Pietro de' Crescenzi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pietro de' Crescenzi noto anche come Pier Crescenzio (Bologna, 1233 – 1320) è stato uno scrittore e agronomo italiano. Studioso di filosofia, di medicina, di scienze naturali, di giurisprudenza, è considerato il maggiore agronomo del Medioevo occidentale.
Tra la composizione dell’ultima grande opera agronomica della Latinità, la monumentale enciclopedia di Plinio, e le prime espressioni dell’agronomia della Rinascenza, trascorrono milletrecento anni: nel lungo arco di tempo nelle terre a occidente dell’Indo vedono la luce tre opere agronomiche, una in greco, la Geoponica, compilazione mediocre attribuita, almeno per il suo nucleo centrale a Cassiano Basso, una in arabo, il Libro dell’agricoltura dell’arabo Abū Zakariyā ibn al-Awwām, uno dei capolavori dell’agronomia di tutti i tempi, e, in latino, il Liber commodorum ruralium del Crescenzi (Trattato dell'Agricoltura, del 1304, scritto in lingua latina e tradotto in volgare alcuni anni dopo la sua morte).
Indice |
[modifica] Biografia
Crescenzi studiò filosofia e scienze all'Università di Bologna già celebre in quei tempi. Si laureò in diritto sotto il celebre Azzone.
Crescenzi è giudice bolognese al tempo di Dante. Come tutti i dottori in diritto laureati a Bologna gode di vaste possibilità di impiego, siccome come podestà le città italiane preferiscono un giudice estraneo, libero da legami locali che ne minaccino l’imparzialità. Crescenzi è giudice in città diverse, viaggiando conosce l’agricoltura delle regioni d’Italia, che, ritiratosi in pensione, descrive in un’opera di cospicuo volume, la summa agronomica del medioevo latino.
Nella vastità del disegno sono comprese tutte le colture principali, cereali e leguminose, ortaggi, frutti e vite, precetti per la manipolazione delle derrate, l’elenco delle proprietà medicinali di ogni pianta, l’opera si chiude con consigli per la caccia e l’uccellagione.
Unica opera agronomica del Medioevo, il Liber conobbe immensa diffusione, Le più autorevoli fonti che hanno eseguito il computo ha contato 12 incunaboli e edizioni latine, 18 edizioni italiane precedenti l’Ottocento, 12 tedesche, 15 francesi, una inglese. Nonostante il successo delle edizioni, sul valore dell’opera il giudizio è controverso: critici autorevoli rilevano che Crescenzi manca di spirito sperimentale, più che descrivere fenomeni rilevati personalmente costruisce un universo di concetti obbedienti ai canoni di un aristotelismo ormai privo di vitalità. Dalla nascita dell’agricoltura moderna l’opera si è eclissata, infatti, dalla cultura agronomica, dall’Ottocento al successo editoriale si è sostituito l’oblio. Se un agronomo poteva trovare, nell’Ottocento, e può trovare, ancora oggi, suggerimenti vitali leggendo il latino Columella, o l’arabo ibn al Awwam, è difficile possa reperire suggestioni significative nell’Opus del giudice bolognese, di cui cerca di rinverdire la fama, faticosamente, qualche letterato o qualche cultore di curiosità aristoteliche.
Tra i capitoli di questa opera ve ne sono che trattano Dei pozzi e fonti da fare, e come l'acqua si trovi e si provi[1]; Delle piante[2]; Dell'Ulivo[3] .
[modifica] Edizioni delle sue opere
[modifica] Incunaboli
- Ruralia commoda. Augsburg, Johann Schüssler, 16 février 1471
- In commodum ruralium cum figuris libri duodecim. Speier, Peter Drach, c. 1490-1495.
- De Agricultura. Venezia, Matheo Capcasal, 1495.[2]
[modifica] Cinquecentine
- Crescenzi, Pietro : de' Opera di agricoltura / Pietro Crescentio. Ne la qual si contiene a che modi si debbe coltiuar la terra, seminare inserire li alberi, gouernar gli giardini e gli horti, la proprieta de tutti i frutti, - (In Venegia : per Bernardino de Viano de Lexona vercellese, 1536).
- Crescenzi, Pietro : de' Pietro Crescentio. Opera d'agricoltura. - In Venegia : per Bernardino de Viano, 1538.
- Crescenzi, Pietro : de' Pietro Crescentio. Opera d'agricoltura. - In Vinegia : per Bernardino de Viano de Lexona , 1528.
- Crescenzi, Pietro :De omnibus agriculturae partibus, & Plantarum animaliumq; natura & utilitate lib. xii... Basileae, per Henrichum Petri, 1548.
[modifica] Traduzioni
- Prima edizione in francese per ordine del re Carlo V di Francia manoscritta nel 1373.
- a stampaProuffits champestres et ruraule, touchant le labour des champs, vignes et jardins,
- Les profits champêtres de Pierre de Crescens. Paris, Chavane, 1965. Première édition en français moderne, établie d'après le manuscrit de la bibliothèque de l'Arsenal
[modifica] Bibliografia
- Alfonsi T. et al., Pier de Crescenzi, 1233-1321. Studi e documenti, Cappelli, Bologna 1933
- Saltini Antonio, Storia delle scienze agrarie, vol. I Dalle origini alla Rinascenza, Edagricole, Bologna 1984,
- Saltini Antonio, "Ibn al Awam e Pietro de' Crescenzi: l'eredità di Aristotele tra scuole arabe e università cristiane", in Rivista di storia dell'agricoltura, XXXV, n. 1, giu. 1995
- Savastano Luigi, "Contributo allo studio critico degli Scrittori agrari italici. Pietro dei Crescenzi", in Annali della R. Stazione Sperimentale, cit., Tipografia Orario delle Ferrovie, Acireale 1922
- Toubert Pierre, «Pietro de' Crescenzi», in Dizionario Biografico degli Italiani, t. XXX, Istituto Enciclopedia Italiana, Roma 1984
[modifica] Note
- ^ ...il giunco sottile, il saligastro, il pioppo, la canna, l'ellera, e molte altre cose che di molto acquoso umore si generano; sì che ne' luoghi ove troverai i predetti segnali si cavi tre piedi per larghezza, e cinque per altezza
- ^ ...i ramucelli nati nell'arbore, o appresso il pedale nati nelle radici, non vi si lascino; imperocché il loro nutrimento all'arbore si sottrae...
- ^ L'ulivo è arbore noto: le sue generazioni son molte....Questo arbore desidera aere caldo e temperato....il troppo freddo non può sostenere....