Elisabetta della Trinità
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La beata Elisabetta della Trinità (18 luglio 1880 – 9 novembre 1906) fu una suora e scrittrice religiosa francese.
Nacque (col nome di Elisabeth Catez) nel campo militare di Avor, nel distretto francese di Farges-en-Septaine (dipartimento di Cher), primogenita del capitano Joseph Catez e da Marie Rolland. Il padre di Elisabeth morì improvvisamente quando lei aveva sette anni.
La bambina, da piccola, era connotata un temperamento decisamente incontrollabile. Dopo aver ricevuto la prima comunione nel 1891, Elizabeth si fece più moderata ed aperta al rapporto con Dio (soprattutto con la Trinità) e con il mondo. Cominciò a prestare servizio nel coro parrocchiale e a fare gesti di carità concreta, quale l'assistenza ai malati e insegnare il catechismo ai bambini che lavoravano in fabbrica.
Presto Elisabeth, nonostante la forte opposizione materna, e rifiutando numerose proposte di matrimonio, seguì la vocazione che la invitava ad entrare fra i Carmelitani scalzi, nel convento che si trovava a duecento metri dalla sua abitazione a Digione.
Elizabeth entrò nel Carmelo di Digione il 2 agosto 1901, prendendo il nome di Elisabetta della Trinità. Disse:
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« Trovo il Signore ovunque, tanto facendo il bucato quanto stando raccolta in preghiera. » |
Come in tutte le esperienze di spiritualità, momenti di grande fervore si alternavano a periodi di estrema aridità. Elisabetta nei suoi scritti tenne un resoconto della sua articolata situazione spirituale.
Alla fine della sua vita, cominciò a riferirsi a se stessa come Laudem Gloriæ. Così infatti Elisabetta intendeva essere chiamata in paradiso: preghiera di lode. Soleva dire:
Elisabetta della Trinità morì a ventisei anni in seguito al morbo di Addison, che all'inizio del XX secolo non era ancora curabile. Benché la sua morte fosse sicura, Elisabetta non si scoraggiò; anzi, accettò di buon grado quello che - diceva lei - era un grande dono. Le sue ultime parole furono:
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« Vado verso la Luce, l'Amore, la Vita! » |
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 25 novembre 1984 (memoria liturgica l'8 novembre). La sua preghiera più nota è "Santa Trinità che adoro" [1], preghiera in cui profuse il suo amore alla Trinità.
Elisabetta della Trinità è una dei patroni dei malati e degli orfani.
[modifica] Note
[modifica] Riferimenti biografici (in inglese)
- Elisabetta della Trinità, Complete Works, due volumi (trad. Alethia Kane e Anne Englund Nash), Washington, DC: ICS Publications, 1984, 1995.
- Moorcroft, Jennifer, He Is My Heaven: The Life of Elizabeth of the Trinity. Washington, DC: ICS Publications, 2001. ISBN 0-935216-25-1
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Beata Elisabetta della Trinità, dall'indice dei santi patroni