Genio del male
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Il genio del male è un archetipo di antagonista dell'eroe, presente principalmente nelle opere di fantasia appartenenti ai generi di spionaggio, azione o comici. Può essere considerato un personaggio tipo.
I geni del male sono, come dice il nome stesso, personaggi dotati di grande intelligenza che scelgono di usare la loro conoscenza per scopi malvagi (immoralità) e tendono a sviluppare piani su grande scala (megalomania). Per poter essere considerato un genio del male, il personaggio deve usare l'astuzia per elaborare piani complessi che causeranno caos e distruzione. I loro schemi spesso dipendono da dettagli banali che gli eroi possono utilizzare, sventando i loro piani al climax della storia.
In genere i geni del male hanno avuto un'infanzia difficile: sono divenuti orfani, magari testimoni dell'orribile morte dei genitori. Per ironia, questa è spesso anche l'origine dei supereroi.
La vanità è una caratteristica comune tra i geni del male, al punto che spesso declamano i loro grandi progetti all'avversario (il famoso monologo finale), o compromettono in qualche modo i loro piani in un momento di eccessiva confidenza. La loro scusa per questa fatale sceneggiata è in genere che solo l'eroe può apprezzare il piano del Genio. Queste caratteristiche li portano a appuntarsi titoli professionali o regali quali "Dottore", "Barone", o "Il Magnifico".
[modifica] Il genio del male in farsa
In opere letterarie o cinematografiche di genere comico, l'archetipo del genio del male viene spesso portato all'eccesso. È soprattutto in questi contesti che un "genio del male" arriva ad autodefinirsi tale, con compiacimento. Due esempi di geni del male parodistici sono il Dottor Male nei film di Austin Powers (il cui figlio, coerentemente, si chiama "Male" di cognome) e Jumba Jookiba di Lilo & Stitch (che anche dopo essersi ravveduto, continua a usare l'espressione genio del male riferita a sé stesso, come se si trattasse di una sorta di professione).