Raffreddamento ad aria
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Il raffreddamento ad aria è uno dei possibili sistemi per garantire la costanza di temperatura d'esercizio di un motore endotermico.
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[modifica] Funzionamento
Il sistema si basa sulla circolazione dell'aria che lambisce monoblocco e testata (su cui è presente una superficie alettata, per favorire lo smaltimento del calore), raffreddandoli.
Quando il motore è "scoperto" (come nelle motociclette) l'aria di raffreddamento è quella dinamica (in questo caso si può parlare di free cooling), quando invece, è "coperto" (come nelle autovetture o scooter) la circolazione dell'aria viene forzata da apposite ventole (eventualmente, rimane anche la circolazione dinamica attraverso opportune prese d'aria e griglie) e in questo caso non si può più parlare di free cooling.
Nei motori a 4 tempi raffreddati ad aria l'olio coadiuva l'aria nel mantenere costante la temperatura di funzionamento del propulsore, per questo spesso è presente un radiatore di raffreddamento del lubrificante.
[modifica] Vantaggi e svantaggi
Il vantaggio principale del raffreddamento ad aria, se rapportato a quello a liquido, è la semplicità costruttiva : non richiede, infatti, la realizzazione di un apposito circuito dell'acqua (con relativi organi: pompa, radiatore etc). La funzione del liquido refrigerante è, nei motori a 4 tempi raffreddati ad aria, parzialmente svolta dall'olio lubrificante.
Altri vantaggi sono la facilità dell'avviamento a freddo e del più facile raffreddamento in situazioni di fatica, come ad esempio in salite, questo specie nei casi di raffreddamento forzato.
Il difetto principale risiede, invece, nella minor capacità refrigerante, dovuta alle minor proprietà di scambio di calore dell'aria rispetto all'acqua.
[modifica] L'impiego
Il raffreddamento ad aria ha avuto, specialmente nel passato, ampia diffusione nel settore motociclistico, dove era più facile sfruttare la circolazione dell'aria dinamica. Col diffondersi di motori dotati di particolari tecnologie (la testata plurivalvole, su tutte) sono aumentate le esigenze di abbassamento della temperatura e dunque si è assistito, a partire dagli anni '80, ad un progressivo abbandono di questo sistema in favore del raffreddamento a liquido. Anche nel settore automobilistico il raffreddamento ad aria, per le stesse cause, è, oggi, praticamente scomparso. In passato vi furono molti esempi, invece, di vetture raffreddate ad aria, sia tra le vetture economiche, che tra le sportive a motore posteriore. La totalità di queste vetture avevano motore bicilindrico o con architettura boxer.
Esempi di autovetture con motore raffreddato ad aria:
- BMW 700
- Citroen 2CV
- Citroen Dyane
- Citroen Ami 8
- Citroen Ami 6
- Citroen GS
- Citroen LN
- Fiat 500
- Fiat 126
- Porsche 911
- Porsche 912
- Trabant
- Volkswagen Maggiolino
- Volkswagen Karmann Ghia