Cosimo Morelli
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Cosimo Morelli (Imola, 1732 – 1812) è stato un architetto italiano.
La sua opera è espressione emblematica del trapasso dal gusto arcadico del tardo Barocco a quello più asciutto dello stile neoclassico, al quale tuttavia non aderisce in senso strettamente antichizzante.
Suo padre Domenico, anche lui architetto, si era formato alla scuola di Giovanni Domenico Trifogli (1675 - 1759), uno dei cosiddetti Maestri Comacini, architetti e capomastri provenienti dal Ticinese la cui opera era molto apprezzata nell'Italia settentrionale e centrale.
Morelli fu tra i più prolifici architetti dello Stato Pontificio nella seconda metà del '700, grazie soprattutto alle relazioni con la Curia romana e alla capacità di interpretare in maniera rigorosa il gusto estetico dell'epoca. Grazie al favore di Papa Pio VI costruì, rinnovò ed ingrandì numerosi edifici civili e religiosi. La sua fama, peraltro meritata, non derivava soltanto dalla sua confidenza con il Pontefice e la sua famiglia (originari di Cesena), ma anche dalla sua capacità organizzativa che gli consentiva di offrire ai suoi committenti realizzazioni edilizie a costi marcatamente inferiori a quelli di altri architetti dell'epoca, avendo alle sue dipendenze un collaudato "team" di artigiani e potendo inoltre giovarsi della collaborazione di valenti pittori quali Alessandro Dalla Nave, Antonio Villa e Angelo Gottarelli
Tra le opere più notevoli di Cosimo Morelli vi sono:
- Chiesa di San Prospero a Imola, consacrata il 4 settembre del 1836 dal Vescovo Giovanni Maria Mastai Ferretti, divenuto successivamente Papa nel 1846 con il nome di Pio IX.
- Palazzo Braschi a Roma, situato tra Piazza Navona e Corso Vittorio Emanuele II, costruito su commissione del Duca Luigi Braschi Onesti, nipote del Papa, a partire dal 1792 sul sito ove precedentemente sorgeva il palazzo degli Orsini. Attualmente sede del Museo di Roma a Palazzo Braschi
- Teatro dell'Aquila di Fermo (AP), edificato a partire dal 1780 in sostituzione di un precedente teatro in legno andato distrutto in un incendio. Aperto provvisoriamente il 26 settembre 1790 per l'esecuzione pubblica di un oratorio sacro, fu finalmente inaugurato nel 1791, dopo la sostituzione con un più regolare arcoscenico di quello triplo di marca francese, giudicato "troppo grande e scomodo", ad opera del pittore e architetto dilettante Giuseppe Lucatelli da Mogliano; il teatro conta 124 palchi su 5 ordini a cornice della platea per una capienza complessiva di circa 1000 posti. È rinomato per la sua acustica e da circa 200 anni rappresenta uno dei poli principali delle attività culturali nelle Marche. Una recente opera di restauro, conclusasi nel 1997, lo ha restituito al suo antico splendore.
- Teatro Lauro Rossi a Macerata, inaugurato nel 1774 e tuttora in uso, avente una capienza di 550 posti.