Logica modale
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Nell'ambito della logica formale, si indica come logica modale una qualsiasi logica in cui è possibile esprimere il "modo" in cui una proposizione è vera o falsa. Generalmente la logica modale si occupa dei concetti di possibilità e necessità, ma può essere utilizzata anche per esprimere l'obbligo morale o la credenze. Esempi di proposizioni modali sono quindi "È possibile che piova" o "È necessario che Socrate sia mortale o non mortale", ma anche "È doveroso andare a votare" o "Socrate crede che piova".
Gli operatori modali basilari sono for esprimere la necessità e
per la possibilità. Nella logica modale classica, ciascuno dei due operatori può essere espresso nei termini dell'altro e dell'operatore di negazione.
Quindi si dirà che "È possibile che Socrate sia stato ucciso" se e solo se "Non è necessario che Socrate non sia stato ucciso".
Lo studio delle logiche modale trova applicazione in filosofia, nell'investigazione dei fondamenti della matematica, in informatica e nelle scienze cognitive.
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[modifica] Storia
La logica modale nasce in epoca classica con l'analisi delle proposizioni contenenti le espressioni necessario e possibile fatta da Aristotele negli Analitici Primi e nel De Interpretatione. Dopo di lui in epoca classica si occuparono di questo tipo di enunciati i Megariti e gli Stoici.
Tali studi ebbero ampi sviluppi nel medioevo nell'ambito della filosofia Scolastica, in particolare ad opera di Guglielmo di Ockham. Risale a questa tradizione la qualificazione di modale per le espressioni che indicano il modo in cui una proposizione è vera.
La logica modale moderna nasce con le assiomatizzazioni datene nel 1932 da C. I . Lewis nel libro Symbolic Logic scritto con C. H. Langford. L'introduzione di queste assiomatizzazioni era rivolta alla soluzione dei paradossi dell'implicazione logica o materiale, come il fatto che una proposizione falsa implichi qualsiasi proposizione o che una proposizione vera sia implicata da qualsiasi proposizione. Lewis volle allora introdurre il concetto di implicazione stretta, dove "p implica strettamente q" significa "non è possibile che p sia vero e q sia falso" (in simboli , equivalente a
). I diversi insiemi di assiomi utilizzati da Lewis per descrivere l'implicazione stretta condussero a cinque sistemi noti come S1 - S5, di cui attualmente solo S4 e S5 sono utilizzati.
Nel 1959 Saul Kripke definì una semantica per le logiche modali basata sul concetto di mondi possibili e sulla relazione di accessibilità tra mondi. In base a tale semantica, la proposizione "È necessario p" è vera in un mondo w se è vera in tutti i mondi v accessibili da w. L'introduzione di tale semantica ha dato inizio agli studi attuali sulle logiche modali.
[modifica] Modalità aletiche
Le modalità aletiche sono quelle relative al modo di essere vero di un enunciato, ovvero se esso è possibilmente vero, necessariamente vero o contingentemente vero. Si tratta delle modalità comunemente intese quando non diversamente specificato.
Le modalità aletiche possono essere intese in diversi sensi
[modifica] Possibilità logica
È il senso più debole, in quanto pressoché qualsiasi cosa intellegibile è logicamente possibile: gli asini possono volare, Socrate può essere immortale e la teoria atomica della materia può essere falsa.
Alla stessa maniera, pressoché nulla è logicamente impossibile: una cosa logicamente impossibile è chiamata contraddizione. È possibile che Socrate sia immortale, ma non è possibile che Socrate sia mortale e immortale. Molti logici ritengono che le verità matematiche siano logicamente necessarie, ad esempio è logicamente impossibile che 2+2 ≠ 4.
[modifica] Possibilità fisica
Qualcosa è fisicamente possibile se è permesso dalle leggi della natura. Ad esempio, è possibile che ci sia un atomo con numero atomico 150, anche se nella realtà tale atomo non esiste. Per contro non è in questo senso possibile che ci sia un atomo il cui nucleo contenga formaggio. Mentre è logicamente possibile accelerare qualcosa oltre la velocità della luce, secondo la scienza moderna ciò non è fisicamente possile per un oggetto dotato di massa.
[modifica] Possibilità metafisica
I filosofi possono prendere in considerazione le proprietà che gli oggetti hanno indipendentemente dalle leggi della natura. Ad esempio, potrebbe essere metafisicamente necessario che qualsiasi ente pensante abbia un corpo e possa avere esperienza del passaggio del tempo, o che Dio esista (o non esista).
La possibilità metafisica è generalmente ritenuta più forte di quella logica, nel senso che ci sono meno cose metafisicamente possibili di quante ce ne siano logicamente. È invece materia di dibattito filosofico il rapporto con la possibilità fisica, e il fatto se le verità metafisicamente necessarie siano tali "per definizione" o perché riflettono qualche fatto rilevante sulla realtà.
[modifica] Modalità epistemiche
Le modalità epistemiche (dal Greco episteme, conoscenza) sono usate per esprimere la certezza di una proposizione. Gli operatori possono essere letti come "È certamente vero che ..." e "Può essere vero (in base alle informazioni disponibili) che ...".
[modifica] Modalità temporali
Le modalità temporali sono utilizzate per esprimere il valore di verità di una proposizione rispetto al tempo. Si hanno due coppie di operatori duali, una riferita al passato e una al futuro. Per il passato l'operatore è letto come "È sempre stato vero che...", mentre l'operatore
come "C'è stato un istante in cui è stato vero che ...". Per il futuro si avrà invece, rispettivamente, "Sarà sempre vero che ..." e "Ci sarà un istante in cui sarà vero che ...".
[modifica] Modalità deontiche
Le modalità deontiche sono relative agli enunciati concernenti il concetto di dovere. "È obbligatorio ..." è l'interpretazione deontica dell'operatore , "È permesso ..." dell'operatore
.
[modifica] Assiomatizzazioni
Come si è accennato nell'introduzione storica con riferimento ai sistemi S1 - S5 di Lewis, diversi insiemi di assiomi danno origine a diverse logiche modali. Sul piano semantico sono le proprietà della relazione di accessibilità tra i mondi a originare le diverse logiche.
La più debole logica modale comunemente studiata è chiamata K in onore di Kripke e contiene:
- tutti gli assiomi della logica proposizionale
- N, la regola di necessitazione: se p è un teorema allora
è un teorema
- K, l'assioma di distribuzione:
.
Aggiungendo a K l'assioma T si ottiene la logica chiamata a sua volta T:
- T:
T è detto assioma di riflessività in quanto corrisponde alla proprietà riflessiva della relazione di accessibilità tra mondi. Esso afferma che se p è necessaria allora deve anche essere vera. Quindi se p è vera in tutti i mondi v accessibili da w allora è vera anche in w. Se la relazione non avesse la proprietà riflessiva potrebbero essere vere sia (p è vera in tutti i mondi accessibili) che
(in quanto il mondo in cui valuto non è tra quelli accessibili), ma
e
implicano p (per il modus ponens), e si avrebbe la contraddizione
.
Altri assiomi comunemente utilizzati sono i seguenti (tra parentesi le proprietà della relazione di accessibilità corrispondenti):
- 4:
(proprietà transitiva)
- B:
(proprietà simmetrica)
- D:
(proprietà seriale)
- 5:
(proprietà euclidea)
Tali assiomi definiscono i seguenti sistemi:
- S4 := T + 4
- S5 := S4 + B or T + 5 or T + B
- D := K + D.
[modifica] Bibliografia
- G.E. Huges, M.J. Cresswell, Introduzione alla logica modale, Il Saggiatore, 1983
- G.E. Huges, M.J. Cresswell, A New Introduction to Modal Logic, Routlege, 1996. ISBN 0-415-12599-5
- P. Blackburn, M. de Rijke, Y. Venema, Modal Logic, Cambridge University Press, 2002. ISBN 978-0-521-52714-9
- P. Blackburn, J. van Benthem, F. Wolker. Handbook of Modal Logic, 2006, North Holland
[modifica] Voci Correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Massimo Mugnai, "Logica modale e mondi possibili."
- Stanford Encyclopedia of Philosophy:, "Modal logic" -- by James Garson (in inglese).
- Edward N. Zalta, 1995, "Basic Concepts in Modal Logic." (in inglese)
- "List of Logic Systems" (in inglese). Lista delle logiche modali più comuni
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