Porfido
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Il porfido è una roccia vulcanica effusiva: le più diffuse sulla crosta terrestre sono ignimbriti riolitiche e riodacitiche. Il porfido, petrograficamente, è formato da una pasta vetrosa o microcristallina di fondo, che ne costituisce più del 65% nella quale sono immersi piccoli cristalli (pezzatura 2/4 mm) in percentuale variabile tra il 30/35%. I cristalli più abbondanti sono quelli di quarzo, tanto che alla roccia viene attribuita anche la denominazione di "porfido quarzifero". Notevolmente inferiore è la presenza dei feldspati, esigua è quella delle miche. Il suo colore comunque varia dal grigio chiaro ad un marrone medio.
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[modifica] Applicazioni
Questo tipo di pietra viene spesso utilizzata per applicazioni all'esterno poiché è molto resistente sia al forte freddo sia a temperature decisamente elevate. Lo possiamo trovare perciò in particolare in vari tipi di pavimentazioni (dai bolognini o sanpietrini a lastre di modeste dimensioni) come anche utilizzato per rivestimenti, pareti ventilate e targhe.
[modifica] Applicazioni artistiche
Sicuramente già utilizzato dagli Etruschi (per la costruzione di altiforni) e dai Romani, il porfido grazie alle sue caratteristiche ebbe ampio utilizzo sia nell'arte sia in opere edili (come del resto anche oggi).
[modifica] Luoghi di estrazione
Uno dei più celebri luoghi di estrazione e lavorazione del porfido è il Trentino, ed in particolare nei comuni della Val di Cembra e sull'Altipiano di Pinè il cui paesaggio è stato fortemente compromesso dalle enormi cave a cielo aperto, ma anche in provincia di Varese, e in particolare nella frazione di Cuasso al monte, si estrae porfido, in una qualità contraddistinta dal colore rosso.