Nominalismo
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Il nominalismo si può definire come la posizione filosofica che sostiene che i concetti astratti, i termini di portata generale e quelli che in filosofia sono chiamati universali non posseggono una loro propria esistenza, ma esistono solo come nomi. È a sua volta suddiviso in nominalismo estremo e moderato.
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[modifica] Gli universali sono nomi
Questo modo di vedere porta a ritenere che solo gli oggetti (fisici) particolari possono essere considerati reali, mentre gli universali esistono solo post rem, come convenzioni verbali associate agli oggetti specifici, ovvero nella immaginazione o memoria di chi ne parla.
Il nominalismo si contrappone al concettualismo e al realismo filosofico, la posizione che sostiene che i termini generali dei quali si fa uso, come "albero" e "verde", rappresentano forme di portata generale che posseggono un'esistenza in un mondo di astrazioni indipendente dal mondo degli oggetti fisicamente definiti. Tale posizione si richiama in particolare a Platone.
[modifica] Il nominalismo moderato
Il nominalismo moderato è la posizione filosofica di stampo nominalista portata avanti da Guglielmo da Ockham nel XIV secolo. Si poneva nella disputa sugli universali definendo essi come concetti della nostra mente espressi attraverso un nome. Per questo egli sosteneva bisogna togliere di mezzo gli universali (Rasoio di Ockham) nell'ambito della conoscenza in quanto non solo inutili ma anche portano a raddoppiare la ricerca della verità (se devo conoscere Socrate che bisogno c'è che io conosca anche l'universale umanità a cui il filosofo ateniese appartiene?).
Secondo alcuni critici questa posizione sarebbe una ripresa cinico-stoica secondo i modelli di Boezio e Cicerone[1].
[modifica] Il nominalismo estremo
Fra gli esponenti principali del nominalismo estremo medioevale, ricordiamo Roscellino, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, vero e proprio fondatore di questa posizione filosofica, per cui gli universali erano semplici suoni (flatus vocis), espressione spesso usata per indicare ciò che non ha nessun fondamento reale come ad esempio il pettegolezzo.
[modifica] Il nominalismo moderno
Nella filosofia moderna il nominalismo è sostenuto da George Berkeley e da David Hume. Molto controversa è la concezione lockiana dell'astrazione. Autorevoli studiosi di John Locke, come John Yolton e Michael Ayers, lo considerano un nominalista.
Tuttavia, altri studiosi sostengono la tesi del concettualismo, fondata su molti passi del terzo libro del lockiano Saggio sull'intelletto umano (1690).
Favorevoli all'interpretazione concettualistica della concezione lockiana dell'astrazione sono R. Aaron, Sally Ferguson e Maurilio Lovatti. L'interpretazione nominalista si fonda invece su alcuni passi del secondo libro del Saggio.
Il nominalismo è molto diffuso nella filosofia analitica contemporanea.
[modifica] Note
- ^ Nicola Abbagnano. Protagonisti e testi della filosofia Volume A Tomo 2; pag. 577-578. Paravia, 1999. ISBN 8839533117.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Nominalism, Realism, Conceptualism, in The Catholic Encyclopedia
- Nominalism, in the BELIEVE Religious Information Collection
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