Crispino e la comare (film 1938)
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Crispino e la comare | |
Titolo originale: | Crispino e la comare |
Paese: | Italia |
Anno: | 1938 |
Durata: | 72' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | comico |
Regia: | Vincenzo Sorelli |
Soggetto: | dall'opera buffa Crispino e la comare di Francesco Maria Piave |
Sceneggiatura: | Vincenzo Sorelli |
Produttore: | Produzione Scia |
Produttore esecutivo: | Antonio Piras |
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Fotografia: | Piero Pupilli |
Montaggio: | Vincenzo Sorelli |
Musiche: | Emilio Tufacchi, Luigi Ricci, Federico Ricci |
Scenografia: | Italo Cremona, Antonio Lozzi |
Costumi: | Italo Cremona |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
Crispino e la comare è un film di Vincenzo Sorelli del 1938 tratto dall'opera buffa omonima dei fratelli Ricci (libretto di Francesco Maria Piave). Il film è stato girato negli studi Caesar e i costumi e le scene sono firmate da Italo Cremona.
Il ciabattino Crispino vive in estrema povertà. Disperato, decide di suicidarsi. Gli appare una donna misteriosa, la comare, che lo esorta a continuare a vivere e a intraprendere la professione di medico: quando lui si recherà al capezzale di un malato, dovrà guardare vicino al letto. Se lì accanto ci sarà la comare, vorrà dire che il malato è destinato a morire. In caso contrario, guarirà. Crispino, in questo modo, diventa un medico dalla virtù taumaturgiche che si fa beffe dell'odiato medico del paese e si mette perfino a combinare il matrimonio di una marchesina con il suo amico pittore.
[modifica] Contributi tecnici
Aiuto regia Gaetano Amata
[modifica] Recensioni
(Arnaldo Frateili, in Film, 14 gennaio 1939): "Questo "Crispino e la comare" ricorda stranamente le rappresentazioni che, in tempo di carnevale, si danno nei teatrini dei collegi. Non per il soggetto della vecchia opera buffa, che è lieto e onesto, ma che si sarebbe prestato benissimo per un film saporito e caratteristico, se fosse stato trattato con un po' di buon senso, di fantasia e, soprattutto, di conoscenza del mestiere cinematografico. Ma chi ha ideato e inscenato "Crispino e la comare" deve ignorare completamente dove queste virtù stanno di casa. Donde quell'aura di goffo, di ingenuo, di dilettentesco che richiama i palcoscenici degli educandati e dei seminari".
(Dino Falconi ne "Il popolo d'Italia" 28 aprile 1939): "(...) Produttori e regista hanno cercato di mantenere al film un certo sapore di opera comica o di antica burattinata (....) nel complesso il film non diverte eccessivamente nonostante un palese sforzo di animarlo e rallegrarlo con scenette quasi corali e con un dialogo orientato verso una modesta comicità. Cesari nelle vesti del protagonista fa del suo meglio ma le situazioni che la trama ha offerto al suo estro interpretativo non sono le più propizie per farne risaltare i pregi".
[modifica] Voci correlate
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