Joey Zasa
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« Michael Corleone: "Joey, se c' è qualcuno per la città e dice: Affanculo Michael Corleone, che ce ne facciamo di un pezzo di merda come quello? E' un figlio di cane. No?". Joey Zasa: "Si, è vero. Se uno dicesse queste cose...non sarebbe un amico, ma un figlio di cane » |
(tratto da Il Padrino: Parte III.)
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Joey Zasa è un personaggio di finzione del film Il Padrino: Parte III, in cui è impersonato da Joe Mantegna.
[modifica] Descrizione
Joey Zasa è un rozzo e poco intelligente boss di Cosa Nostra a New York. La sua Famiglia arruola ispanici e neri, cosa che gli ha attribuito scarsa considerazione da parte degli altri padrini. Ciononostante è considerato il "gangster più elegante", soprattutto da quando la sua foto è apparsa sulle pegine del New York Times Magazine.
Ha ereditato l' impresa di importazione dell' olio d' oliva appartenuta alla Famiglia Corleone, di cui possiede anche il quartiere. Tra le sue fila lavora Vincent Mancini, figlio illegittimo di Santino Corleone, con il quale ha un rapporto molto difficile, soprattutto poiché cospira per sbalzare Michael Corleone.
Controllato segretamente da Don Altobello, il quale è a sua volta un burattino nelle mani di Licio Lucchesi, tenta di uccidere Michael ad Atlantic City, presso un meeting dei principali padrini della malavita italoamericana.
Sebbene Michael sia sopravvissuto grazie a Vincent, Zasa è divenuto grazie al massacro un uomo molto potente in seno a Cosa Nostra, ma Mancini, forte del suo appoggio da parte di Al Neri e la zia Constanzia Corleone, lo uccide con tre colpi di pistola durante la Festa di San Gennaro, a Little Italy.
Il personaggio di Joey Zasa è ispirato alla figura del boss mafioso italoamericano John Gotti.