fu riconosciuto dalla stragrande maggioranza delle altre nazioni (con l'eccezione di pochi stati) come l'unico stato italiano presente nella penisola.
Il 12 maggio 1944 le truppe alleate cominciarono l'offensiva contro la linea Gustav, entrando a Roma il 4 giugno dello stesso anno. Data che assieme alla formazione del governo di Ivanoe Bonomi segna il termine del periodo definito Regno del Sud.
[modifica] Voci correlate
- Regno d'Italia (1861-1946)
- Repubblica Sociale Italiana
- Mancata difesa di Roma
- Periodo costituzionale transitorio
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