Porta Borsari
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Le porte di Verona | |
La Porta Borsari è una porta delle mura romane di Verona.
Indice |
[modifica] Storia
La porta risale probabilmente al I secolo d.C., ma sull'architrave sopra i passaggi un'iscrizione dell'imperatore Gallieno del 265, ricorda la costruzione delle mura (in realtà un rifacimento). Era stata probabilmente preceduta da un'altra porta più antica del I secolo a.C..
Da questa porta entrava in città la via Postumia, che all'interno diveniva il decumano massimo. In origine presentava l'attuale facciata esterna, riccamente decorata come principale ingresso cittadino, e un cortile interno, oggi scomparso. Al cardine massimo si accedeva dall'altra porta monumentale, la porta Leoni.
[modifica] Struttura
La facciata conservata, in blocchi di calcare bianco locale, presenta due passaggi arcuati, inquadrati ciascuno da due semicolonne con capitelli corinzi, sorregenti trabeazione e frontone. Al di sopra è una parete articolata in due piani sovrapposti, ciascuno decorato da un ordine apposto (quello superiore sorretto da mensole sporgenti) con la trabeazione mossa da rientranze e sporgenze. L'ordine inquadra una serie di finestre arcuate (in totale dodici), alcune delle quali inserite inoltre in piccole edicole con frontone triangolare. La facciata era decorata in ogni sua parte, essendo la principale porta d'ingresso alla città.
[modifica] Il nome
Nell'antichità aveva il nome di Porta Iovia per la presenza di un vicino tempietto dedicato a "Giove Lustrale". Nel medioevo prese quindi il nome di "porta di San Zeno", mentre l'attuale nome è riferito ai bursarii, ossia ai soldati di guardia che riscuotevano il dazio.