Jean Gerson
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Jean Charlier Gerson (Gerson, Rethel, Francia, 1363 - Lione, 1429), fu un teologo e un filosofo francese.
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[modifica] Biografia
Detto Doctor christianissimus, studiò nel collegio di Navarra a Parigi laureandosi in teologia nel 1393. Già noto e apprezzato, succedette nel 1395 nella carica di cancelliere dell’Università parigina a Pierre d'Ailly, mostrando una particolare energia. Dopo l’assassinio del duca d’Orléans, nel 1408, accusò il duca di Borgogna, autore dell’attentato, e fece condannare Jean Petit, il suo difensore. La sua fermezza si manifestò anche nei confronti della Chiesa: pur intransigente nei confronti delle dottrine considerate eretiche, come fece nei concili di Pisa e di Costanza, nel quale contribuì alla condanna a morte di Jan Hus e di Girolamo da Praga, sostenne con forza i diritti all’autonomia della Chiesa gallicana, combatté ogni rilassatezza dei costumi ecclesiastici, rivendicò la superiorità del potere del concilio dei vescovi rispetto a quello del papa e si adoperò per la cessazione del Grande Scisma.
Dopo il Concilio di Costanza non poté tornare in Francia, a causa dei disordini allora in corso e si ritirò in Baviera. Durante questo esilio, compose le Consolazioni della teologia, opera in quattro libri. Due anni dopo poté tornare in Francia ma non prese parte a nessun affare pubblico e si ritirò nel convento lionese dei Celestini, scrivendo e insegnando.
[modifica] La teologia
Come teologo, tentò di elaborare una teologia mistica che si oppone alla teologia scolastica. Personaggio di transizione tra Medioevo e Rinascimento, cercò un accordo tra formalisti e terministi, rimproverò a Duns Scoto e a Giovanni di Ripa di moltiplicare le essenze e di introdurre nella nozione di Dio forme metafisiche e ragioni ideali, così che il Dio che risulta è una costruzione intellettuale arbitraria. Rifiutò anche l’identificazione platonica di Dio con il Bene o con una natura neoplatonicamente necessaria, rivendicando invece il primato della volontà e della libertà divina, essenziale, a suo avviso, nel Cristianesimo, dal momento che tale primato della volontà divina annulla ogni certezza dimostrativa a suo riguardo.
La sua teologia è insieme negativa e mistica: seguendo Agostino, Pseudo-Dionigi, Bernardo di Chiaravalle o Riccardo di San Vittore, questa teologia è uno studio sistematico delle esperienze contemplative che egli chiama "Scientia experimentalis".
Scritta in una versione latina e francese La montagne de la contemplation è la descrizione dell’anima che si eleva alla contemplazione di Dio attraverso tre gradi: 1. - la penitenza e l’accettazione delle sofferenze della vita attiva; 2. - il ritiro dell’anima nella solitudine per umiliarsi e aprirsi alla grazia; 3. - la contemplazione dell’anima giustificata dalla grazia. Gerson non considera tuttavia la possibilità di giungere all’estasi della fusione dell’anima con l’essenza divina, giudicandosi indegno.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Opere
- Cinquante-Cinq Sermons et Discours (1389 - 1413)
- Seize Sermons prêchés devant la cour (1389-1397)
- La Montagne de contemplation (1397)
- De restitutione obedientiae (1400)
- Trente Sermons prêchés en paroisse (1401-1404)
- Contra vanam curiositatem in negotio fidei (1402)
- Neuf Discours ou Sermons de doctrine (1404-1413)
- Vivax Rex, Veniat Pax (avant 1413)
- Consolatio theologiae (1414-1419)
- De auferibilitate papae ab Ecclesia (1417)
- Trattati :La mendicité spirituelle, 'Le Triparti, Dialogue spirituel, La médecine de l'âme, l'Examen de conscience et la confession, l'Art de bien vivre et de bien mourir, l'A.B.C. des gens simples, Parlement secret de l'homme contemplatif à son âme, Vision
- Œuvres complètes, Paris-Tournai, 1961-1965
- Teologia mistica, Roma, 1992
[modifica] Studi
- V. Lazzeri, Teologia mistica e teologia scolastica: l’esperienza spirituale come problema teologico in Giovanni Gerson, Roma-Milano, 1994
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