Elvidio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Per favore, aggiungi il template e poi rimuovi questo avviso.
Per le altre pagine a cui aggiungere questo template, vedi la relativa categoria.
Elvidio fu teologo e discepolo di Aussenzio, vescovo ariano che precedette sant'Ambrogio che unificò la chiesa milanese divisa fra cattolici ed ariani.
Elvidio, reagendo al dilagare del monachesimo, dell'ascetismo della sua epoca, che portò molti a considerare Maria come "sempre vergine" ovvero modello di castità e purezza, presentò in una sua opera Maria come vergine e successivamente come madre di famiglia. Secondo Elvidio, e molti altri nei primi secoli, i fratelli di Gesù erano i figli carnali di Giuseppe e di Maria. Elvidio presenta il dilagare del monachesimo come un elemento che portò a dimenticare questo aspetto familiare, in favore di quello ascetico. San Girolamo alcuni decenni dopo, reagì ai suoi scritti, con il suo "contro Elvidio".
Elvidio affermava la parità del matrimonio nei confronti del celibato e criticava i voti monastici femminili, antesignani delle odierne suore, perché inesistenti nelle Scritture. Affermava a difesa di ciò che anche Maria era vissuta coniugalmente con Giuseppe e aveva avuto da lui dei figli, dei veri figli, dopo la nascita di Gesù Cristo. Questa dottrina era inizialmente la più diffusa nel primo e secondo secolo cristianesimo, ma a causa del suo declino in seguito all'aumentare dell'ascetismo fu in seguito ristretta al movimento degli antimariani e fu condivisa da Bonoso di Sardica e da Gioviniano di Roma. Gli antimariani si radicarono in Arabia fino alla fine del IV secolo. Questo insegnamento è oggi il più diffuso in campo protestante-evangelicale e condiviso anche da molti teologi cattolici, tra cui il rettore dell' università cattolica statunitense J.P.Mehier (Ipotesi su Maria di Vittorio Messori, pag 507-508).
Dopo molti secoli di storia, ormai gli studiosi ammettono in gran parte che nella disputa tra Elvidio e Girolamo, fu il primo aveva ragione ed il secondo ad avere torto, pesantemente influenzato nella sua esegesi da dottrine ascetiche e misogine; anche se a Girolamo è certamente riconoscibile eloquenza letteraria.