Circoncisione rituale
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La circoncisione rituale è un rituale di passaggio consistente nella circoncisione del prepuzio maschile, pratica anticamente, dapprima, in alcune tribù nord africane e odiernamente perso le popolazione di religione ebraica ed islamica non che di alcune zone dell'oceania.
Nell'immaginario collettivo europeo è di frequente ricollegata alla cultura ebraica. Se ne parla anche nella Bibbia: Gesù stesso, secondo quanto riportato[citazione necessaria], venne circonciso ritualmente. In alcune religioni è prevista dal codice di comportamento: forse nell'antichità le infezioni all'apparato urinario erano frequenti (e forse endemiche in alcune particolari popolazioni) e, per prevenirle, si arrivò a incorporare questa tecnica nelle norme religiose.
Tra i significati più diffusi ricordiamo:
- sacrificio religioso o segno di appartenenza ad un gruppo religioso. In questo senso è in uso presso le comunità ebraica
- rito di passaggio all'età adulta
- rituale magico di aumento della virilità
- intervento di ispirazione culturale sul piacere sessuale, per sopprimerlo o aumentarlo
- richiamo erotico degli uomini nei confronti delle donne
- scoraggiamento della masturbazione nei periodi storici e nelle culture in cui questa era particolarmente proibita
- castrazione simbolica
- dimostrazione della capacità di resistere al dolore
- ausilio igienico laddove una detersione del glande non fosse possibile regolarmente
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[modifica] La circoncisione presso gli Egizi
Essi la praticavano come segno di affiliazione a Ra, il dio del Sole, che aveva circonciso se stesso.
[modifica] La circoncisione presso gli Ebrei
Il Brit milà, "patto della circoncisione", fu comandato da Dio ad Abramo, il Padre del popolo ebraico, come segno del legame eterno fra il Santo Benedetto e la Casa d’Israele (Genesi 17,7). Si tratta di una mitzvà unica nel suo genere, in quanto essa è impressa nella carne di ogni Ebreo: il Talmùd ci racconta del Re Davìd, che si dispiaceva, osservandosi nel bagno senza abiti, di non poter eseguire in quel momento alcun precetto, quando gli sovvenne della milà, e allora si rincuorò. Ciò ci insegna che anche chi non possiede nulla, neppure abiti da indossare, ha comunque l’opportunità di acquisire il merito della circoncisione.
La milà deve essere compiuta all’ottavo giorno dalla nascita durante le ore diurne: se per errore la circoncisione è stata effettuata prima dell’ottavo giorno o durante la notte, non è valida e si deve procedere a stillare una goccia di sangue a guarigione avvenuta (hatafàt dam brit). Sul piano del conteggio si considera il giorno della nascita già come primo giorno, sì che di fatto la milà avviene lo stesso giorno settimanale della nascita nella settimana successiva.
La milà consiste nel compimento di tre atti, normalmente distinti:
- milà propriamente detta, che consiste nella recisione del prepuzio, cioè della pelle che ricopre il glande;
- peri’à, rivoltamento della mucosa sottostante;
- metzitzà, succhiamento del sangue della ferita.
La tradizione spiega la scelta dell’organo genitale come sede della circoncisione con il fatto che, in concomitanza con il precetto della milà, Dio aveva comandato ad Abramo di essere integro (Genesi 17,1) e il prepuzio è l’unica parte del corpo che può essere rimossa senza procurare mutilazione. Ciò ci insegna implicitamente che soltanto dopo la milà l’uomo può dirsi davvero integro! Un’altra spiegazione riconduce la milà alla volontà di moderare gli appetiti sessuali.
L'obbligo della circoncisione incombe sul padre. Se questi non è in grado di effettuarla in persona, può incaricare un esperto perché la esegua in sua vece: il mohèl, che agisce come shalìach (delegato) del padre.
[modifica] La circoncisione nel mondo islamico
Nel mondo islamico la circoncisione non è solo un rito, né soltanto una semplice tradizione: è un aspetto essenziale della fede, perché consigliata dallo stesso Maometto nella Sunna, i detti del Profeta che spiegano il Corano. L’origine si fa, anche in questo caso, risalire ad Abramo, che ad 80 anni si autocirconcise ed estese questo gesto alla sua famiglia. Il Corano, nella Sura delle Api, al versetto 123 dice: “Ti riveliamo di seguire con sincerità la religione di Abramo: egli non era affatto un associatore (cioè un pagano non appartenente ad una religione monoteista)”. Va da sé che la religione di Abramo vada seguita in tutti i suoi aspetti inclusa la circoncisione.
Altre motivazioni sono nel concetto che un buon musulmano, quando si pone in atteggiamento di preghiera, deve essere puro: è per questo che si fanno le abluzioni, ma nel prepuzio maschile possono facilmente rimanere delle tracce di sporcizia, quindi questa, nella tradizione musulmana, è considerata un'ottima ragione per eliminarlo chirurgicamente. Il periodo consigliato per eseguire l’intervento va dai 7 giorni di vita a prima della pubertà.