Luigi Carlo Farini
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Luigi Carlo Farini (Russi, 22 ottobre 1812 – Quarto, 1 agosto 1866) è stato un medico, storico e politico italiano, per breve tempo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia tra il 1862 e il 1863.
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[modifica] Biografia
La sua famiglia era di tradizioni patriottiche; suo padre era podestà di Russi. Da giovane aderì alla Carboneria e successivamente alla Giovane Italia. Si laureò in medicina, ma la passione della politica lo spinse a partecipare ai moti del 1831, che lo costrinsero all'esilio.
Nel 1845 scrisse il "Proclama di Rimini" (Manifesto di Rimini ai principi e ai popoli d'Europa) a tutti i governi e sovrani europei, contro papa Gregorio XVI, per chiedere una maggiore libertà di azione politica a favore dei cittadini della Romagna.
Nel 1848 rientrò dall'esilio e venne nominato ministro di papa Pio IX. Nel 1849 ottenne la cittadinanza piemontese.
Nel 1852 andò ad abitare a Saluggia[1]. Tra il 1849 e il 1856 fu deputato liberale, e ministro con Massimo D'Azeglio, divenendo successivamente stretto collaboratore del Cavour. Nel 1859 fu nominato governatore di Modena ed eletto presidente dell'Emilia della quale gestì l'annessione al Piemonte.
Tra l'8 dicembre 1862 e il 24 marzo 1863 fu a capo del Governo, ma dopo poche settimane venne colpito da una grave malattia mentale che, tuttavia, venne celata per non allarmare un gruppo finanziario con cui il governo aveva avviato delle trattative per un prestito. Venne però costretto alle dimissioni dopo un Consiglio dei ministri in cui, a seguito della rivolta polacca contro lo Zar, era arrivato a minacciare il Re con un coltello per costringerlo a dichiarare guerra alla Russia[2]. Morì tre anni più tardi.
[modifica] Opere
- Storia dello Stato Romano dall'anno 1815 al 1850 ;
- Storia d'Italia dall'anno 1814 ai nostri giorni
[modifica] Onorificenze
[modifica] Bibliografia
[modifica] Nota
- ^ Grazie al suo nome questa città avrebbe realizzato il 5 marzo 1995 il gemellaggio con la città di Russi.
- ^ Storia d'Italia De Agostini, Novara 1991, pag. 148